5.4. Conseguenze del premio di liquidità sulle immobilizzazioni durature.

 

SINTESI: 5.4.1.i: Il premio di liquidità generò il saggio d’interesse; 5.4.2.i: Comportamenti consuetudinari del denaro finanziario.

 

 

5.4.1. IL PREMIO DI LIQUIDITÀ GENERO’ IL SAGGIO D’INTERESSE.

 

5.4.1.1.                    L’unica conclusione condivisibile della formula marxista G.-W.-G'. è pertanto che la merce, comprata e rivenduta al consumatore ha prodotto un plus-valore oltre a far ritornare il denaro di nuovo libero ed alla ricerca di nuova preda[1].

5.4.1.1.1.                Il premio di liquidità - che il denaro riesce ad estrarre dalla merce – è pertanto una cattura periodica, cioè che nel corso dell’anno scaturisce ripetutamente, tipo geyser[2] e che, con l’esperienza di millenni, a fine d’anno ha apportato un bottino come minimo del 4-5% del volume d’affari.

5.4.1.1.2.                (Anche se il commerciante ottiene dalla merce guadagni ben maggiori, si tenga presente che noi qui stiamo mirando solo il premio di liquidità, cioè quella particolarissima sottoparte di detti che – quando il commerciante non è capitalizzato - viene consegnata al suo finanziatore,

5.4.1.1.2.1.           e che potremmo considerare quindi plusvalore al netto dei costi e guadagni di produzione-riscossione[3], così come anche le somme, dall’esattore consegnate allo Stato, son un po’minori degli importi da lui introitati.)

5.4.1.2.                    Vediamo ora la inevitabile conseguenza di aver tollerato l’insorgere e l’affermarsi del premio di liquidità; quel 4-5% annuo, che quella nostra comoda sorgente fà zampillare dal nulla,

5.4.1.2.1.                indiscutibilmente é terribilmente comodo, essendo l’unico valore al mondo non prodotto dal lavoro umano;

5.4.1.2.2.                chi allora sarebbe così matto da comprare, ad esempio, mattoni, calce, travi ecc.ra, non con l’intenzione di rivenderli come componenti costruttivi, ma come immobilizzo duraturo - cioè per costruire:

5.4.1.2.3.                egli, oltre a privarsi dell’iniziale liquidità, inaridirebbe quella preziosa sorgente per avere una casa;

5.4.1.2.4.                al massimo un simile comportamento autolesionista e sacrificale può giusto esser fatto per la propria abitazione,

5.4.1.2.5.                ma non certo per costruire quelle necessarie ad estranei, che così non verrebbero mai costruite, perché chi ha i soldi non ha interesse a farlo mentre chi ha interesse a farlo non ha i soldi.

5.4.1.2.6.                Allora, onde superare questa situazione di stallo, si è consensualmente convenuto che l’usufruitore di qualunque immobilizzo duraturo corrisponderà un’indennità sostitutiva dello scomparso premio di liquidità,

5.4.1.2.7.                d’identico importo, e chiamato saggio d’interesse, la cui consuetudine ormai é ovunque un dato di fatto:

5.4.1.2.8.                pagheranno quel 4-5% annuo l’inquilino per la casa, il bottegaio per il negozio, il committente il trasporto per l’uso della nave, mentre per ogni fabbrica esso verrà ottenuto attraverso il pagamento di salari più bassi del dovuto[4];

5.4.1.2.9.                questo – approfittando delle sue condizioni di necessità - è il prezzo che il fruitore dell’immobilizzo duraturo fu costretto a pagare affinché il denaro, abbandonato il settore commerciale, venisse indirizzato verso la realizzazione di ciò che gli serviva,

5.4.1.2.10.             evento economicamente possibile solo e soltanto se gli inquilini od operai, od il carico della nave ecc.ra siano rassegnati a procurare gli stessi profitti, ottenibili con un investimento in merci.

 

5.4.2. COMPORTAMENTI CONSUETUDINARI DEL DENARO FINANZIARIO.

 

 

5.4.2.1.                    Non essendoci una netta distinzione tra premio di liquidità e saggio d’interesse, anche il comportamento del denaro finanziario sarà mutuato sulla falsariga di quello commerciale, a noi già noto;

5.4.2.1.1.                non ci meraviglierà quindi la sua completa scomparsa a fronte di qualunque sia pur minima pretesa di riduzione del saggio d’interesse, affidandosi ciecamente e spregiudicatamente al principio di necessità ragion sufficiente:

5.4.2.1.2.                ed essendo un corrispettivo di denaro il versamento, originario e costitutivo, del capitale di qualunque attività imprenditoriale, per qualunque attività si è così venuto a costituire l’assioma "In principio era il denaro[5]! "

5.4.2.2.                    Quindi non appena, ad esempio, la costruzione di case, non riesca più a procacciare il consueto saggio d’interesse, questa forma d’investimento resta definanziata e l’attività edilizia entra in letargo,

5.4.2.2.1.                finchè il riaffermarsi della loro necessità non rassegni qualche altro disgraziato a procacciare un riallineamento del loro reddito; similmente la disoccupazione – con la conseguente contrazione di salari - ripromuove la costruzione di fabbriche.

5.4.2.2.2.                Immancabilmente, ogni volta che, anche per breve tempo, le case, le fabbriche, le navi, cioè tutto il cosiddetto capitale imprenditoriale (investimento a medio o lungo termine) non produca reddito pari al premio di liquidità, i capitali, ripiegano verso il commercio o altre utilizzazioni,

5.4.2.2.3.                perchè delle case, fabbriche, macchinari ecc.ra non si considera mai il lato sociale ma solo quello redditizio, di capitale che deve produrre quegli interessi, per il suo proprietario,

5.4.2.2.4.                similmente, prima di tutto, a quello che fà la merce per il suo padrone, mentre - secondariamente e sempre in perfetta analogia con le procedure commerciali di preparare il mercato, di ammalarlo – se ne pilota la produttività facendo scarseggiare gli investimenti nel settore.

5.4.2.3.                    Forzosamente – ma sempre con tanto di beneplacito dell’Abominevole - il denaro realizza artificialmente una situazione drogata, in modo che, per ogni investimento sociale,

5.4.2.3.1.                la domanda si trovi sempre fronteggiata da un’offerta inferiore - o per meglio dire - predisposta per essere inferiore!

5.4.2.3.2.                Oltre che per il più bieco conservatorismo, il denaro tradizionale sembra dall’Abominevole fatto apposta per instaurare questa situazione,

5.4.2.3.2.1.           che sempre tutela i possessori del già realizzato affinchè non subiscano decurtazioni di introiti per colpa del realizzabile:

5.4.2.3.2.2.           esso proteggerà accortamente quei suoi protetti - da decurtazioni di profitti provenienti da nuove ma sgradite realizzazioni – con la consueta tecnica di creargli uno sbarramento, facendogli mancare la carica di lancio della nuova iniziativa:

5.4.2.3.2.3.           l’immobilizzazione delle immobilizzazioni……..questa è la tecnica, il terribile dato, ricavabile da un’esperienza ormai plurimillenaria!

5.4.2.3.2.4.           Il fondamentale capitale attivitazionale vien visto come un ripiego più o meno sgradito e completamente condizionato, perchè il contante ha ben altre potenzialità, il contante è l’Arcicapitale!

5.4.2.3.2.5.           E tutte le utilizzazioni debbono sottostare pazientemente al suo capriccio, che, di volta in volta a seconda della redditività, quando le promuove sugli altari, quando le archivia nella cantina!

5.4.2.4.                    Che aspettiamo a togliere al denaro questo suo mostruoso privilegio di – nella valutazione e promozione di ciò che ci serve - sostituire alle nostre necessità il tornaconto capitalistico?

5.4.2.4.1.                Che aspettiamo ad abbattere gli ostacoli da lui opposti tra il proletario e la sua casa, tra il gruppo di lavoro e la sua fabbrica, con l’icemoney di fatto obbligando il finanziamento di tali realizzazioni,

5.4.2.4.2.                e così in un certo senso facendo loro perdere la caratteristica di capitale?

5.4.2.5.                    MOSTRUOSO - e tanto da doverci pensare e ripensare prima di rassegnarsi ad ammetterlo! – dovrebbe apparirci il fatto che case, fabbriche, navi, ferrovie, teatro, centrali elettriche,

5.4.2.5.1.                in breve tutto l’enorme ed indistinto mare - che per esempio si vede dal Kreuzberg[6] di Berlino e che sicuramente supera di migliaia di volte il contante - sia stato realizzato non qual bene socialmente utile',

5.4.2.5.2.                ma solo e soltanto per estorcere profitti..... solo perchè ciò vuole il denaro: non per l’uomo ma contro l’uomo!!

5.4.2.5.3.                Eppure è così e quest’affermazione - che inizialmente ci suona quasi incredibile – pian piano lo diventa riflettendo:

5.4.2.5.3.1.           a quanto antico sia il nostro denaro tradizionale e come da almeno 3-4.000 anni, volontariamente (e sempre con il beneplacito dei rispettivi Abominevoli!), abbia talmente limitato le nuove realizzazioni,

5.4.2.5.3.1.1.       da mantenere sempre la domanda ben superiore all’offerta, in modo che gli investimenti restassero sempre ben produttivi;

5.4.2.5.3.2.           ai periodi - tipo quello che noi chiamiamo Medioevo - economicamente glaciali ed alle migliaia di crisi economiche, da allora in poi forzosamente prodotte dal denaro, sempre per il succitato medesimo scopo;

5.4.2.5.3.2.1.       conseguentemente, a tutti i miliardi, fantastilioni[7], di forza-lavoro, sprecata nel corso del tempo per quella disoccupazione-forzata, con cui si è fatto mancare il loro consolidamento in capitale reale[8];

5.4.2.6.                    Simili conseguenze dello stroncamento degli investimenti per scarsità di profitti ricavabili, che anche attualmente si manifesta endemicamente, sono, insomma, il semplice effetto di una causa ininterrottamente attiva da millenni!

5.4.2.6.1.                Anche recentemente - durante gli anni di crisi dal 1873 al 1878 - quando grandi masse proletarie se ne stavano a sbadigliare, affamate e con le mani in mano –

5.4.2.6.2.                se non si fosse stati condizionati dalla redditività degli investimenti - non si sarebbe potuto far loro costruire le loro case e loro macchinari?!?!

5.4.2.6.3.                Ma questi erano solo cinque insignificanti anni! .....una bazzecola, perchè non ci si deve dimenticare di tutte le altre crisi economiche, illustrate nella prima parte di questo saggio, e che sono inequivocabilmente prodotte dal demone del profitto,

5.4.2.6.4.                sia attraverso la limitazione degli investimenti, che attraverso l’arresto dell’interscambio commerciale……

5.4.2.6.5.                .....sarà così che l’incredibile ritornerà credibile, ma qual amarezza apportandoci!!!

5.4.2.7.                    Sia quindi chiaro che - dall’investimento di medio e lungo termine e con la scusa che proviene da impiego di denaro – si pretende una sua capacità generativa contro-natura,

5.4.2.7.1.                una vera e propria sodomia, perché la Natura non dotò nè lui nè il suo progenitore d’una capacità riproduttiva innata, conferendola invece, inequivocabilmente ed esclusivamente, al lavoro umano.

5.4.2.7.2.                Così, anche in questo caso (come per quello della merce) questa innaturalità costringerà ad approdare a ben altre artificiosità:

5.4.2.7.2.1.           dapprima -drogando le condizioni del mercato e subdolamente limitando gli investimenti - il kapitale provvederà a mantenere l’offerta di beni strumentali inferiore alla domanda, conservandone la redditività.

5.4.2.7.2.2.           Ma - poiché da solo, questo non basta, perchè approntata la merce occorre ora approntare anche i suoi acquirenti –

5.4.2.7.1.2.1.       ecco allora il tradizionale danaro - preparato ed amministrato dall’Abominevole e quindi col suo consenso - subdolamente e regolarmente creare, a mezzo disoccupazione forzata, una quantità di nullatenenti e senzatetto,

5.4.2.7.1.2.2.       insomma di proletari[9], la cui esistenza é necessaria e sufficiente alla redditività degli investimenti:

5.4.2.7.1.2.3.       così questa redditività è diventata l’effetto di una causa efficiente - costituita dal salassamento della classe proletaria, a mezzo dei profitti di capitale – onde, privandola di larga parte dei suoi guadagni - chiudere il ciclo e perpetuare indefinitivamente la ragione che l’opprime!!:

5.4.2.8.                    La spiegazione dell’origine del proletariato, non necessita di una lunga e capziosa ricerca storica, perché anch’essa é semplicemente una conseguenza, regolare e concomitante, del denaro tradizionale.

5.4.2.8.1.                Perché senza il proletariato, non ci sarebbe la possibilità di remunerare l’investimento produttivo, senza cui ci sarebbe scarsissima circolazione di denaro col conseguente scarso volume d’affari, e come conseguenza finale povertà generale.

5.4.2.8.2.                E – se in altri tempi la spada ha, indubbiamente e fortemente, partecipato alla creazione del proletariato - diligentemente assecondata dal trono, con le leggi, e dall’altare, con le prediche! -

5.4.2.8.3.                [10] tali volontari son solo coraggiosamente accorsi in soccorso del vincitore, fornendogli aiuto, gradito ma non richiesto, né tantomeno necessario:

5.4.2.8.3.1.           per assicurare, al suo fratello investimento di medio/lungo termine, un proletariato bisognoso, al kapitale bastava infatti provocare qualche crisi e qualche altro migliaio di disoccupati,

5.4.2.8.3.2.           basandosi esclusivamente su se stesso e sulla speculazione, su quella irresistibile forza contro-natura, che vuole inseparabili proletariato e Gold-standard!!

5.4.2.8.3.3.           [……Si pensi come, ad esempio e tutt’oggi - con l’imposta sui cereali subdolamente proteggendo la rendita fondiaria - la legge sottrae al popolo i poderosi vantaggi offertigli dal progresso (navi, ferrovie e macchine agricole, vedi commi 1.4.i. ed 1.9.2.1.i.);

5.4.2.8.3.4.           con questa si é completamente sottomesso il diritto al lavoro ed il pane nostro quotidiano alla rendita agraria.....

5.4.2.8.3.5.           .....anche se mai, come in questa circostanza e malgrado simile poderoso aiuto, più meschina e miserabile figura ha fatto il kapitale, agli occhi non solo di ogni proletario, ma di tutti!!]

5.4.2.9.                    [11]Comunque questa necessità di profitti – estorti, dalle immobilizzazioni a medio e lungo termine, per uniformarsi al premio di liquidità, col conseguente salato spolpamento degli utenti, - ha finito col render loro un pessimo servigio,

5.4.2.9.1.                incupendole e facendo scivolare in secondo piano le loro fatate e benefiche caratteristiche d’indispensabili elargitrici di occupazione e di benessere, caratteristiche che sarà compito dell’iceeuro rivalutare e riportare in primo piano.



[1] Come conseguenza, il consumatore deve costantemente pagare più denaro di quanto il prodotto non sia costato al produttore. Di questi guadagni una parte finisce legittimamente al produttore ed al commerciante che così potranno ampliare il loro giro d’ affari. Ma una parte (premio di liquidità) finisce al capitalista che o lo consuma per i suoi bisogni personali, o - qualora sia lo stesso commerciante e possa mantenersi ugualmente con il resto del profitto (reddito di commercio) - lo manda ad ingrandire il monte capitale che gli frutterà nuovi profitti.

[2] N.d.t. : 'sprudelnde Quelle' = 'fonte zampillante', che è però furviante perché la fonte è continua ; il geyser è quasi sempre di acqua calda e misto a vapori però è periodico come è appunto il caso del premio di liquidità.

[3] Vedi anche nota 1 ; noi vedremo nel seguito, che questi aumenti di costi non sono poi così piccoli (come comunemente si crede) e la loro necessità costituisce quasi sempre la causa principale dell' insorgere di crisi nell' economia nazionale.

[4]  Salario, adopero malvolentieri quest' ambiguo termine. Sarebbe meglio  parlare del prezzo che l' imprenditore paga ai suoi operai per i loro prodotti. Perché, in definitiva, l' imprenditore paga solo l' approntamento e la realizzazione di ciò e non l'attività dell' operaio.

[5] N.d.t. : chiaro riferimento polemico ai due incipit (*) della Genesi e del Vangelo di Giovanni, ed instaurante un parallelo rispettivamente tra denaro e caos- il Verbo'.     (*) latino = 'inizia, incomincio', modo di dire usato per la prima frase dei testi famosi.

[6] N.d.t. : 'Montagna della Croce' (in realtà è adulatorio chiamarla montagna), sorta di belvedere su Berlino, un po' come, a Roma è 'lo Zodiaco'. Vedi al comma 0.1.XXXXXX l’ episodio analogo occorsomi e denso di sviluppi.

[7] N.d.t. : 'Abermilliarden' = 'ma-miliardi, però-miliardi' ; 'fantastilione' è, notoriamente, un’ unita di misura di Paperon de Paperoni, ma qui  è proprio quello che ci vuole !

[8] N.d.t. : A tale proposito si veda anche, nel mio ‘Tanto Vi dovevamo’, il capitolo trattante l’ indispensabilità della chiusura del ciclo lavoro-capitale-lavoro. Aggiungo questa osservazione : anche ai tempi di G., chi non produceva, di riffa o di raffa, col sussidio dello Stato, di carità, oppure rubando, ma poi finiva per ugualmente campare : però, non immettendo sul mercato i suoi prodotti - ed invece concorrendo all' acquisto di quelli realizzati dagli altri - ne faceva, inevitabilmente, salire i prezzi (tra cui anche, ovviamente, quelli degli elementi costituenti gli immobili). In questo modo, la disoccupazione forzata non otteneva solamente la conservazione del reddito degli immobili, ma, anche se indirettamente (e virtuale, da  svalutazione) anche una rivalutazione del capitale iniziale !

[9] il proletariato è l' insieme degli operai privati dei mezzi di produzione.

[10] N.d.t. : per esigenze di strutturazione sposto qui questi due commi, che in tedesco invece seguono il comma 5.4.2.7.4.1.

[11]  N.d.t. : 'Das sogenannte Realkapital besteht sicher aus sehr realen und unentbehrlichen Gegenständen, aber als Kapital sind diese Gegenstände nichts weniger als real. Der Zins, den sie heute abwerfen, ist ein Geschöpf des Urkapitals, des Geldes.' = 'Il cosiddetto capitale reale consiste sicuramente di molto reali ed indispensabili oggetti, ma, come capitale, questi oggetto sono  meno reali. L' interesse da essi prodotto, è una creatura del premio di liquidità, del denaro.' : una  chiusa, incolore ed insapore, che non ci saremmo aspettata da G. - sempre così fantasioso ed espressivo e di cui avremmo volentieri fatto a meno. Propongo alternativamente i due commi in corpo dieci, giusto per riaffermare la da G. decisamente trascurata preziosità, per l’ occupazione, delle immobilizzazioni di medio/lungotermine.