4.7.6. Uno speculatore commenta l’ice-euro.

 

SINTESI: non necessaria: altre graffianti verità!

 

4.7.6.1                      Se, con l’introduzione di liberterra, per noi eran già diventati impossibili i colpacci con aree edificabili, miniere e terreni agricoli, adesso, con l’iceeuro, mi si sottraggono anche le speculazioni borsistiche e d’accaparramento:

4.7.6.1.1.                mi si sta letteralmente levando la terra sotto i piedi!….e non solo si gabella per progresso e giustizia distributiva quest’affossamento dei guadagni di onesti ed intemerati cittadini,

4.7.6.1.2.                ma ciò avviene anche per interessamento e cura di quello Stato, che così fedelmente io avevo servito, come attestano non solo le decorazioni sul mio petto, ma anche le cariche e titoli onorifici accordatimi ….è finito lo Stato di diritto, ed incominciato quello di rapina!

4.7.6.2.                  Recentemente feci pubblicare, a mie spese, sui giornali un articoletto, che fra due stati sudamericani (neanche più me ne ricordo il nome) vi erano stati seri contrasti, e che si potevano verificare complicazioni internazionali: ma credete forse che la notizia abbia scosso la Borsa?

4.7.6.2.1.              Neanche per sogno: inspiegabilmente, essa sembra diventata così indifferente che, al momento attuale perfino la notizia della conquista di Cartagine da parte dei Giapponesi non sarebbe in grado di svegliarla!

4.7.6.2.2.              Oh, constatare tutta questa indifferenza fà veramente male al cuore e temere per il futuro! ...... non, che a pensarci bene, in simili notizie ci sia niente di portentoso, ma una simile tranquillità contrasta talmente, col precedente orientamento della Borsa, che non credo potrò mai riadattarmici.

4.7.6.3.                  Con l’iceeuro, per i piccoli risparmiatori il denaro ha cessato di essere il bastione e la fortezza, in cui ognuno sia solito rifugiarsi al minimo allarme;

4.7.6.3.1.              in precedenza, al minimo segnale di pericolo, si "realizzavano"[1] i titoli, cioè li si vendeva contro oro, così credendo d’essersi messi al sicuro da ogni perdita,

4.7.6.3.2.              tanto per incominciare subendone immediatamente una in quella vendita, e d’importo tanto maggiore quanto più elevato fosse il loro volume!

4.7.6.3.3.              Senza contare che, dopo qualche tempo, quando ormai, non c’era più niente da ruspare, ridiffondevo notizie tranquillizzanti:

4.7.6.3.4.              e subito i timorati piccoli borghesi si arrischiavano di nuovo fuori dalla fortezza, facendo nuovamente rialzare il corso di quegli stessi titoli, che in precedenza avevan svenduti in gran fretta, dando così ai miei complici il destro d’acciuffarli a prezzi stracciati: questa sì ch’era alta finanza [2]!

4.7.6.4.                  Ma adesso con questo maledetto iceeuro che non offre più la minima attrazione! In precedenza, con l’oro, il piccolo borghese che vendeva il suo pacchetto azionario, aveva tutto il tempo per investire il ricavato:

4.7.6.4.1.              ma ora non si può più portarselo a casa e semplicemente soprassedere .......questo denaro è come una bomba a scoppio ritardato!

4.7.6.4.2.              E più noi, a bella posta, allarmiamo i nostri clienti, dicendogli che le prospettive, per i loro risparmi, non sono buone, più i nostri clienti ci fanno subito notare che, in ogni caso, con l’ice euro, non è che le cose gli andrebbero meglio.

4.7.6.4.3.              "Quindi che fare - ci chiedono - con il ricavato delle azioni che, ritenendole non sicure, ci consigliate di vendere?......suggeriteci prima cosa comprare con il denaro, altrimenti non c’è motivo di vendere;

4.7.6.4.4.              e sia subito chiaro che non abbiamo la minima intenzione di ricomprare analoghe cartelle del debito pubblico, soprattutto ad un corso più elevato, di quello a cui precedentemente le abbiamo realizzate,

4.7.6.4.5.              cioè di vendere le nostre obbligazioni in remissione, per comprarne altre ipervalutate e dunque in quasi altrettanto probabile perdita!

4.7.6.4.6.              Abbiamo già rimesso a sufficienza con i prestiti dell’Impero, gli abbiamo già fatto pervenire il nostro obolo.............!!; ......quindi niente vendita, solo attenzione agli sviluppi della situazione economica."

4.7.6.5.                  Così dice adesso il piccolo borghese, evitandoci il colpaccio ed avviandoci a quella snervante attesa, durante cui vien pian piano perduto l’impatto delle nostre notizie allarmistiche e l’effetto-sorpresa;

4.7.6.5.1.              magari poi, da altre fonti, pervengono notizie rassicuranti, o quantomeno ridimensionanti le nostre gravi esagerazioni; e così va tutto all’aria:

4.7.6.5.2.              perché bisogna assolutamente riuscire a cogliere al balzo la palla dello stato confusionale, del primo impatto, altrimenti la retata di allocchi diventa difficile!

4.7.6.6.                  E, come se non bastasse, il nostro strumento di lavoro è questo denaro-mascalzone, che si squaglia nella cassaforte; eppure lo si deve inevitabilmente tenere sempre disponibile, per fare il colpaccio al volo!

4.7.6.6.1.              Ma quando vai finalmente a tiralo fuori, parte non trascurabile la trovi già squagliata, con una perdita, continua e sicura, a fronte d’un utile solo incerto.

4.7.6.6.2.              Ad esempio, all’inizio dell’anno avevo dieci milioni contanti e, aspettando il colpo gobbo, son rimasto sul liquido; ma poi non mi è riuscito di far sobbalzare la Borsa per comprare in massa;

4.7.6.6.3.               ed ora – che siamo già giunti alla fine di giugno - ho già perso 250.000 iceeuro, somma pesante e ben difficilmente recuperabile, mentre il denaro precedente sarebbe almeno rimasto costante!

4.7.6.6.4.              Né, per il futuro, le previsioni sono più rosee, dato che tanto più il listino si stabilizza, quanto più torpida diviene la Borsa: questo lo sanno le donne, lo sanno i bambini.... e quindi - a maggior ragione - anche il piccolo borghese;

4.7.6.6.5.              quando nessuno vende, il corso dei titoli si stabilizza, ed allora non è più possibile nè pescare nel torbido nè far sobbalzare i listini con le chiacchiere: a quel punto ci si può riuscire giusto coi fatti!

4.7.6.7.                  Come sontuosamente ci si riusciva invece in precedenza! Ecco qua, in questa relazione dell’Indicatore Borsistico locale del 9 febbraio dell’anno scorso, l’attestazione lampante di come era sfruttabile l’inconscio collettivo:

4.7.6.7.1.              "Un martedì nero! spavento e panico hanno oggi fulminato la nostra borsa alla notizia, che il sultano aveva subito un attacco gastrico! Una marea di ordini di vendita dalla clientela di provincia si è scontrata con un nostro cortese ma dignitoso rifiuto all’acquisto (alt!…..speculazione in corso!);

4.7.6.7.2.              e la spaventosa ondata di questo tzunami è rovinata sui piccoli risparmiatori. aprendo un mercato demoralizzante e con tendenza ad un rovinoso 'Si salvi chi può!', motto da noi amplificato come parola d’ordine dell’odierna apertura!"

4.7.6.8.                  Invece, adesso sarebbe subito salta fuori quell’eterna e noiosa domanda: "che dovrei io fare con il denaro; che dovrei comprare, se vendo i miei titoli?"......questo stramaledetto denaro!

4.7.6.8.1.              Com’era bello con l’oro! ....quando nessuno mai e poi mai avrebbe posto una domanda del genere!………..

4.7.6.8.2.              Perché allora, su indicazione del broker, si vendevano bei titoli anche solo per procurarsi quell’oro ancora più bello; e ci si rallegrava di nuovamente ritrovarsi per le mani tutto quel luccicore, s’era gratificati non solo di girarlo e rigirarlo, ma anche solo scavando nel mucchio [3]!!

4.7.6.8.3.              Solo con l’oro in pugno si stava tranquilli, perchè la gente era convinta di non poter esser da esso tradita, né nell’acquisto, nè nella vendita - dato che in tal senso s’erano pronunziati gli esperti, grazie al suo certo valore intrinseco!

4.7.6.8.4.              Sia sempre benedetto quel favoloso oro - ed ancor più il suo solido valore intrinseco! - ..... a fronte di cui tutte le rimanenti merci e titoli altalenavano, come il mercurio del barometro.......

4.7.6.8.5.              ...... mio divino valore intrinseco! coma hai potuto condurci in questa valle di lacrime, per colà abbandonarci dopo averci così ben consentito di speculare?!

4.7.6.9.                  Da te abbandonati, i detentori ora sembrano attaccati al loro giardinetto, come se ci fossero incollati; e, prima di vendere, non fà che risuonare la solita tiritera 'Prego prima indicare il reimpiego del ricavato dei miei titoli, non posso certo soprassedere con in mano questo denaro-mascalzone!'

4.7.6.9.1.              Tutto lo splendore della vecchia Borsa sta ormai scomparendo, perchè con l’oro sta tramontando, in cielo, il radioso sole della speculazione!!

4.7.6.10.               In tanta sventura – mal comune mezzo gaudio - una sola consolazione: lo stramaledetto iceeuro sta mandando per stracci anche il mio fraterno collega, lo speculatore in merci!

4.7.6.10.1.           Perché in precedenza, disponendo di molto denaro, si poteva sempre frapporsi, tra produttore e quel consumatore finale, sempre in balia dei commercianti al minuto.

4.7.6.10.2.           Perché nessuno era solito costituirsi provviste in previsione d’una sempre possibile ed anzi probabile carestia: tanto la detenzione d’oro - col suo rinomato valore intrinseco consolidato che mai ti avrebbe dato motivo di perdita - poteva completamente sostituirle!

4.7.6.10.3.           (Del resto, in quei periodi ed avendo oro disponibile, si trovava davvero ogni ben di Dio: perchè quindi investire in provviste degradabili?)

4.7.6.10.4.           Eppure era proprio questa situazione - cioè la completa mancanza di riserve presso il consumatore unita alla presenza, in mano dei commercianti, di quantità tali da invogliare all’agiottagio -

4.7.6.10.4.1.        a consentirne facilmente la pratica, comprando di tutto, facendolo mancare sul mercato e poi semplicemente consentendo, alla domanda, di riaccostarcisi, ma alle tue nuove condizioni, cioè con un superutile.

4.7.6.11.               E invece ora le merci non sono più - come in precedenza concentrate nei negozi (tra l’altro quasi privi di magazzino) ma disperse in milioni di dispense, e non più incettabili? E con che cosa poi le si pagherebbe, con l’iceeuro? ....ma se son state comprate giust’appunto per liberarsene!

4.7.6.11.1.           Ormai esse sono non più considerate merci, ma bene-rifugio nel possesso del quale conviene permanere; ed anche se ad uno speculatore riuscisse di farne incetta, tuttavia i prezzi non potrebbero mettersi in movimento, perché le provviste effettuate annullerebbero completamente, nei loro padroni, lo stato di necessità:

4.7.6.11.2.           da quando nessuno più compra - per trasferire subito dalla mano alla bocca come avveniva una volta - prima di tutto le provviste consentono di consapevolizzarsi del tentativo d’agiottagio e di contrastarlo;

4.7.6.11.3.           nonché d’attendere che la moderna produzione industriale e la velocità dei mezzi di trasporto riconsentano la copertura dei fabbisogni, senza che lo speculatore possa iniziare a vantaggiosamente smerciare l’incettato.

4.7.6.12.               Come se ciò non bastasse, c’è sempre la solita storia, che le notevoli giacenze, da ogni buon speculatore tenute liquide e pronte all’azione, si squagliano.

4.7.6.13.               Effetto icemoney, stabilità dei listini e dei prezzi, costringono ad immobilizzare denaro con la vaga speranza di rifarsi, ma senza riuscire a farlo: a tutte queste sventure chi mai potrebbe resistere?

4.7.6.13.1.           ...ma chi avrebbe mai potuto prevedere che la Patria avrebbe introdotto un’innovazione autodistruttiva ......... perché sia io, Rockefeller[4], che il mio amico Morgan[5] - che ognuno singolarmente ha consistenza economica da STATO - se UNITI, diventiamo gli 'STATI UNITI’ed allora chi ci danneggia, danneggia la Mamma, danneggia gli USA!

4.7.6.13.2.           …..dopo aver similmente amputato, in noi, il ramo carico dei frutti migliori, voglio propio vedere da dove ora tireranno fuori i soldi per il Wellfare[6]!

4.7.6.14.               Secondo la teoria non solo di tutti gli studiosi ma anche dei nostri uomini d’apparato - l’oro avrebbe avuto un consolidato valore intrinseco, talchè chi avesse compravenduto merci contro oro non avrebbe mai potuto rimettere.

4.7.6.14.1.           E poichè, a detta dei saggi, col metro che avrai usato sarai misurato[7], allora, come una pezza di tela può fornire sempre lo stesso minor quantitativo, sia presa dall’inizio che dalla fine o dal centro,

4.7.6.14.2.           così in quella catena di compra-vendita delle merci – che le apportava al consumatore con l’anello finale - forse non veniva costantemente scambiato un equivalente[8] di quell’oro che - non lo si ripeterà mai abbastanza - aveva un costante valore intrinseco?!?

4.7.6.14.3.           Quindi, da una permuta contro oro e grazie al già ricordato valore intrinseco, un commerciante non poteva mai subire inganno; ma allora, concludendo, da nessuna perdita e/o danneggiamento come potrebbe essere emerso il nostro arricchimento – perché effettivamente ci siamo arricchiti –?!

4.7.6.14.4.           ................fusse che fusse che tutti i nostri guadagni ci sian piovuti direttamente dal cielo e che l’iceeuro miscredente abbia osato separare ciò che appunto il cielo aveva unito!?!?



[1] Nient' altro, meglio di questa osservazione, universalmente valida, può evidenziare la drammatica illusione, in cui  l' umanità vive: è importante, solo e sempre, il denaro !

 

[2] N.d.t. : fusse che fusse che l' undici settembre sia stato dovuto a qualcosa del genere ?!?! Oltre alla tecnica suddescritta, le consuetudini borsistiche ne consentono un' altra : la vendita di titoli con pagamento pronto ma consegna a termine che, avendo l' imbeccata giusta, consente di incassare ai prezzi odierni ed invece ricomprare a quelli posteriori (ovviamente puntandone al ribasso) ;  e - guarda caso ! -  qualche tempo prima di quella fatidica data - e non solo arabi lo hanno fatto, ma anche molti bravi e patriottici cow-boys USA ! - son state inspiegabilmente vendute, con questa tecnica ed a prezzo che sembrava vantaggioso, milioni di azioni di compagnie aeree ed assicurative ; solo la CIA non si era accorta di ciò !!

[3] N.d.t. : sembra quasi d’ assistere al bagnetto mattutino di Paperon de Paperoni ed alle sue cure antiremautismi !!

[4] N.d.t. : John D. ROCKEFELLER (1839-1937), imprenditore d' assalto americano finito col diventare presidente della Standard Oil Company ed uno degli uomini più ricchi del mondo : e si pensi che aveva incominciato spacciando unguenti miracolosi, fatti a base di quel petrolio che allora nessuno voleva (*), nei villaggi più ruspanti del West, col solito contorno di negretto che batteva il tamburo e di belle ragazze poco vestite ! Ebbe poi lo straordinario intuito di preocuparsi non tanto dell' estrazione del petrolio, quanto della sua distribuzione con oleodotti e petroliere, finendo col tenere in pugno intieri stati, tanto che durante la prima guerra mondiale, mentre la Germania faceva man bassa del vicino petrolio rumeno,  il presidente francese Clemenceau scrisse a quello americano, Wilson "Ogni goccia di petrolio vale, per noi, come una goccia di sangue !"  (*) E' degna del premio igNobel la risposta data dall' Istituto delle Scienze di Pietroburgo (anno 1847, se ben ricordo) al Governatore di Bakù, che aveva mandato un campione di petrolio pregandoli d' accertare se potesse servire a qualcosa  : "Quel campione di roba puzzolente che avete mandato non può servire a nulla, giusto ad ingrassare gli assi dei carri."

[5] N.d.t. : John Pierpoint MORGAN (1837-1913), finanziere d' assalto americano ma anche con interessi umanistico-culturali-sportivi, presidente del Metropolitan Museum, benefattore dell' American Museum of Natural History e della Harward University, concorrente all' America's cup del 1901 ; non è improbabile nè che, scrivendo l' inizio di questo capitolo, G. avesse in mente lui (più che Rockefeller, assai più 'ruspante' e senza titoli di rilievo), ma neanche che lo demonizzi più di quanto non lo fosse effettivamente ; in definitiva, la storia del famoso prestito, di 60 milioni di dollari in oro, agli Stati Uniti in terribile crisi, denoterebbe - non mi sbilancio fino a patriotismo - ma, quanto meno, un certo buon senso e rispetto per l' economia : esser ricchi in un paese che muore di fame, non solo dovrebbe farti passare l' appetito, ma corri anche il rischio di finire ghigliottinato mentre gli altri si appropriano violentemente delle tue eccessive cibarie ..........  vorrei propio vedere se Berlusconi avrebbe fatto altrettanto !

[6] dopo la precedente ironica e graffiante 'zampata' agli Stati Uniti, e dato che sta parlando Rockefeller, traduco così, con un termine, inglese ma noto pressocchè universalmente, il tedesco ‘Wohlfahrtseinrichtungen’, lettaralmente ‘strategie, dispositivi di benessere’di cui non solo il primo termine è perfettamente consonante con l’ omofono inglese, ma l’ insieme ha grossomodo lo stesso significato.

[7] quantità di valore, mezzo di trasporto del valore, contenitore del valore, materia prima del valore, crema di valore e TRUFFA di VALORE !    N.d.T. : serie di micidiali fendenti a Marx ed alla sua ‘teoria degli equivalenti’ (il ricorrere a parole evangeliche, come anche quelle finali, è una mia libertà traduttiva) nonchè agli altri 'teoreti del valore',  ironicamente sciorinando il vocabolario di parole composte, da loro abitualmente usato (ovviamente tranne ‘Wertschwindel’ = ‘truffa di valore’ che è commento, conclusivo alla nota, neologismo evidentemente di pugno di G.) ; letteralmente impazzisco per quel 'Wertbrei', letteralmente 'crema di valore' che mi fà tanto pensare alla altrettanto sopoforifera  'crema di crema alla Edgard' dell’ immortale disneyano 'Gli Aristogatti!

[8] E’ teoria esposta nel Capitale.