4.7.18.-4.8. L’esperimento dell’Unione Monetaria Latina e l’Associazione Valutaria Internazionale.[1]

 

SINTESI: 4.7.18.1.i: L’esperimento dell’Unione Monetaria Latina; 4.7.18.2.i: deduzioni ricavabili; 4.7.18.3.i: schema di statuto per un’Associazione Valutaria Internazionale.

 

 4.7.18.1. L’ESPERIMENTO DELL’UNIONE MONETARIA LATINA. [2]

 

4.7.18.1.1.             Prima della guerra, nei paesi dell’Unione Monetaria Latina[3], i pezzi d’argento da cinque franchi (nel seguito, brevemente scudi), a differenza della moneta nazionale erano in libera circolazione, potendo esser esportati da uno qualsiasi di quei paesi in un altro,

4.7.18.1.1.1.        anche se potevano essere utilizzati – alla stessa stregua della moneta nazionale con cui avevano un rapporto di cambio fisso (pari) - per pagamenti sul mercato interno.

4.7.18.1.1.2.        Ma – avendo un contenuto d’argento (valore intrinseco) pari solo al 50% del valore legale - detta moneta poteva esser giusto considerata ‘unità di conto’, 'denaro di riserva legale',

4.7.18.1.1.2.1.              dato che ci si poteva comprare il doppio, rispetto al reale contenuto d’argento; in altre parole, per avere il reale potere d’acquisto, in base al titolo d’argento, paradossalmente ne sarebbero occorse due;

4.7.18.1.1.2.2.              e chi avesse demonetizzato la moneta, squagliandola, avrebbe perso la metà del valore.

4.7.18.1.2.             Eppure, a causa della sua libera circolazione lo scudo rappresentò una moneta sovranazionale avente la funzioni di moderatore dei prezzi e regolatore internazionale dello scambio;

4.7.18.1.2.1.        tanto che merci e bilancia dei pagamenti furono assolutamente dominati dalla sua onnipresenza perchè gli scudi venivano considerati riserva legale a copertura delle banconote emesse,

4.7.18.1.2.1.1.              e quindi la loro esportazione, prelevandoli dalla riserva, aveva, come conseguenza, il ritiro del doppio, del loro valore, dalla circolazione.

4.7.18.1.2.1.2.              Se, per esempio, nel paese A dell’unione monetaria e in dispregio degli accordi con gli altri paesi firmatari, la circolazione monetaria fosse cresciuta (sia come quantità che come velocità di trasferimento) ciò avrebbe comportato un aumento delle importazioni di merci da B e da C,

4.7.18.1.2.1.3.              saldata con un trasferimento di scudi che – per il meccanismo visto -avrebbe fatto ridiscendere i prezzi in A mentre contemporaneamente risalivano in B e C, fino a ripristinare l’equilibrio.

4.7.18.1.3.             Se, tuttavia, nel paese A fosse continuata l’inflazione fino al completo esaurimento degli scudi, non si sarebbe più potuto saldare il disavanzo della bilancia dei pagamenti con la loro esportazione;

4.7.18.1.3.1.        in tal caso avrebbe finito di funzionare la regolazione automatica, e la parità sarebbe stata sostituita dall’agio.

4.7.18.1.3.2.        Per eliminare quest’ultimo, lo stato A avrebbe dovuto ritirare dalla circolazione così tanta cartamoneta da far regredire i propri prezzi delle merci nonché le importazioni, aumentando l’esportazioni, finchè il conto del commercio estero e la bilancia dei pagamenti, da passivi tornassero attivi.

4.7.18.1.3.3.        In tal modo riaffluivano tutti (o parte de) gli scudi venduti e conseguentemente si potevano riemettere in circolazione tutte (o parte del) le banconote precedentemente ritirate, ed la regolazione ricominciava, fino al risanamento generale.

4.7.18.1.4.             Così, a mezzo di questi scudi, i prezzi delle merci venivano a trovarsi come in un sistema di vasi comunicanti, in cui il livello dell’acqua, non appena disturbato, ricerca e ritrova automaticamente l’equilibrio, esattamente come nel grafico sottostante,

4.7.18.1.5.             talché, per il da farsi, in tutti i paesi dell’unione monetaria – come vedremo - ci si basava sul rapporto (quantità di scudi presenti attualmente) / (quantità di scudi originari), mentre le oscillazioni del cambio perduravano inferiori al costo di consegna delle monete d’argento.

4.7.18.1.6.             INTERPRETAZIONE DEL GRAFICO: [premetto, per la comprensione del nome della valuta internazionale, che il grafico proviene dal mio saggio ‘Gesell e l’euro’, commi 0.1.4.i. in cui annunziavo la mia intenzione di proporre, per la valuta sovranazionale (attualmente euro), il nome di ‘gesell’– in onore dello straordinario economista che l’aveva per primo sponsorizzata –. Ho mantenuto questa dizione anche nel capitolo (ora sezione) successivo (commi 4.7.18.3.i.)]

In partenza Germania e Spagna sono partiti con un indice dei prezzi più basso, mentre l’Italia con uno più alto; conseguentemente l’Italia ha comprato in quei due paesi più di quanto abbia loro venduto, privandosi completamente delle sue riserve di gesell; l’Inghilterra invece, nei suoi scambi ha mantenuto un perfetto equilibrio;

Si é arrivati così ad una situazione in cui l’Italia è completamente priva di gesell ed i prezzi vi sono entrati spontaneamente in flessione, mentre Germania e Spagna ne hanno troppi ed i prezzi, altrettanto spontaneamente vi stanno salendo:

queste tendenze spontanee vanno ulteriormente rafforzate aumentando la circolazione della divisa nazionale in Germania e Spagna e riducendola in Italia, in modo che si ripristinino ovunque i prezzi dell’Inghilterra.

4.7.18.1.7.             Eppure, in quell’Unione monetaria, non si era ricercata la stabilità dei cambi di valuta attraverso l’ammissione - come mezzo di pagamento interno – non di tutte le monete del circuito ma solo di una loro quantità limitata.

4.7.18.1.5.1.        Esso era gradevolmente sopravvenuto, perché senso e scopo di quell’unione monetaria era ben altro, né i padri fondatori dell’unione avrebbero mai neanche supposto che quelle monete d’argento avrebbero ottenuto quell’effetto di regolazione automatica, comprensibile solo attraverso la teoria della cartamoneta.)

 

 4.7.18.2. DEDUZIONI RICAVABILI.[4]

 

4.7.18.2.1.             Quanto suddescritto s’accorda perfettamente con la legge dell’azione di massa sui prezzi, con ciò nello stesso tempo fornendo una buona prova della sua correttezza,

4.7.18.2.1.1.        talché - se noi, al posto degli scudi, facessimo subentrare una qualche banconota sovranazionale - assolutamente nulla verrebbe a cambiare,

4.7.18.2.1.2.        assolutamente non essendo ottenuto, l’effetto di regolazione, dal contenuto d’argento degli scudi, ma solo da quel loro privilegio di moneta internazionale, riconosciutogli dagli accordi.

4.7.18.2.2.             Allora, se - sotto il controllo degli stati partecipanti – si emettesse una qualche convenuta banconota, anche solo in taglio unico, supponiamo di 5 franchi e solo come unità di riserva, facendola diventare moneta sovranazionale, come appunto adesso lo scudo,

4.7.18.2.2.1.        - venendo dappertutto ricevuta generalmente alla pari, a conguaglio degli eventuali disavanzi commerciali - coi meccanismi suddescritti essa potrebbe ovunque autoregolare l’import ed export:

4.7.18.2.2.1.1.              Una loro presenza eccessiva, nelle transazioni nazionali, dimostrerebbe che nel paese in esame scarseggia la propria cartamoneta; una esigua che invece ne circola troppa.

4.7.18.2.2.1.2.              La scomparsa, dal mercato di un certo paese, delle banconote internazionali e la conseguente fissazione d’agio nel cambio sarebbero segnale d’allarme sulla necessità di un drastico intervento sulla propria circolazione monetaria, fino alla sparizione dell’agio ed alla ricomparsa in circolazione delle banconote internazionali.

4.7.18.2.2.1.3.              Al contrario un’eccessiva presenza delle banconote internazionali proverebbe che la circolaziona nazionale era troppo scarsa (tranne il solo caso che le banconote internazionali fossero invece state espulse da un’inflazione galoppante in tutti gli altri paesi aderenti,

4.7.18.2.2.1.3.1.         nel qual caso il problema nulla avrebbe a che vedere con la circolazione interna e sarebbero gli altri paesi a dover provvedere.

4.7.18.2.3.             Nella prossima sezione (già capitolo 4.8) forniremo una proposta quadro per la fondazione dell’Associazione Monetaria Internazionale- ASSOCIAZIONE VALUTARIA INTERNAZIONALE (I.V.A.), che tenga conto dei qui esposti suggerimenti.

 

4.7.18.3. BOZZA DELLO STATUTO DI UNA ASSOCIAZIONE VALUTARIA INTERNAZIONALE, utente d’una moneta sovranazionale chiamata gesell (euro).

 

4.7.18.3.1.             Negli Stati, che vogliano aderire all’I.V.A., viene adottata, come unità di conto del commercio estero, una nuova divisa cartacea, denominata gesell.

 

4.7.18.3.1.1.        Poiché il suo valore non sarà più ancorato a nessuna materia prima (come precedentemente, nel Gold-standard, l’oro) – il suo potere d’acquisto dovrà esser mantenuto costante da una gestione dinamica della valuta nazionale,

 

4.7.18.3.1.2.         (nel senso che il suo valore sarà gestito managerialmente con una continua politica monetaria), tanto da poter così - appunto grazie a tali interventi correttivi – rimanere a lungo una grandezza costante.

4.7.18.3.1.3.        Gli Stati aderenti al gesell, nella loro politica monetaria nazionale, devono mirare al conseguimento della valuta assoluta.[5]

4.7.18.3.1.4.      I rilevamenti statistici, a ciò miranti, dovranno essere coordinati in base a direttive unitarie, fra tutti i partecipanti.

4.7.18.3.1.5.        Un’attiva gestione valutaria, finalizzata al conseguimento della valuta assoluta, deve basarsi sulla legge dell’azione di massa, cioè sulla certezza che - con un aumento o diminuzione dell’offerta di denaro,

4.7.18.3.1.5.1.              l’indice generale dei prezzi potrà sempre esser ricondotto all’equilibrio, ogni volta che tenda a scostarsene, e cioè in ogni caso, anche in stato di guerra.

4.7.18.3.2.             Negli Stati aderenti al gesell permarrà dunque una gestione monetaria nazionale, basata però su criteri unificati purchè applicabili a tutti gli eventualmente diversi stadi di sviluppo industriale-commerciale.

4.7.18.3.2.1.        Con la suindicata politica monetaria, nazionale ma coordinata internazionalmente, e con l’obbligo del riassetto delle principali cause di deficit commerciale, dovranno essere rapidamente annullate le fluttuazioni valutarie.

4.7.18.3.2.2.        Nel senso che, non potendosi, per varie ragioni (per esempio variazioni annuali di raccolto agrario) eliminare completamente le fluttuazioni nella bilancia commerciale, quantomeno le si renderà trascurabili.

4.7.18.3.3.             Uno strumento regolatore sarà la nuova divisa (gesell) internazionale, di cui potranno servirsi tutti gli stati aderenti, che liberamente potranno importarla-esportarla,

4.7.18.3.4.             negoziarla con un certo rapporto (generalmente pari) rispetto alla propria moneta nazionale, sempre accettandola anche come mezzo legale di pagamento interno.

4.7.18.3.5.             Sotto il controllo di tutti gli Stati partecipanti, questi gesell saranno prodotti dal Centro Amministrativo Iva di Berna e consegnate contro il solo e semplice rimborso delle spese gestionali e d’emissione.

4.7.18.3.4.1.        La quantità di questi gesell dipenderà esclusivamente dalle necessità dei traffici internazionali, ma un 20% circa della divisa nazionale in circolazione dovrebbe essere sufficiente.

4.7.18.3.4.2.        Per le banconote rilasciate ad ogni singolo paese, l’Ufficio Ammimistrativo Centrale di Berna riceverà una cambiale con data di scadenza in bianco, da incassarsi il giorno in cui,

4.7.18.3.4.2.1.              a causa di una errata politica economica nazionale, il bilancio, del commercio estero di quel paese, sia diventato talmente passivo, da non aver più gesell disponibili e quindi da dover abbandonare la parità, introducendo agio, contro la propria valuta nazionale.

4.7.18.3.4.2.2.              Da quel giorno in poi verranno anche addebitati interessi sulla cambiale in scadenza.

4.7.18.3.4.2.3.              I gesell vengono forniti in quell’esatto quantitativo necessario al commercio, in modo che ogni carenza o sovrabbondanza sia subito rilevabile, nel singolo paese; infatti da quel momento in poi la politica monetaria nazionale sarà controllata internazionalmente.

4.7.18.3.5.             Gli Stati, aderenti al gesell, nel proprio interesse, mettono in atto tutto il necessario, affinché essa mantenga rapporto generalmente costante con la divisa nazionale.

4.7.18.3.5.1.        A tale scopo si provvederà ad opportunamente variare la circolazione della divisa nazionale, stampandola in caso di eccessivo afflusso di gesell ritirandola nel caso opposto.

4.7.18.3.5.1.1.              Questa regia valutaria internazionale, attuata nell’interesse del gesell, potrebbe però, in misura notevole e continua, entrare in conflitto con le necessità della valuta assoluta di cui al comma 4.7.18.3.1.3.;

4.7.18.3.5.1.2.              In tal caso si dovrà esaminare, in una conferenza di studio presieduta dall’Ufficio Centrale di Berna, la ragione di un tale verificarsi, onde poter fornire, a tutti gli stati aderenti al gesell, le istruzioni necessarie per una generale eliminazione dell’inconveniente, con potere coercitivo sovranazionale.

4.7.18.3.6.             Affinché i costi d’import-export dei gesell non possano influire sulla parità di corso, essi saranno sopportati dall’Ufficio Centrale.

4.7.18.3.6.1.        Le spese ammnistrative dovrebbero essere divise tra gli Stati aderenti al gesell in proporzione ai quantitativi ricevuti.

4.7.18.3.7.             Il gesell può senz’altro essere esteso a tutti gli stati, anche extraeuropei purchè accettino non solo questo statuto, ma anche d’applicare una gestione della loro politica monetaria nazionale, per adeguarla ai principi della valuta assoluta.

4.7.18.3.7.1.        Successivamente, l’ufficio centrale di Berna avvierà gratis, agli Stati aderenti, il quantitativo di banconote (provvisoriamente valutato nel 20% di quelle in circolazione per ogni divisa nazionale.)

4.7.18.3.8.             Il ritiro dell’adesione all’IVA é consentito in qualunque momento, previo pagamento della cambiale menzionata al comma 4.7.18.3.4.2.

4.7.18.3.8.1.        Alternativamente, in caso di scioglimento dell’Associazione, avverrà la riconsegna delle cambiali sottoscritte in favore dell’Amministrazione e la corrispondente distruzione di tutti i gesell ottenuti in cambio.

4.7.18.3.9.             Lo scopo dell’associazione è ottenere che – come in un sistema di vasi comunicanti l’acqua, dopo qualsivoglia variazione operata, ritorna in tutti alla stessa altezza -

4.7.18.3.9.1.        similmente negli stati aderenti e finché, in ognuno di essi, la politica valutaria nazionale resti indirizzata verso la valuta assoluta - l’indice generale del prezzo delle merci rimanga sempre stabile, e/o automaticamente, se distrattone, vi riconverga.

4.7.18.3.9.2.        Perché, se un paese vìoli i principi della valuta assoluta o trascuri le indicazioni provenienti dalla sua bilancia dei pagamenti nonchè dalla sua riserva di gesell, potrebbe accadere che esso ne sia letteralmente inondato (vedi, nel grafico, Germania e Spagna) o praticamente privo (vedi, nel grafico, l’Italia[6]).

4.7.18.3.9.3.        Ma una tale situazione - sicuramente sgradita al paese ricettore, a causa delle sanzioni che gli sarebbero applicate in caso di sua inerzia - lo sarebbe ben più ai paesi invece rimasti senza gesell,

4.7.18.3.9.4.        non solo a causa degli interessi passivi di cui al comma 4.7.18.3.4.2.2. ma anche perchè l’introduzione dell’agio arrecherebbe spiacevoli conseguenze al loro commercio estero.

4.7.18.3.10.          Questa eventuale momentanea mancanza di gesell, di fatto escludente la cessazione dei traffici internazionali - sarebbe superabile abbastanza facilmente,

4.7.18.3.10.1.     consentendone il prelievo in prestito (sia con interessi che con restituzione obbligatoria a brevissimo), e sempre purchè lo Stato s’impegni a provvedere ad un riequilibrio dei suoi conti.

 

 



[1] N.d.t. : Titolo tedesco : 'Der Wechselagent' letteralmente sarebbe 'L' agente di cambio', ma che, in Italia è tutt' altra figura, cioè un operatore borsistico ; questo ed il seguente (ora incorporato) sono i due soli capitolo di NWO in cui G. tenta una primitiva strutturazione (limitata  al primo ordine), per cui é, sicuramente, tra gli ultimi suoi scritti ; le ho comunque dovute rimaneggiare entrambe. Non vi è una ragione logica per separare questo capitolo da quello, in tedesco 4.8., intitolato IVA – ASSOCIAZIONE VALUTARIA INTERNAZIONALE – Unione universale di cambio, che ne è la logica continuazione : non certo la lunghezza, essendo tranquillamente abituati a capitoli da sette pagine, né l’ argomento, dato che il capitolo 4.8. è un’ estrapolazione del presente, né l’ illustrazione che è unica. Leggendoli la ragione apparente della separazione sembra, purtroppo, la speranza che un lettore distratto (alla prof. PALA, per intenderci) creda che il materiale del capitolo 4.8. sia una novità teorica, mentre invece è solo un’ estrapolazione dell’ esperienza dell’ Unione Latina. Per tale ragione li ho unificati.

[2] N.d.t. : in tedesco 'Tatsachen' = 'dato di fatto' o 'constatazione'

[3] Si trattava di Francia, Italia, Belgio, Svizzera e Grecia ; tale unione fu sciolta nel giugno 1921.

[4] N.d.t. : in tedesco solo 'Folgerungen' = 'conseguenze' o 'deduzioni'

[5] Il dott. Th. Christen (*)  definì, nei suoi scritti, come "valuta assoluta" la situazione di perfetto equilibrio tra offerta di denaro e  offerta di merci, raggiungibile solo come conseguenza di una mirata ed attiva politica valutaria. (*) N.d.t. : non son riuscito ad identificare questo autore neanche su Internet.

[6] N.d.t. : Per non scatenare i più bassi istinti nazionalistici, forse sarebbe stato opportuno, nel grafico - che aveva evidentemente solo un valore esemplificativo -  non individuare gli Stati con il loro nome, ma con lettere, anche se poi ci si sarebbe dovuti inventare il nome della loro valuta ; ma vediamo le conseguenze della nominativita : il testo tedesco dava per ottimale la situazione della Germania che - sconfitta ed in balia d' un' inflazione stratosferica (conservo lettere affrancate con miliardi di marchi !), non era assolutamente il caso di considerare tale ! Così poi ogni traduttore, punto sul vivo, si è sentito in obbligo di dare la situazione ottimale al proprio paese, talché la traduzione spagnola (Spagna e Stati Uniti in situazione ottimale, Germania allo sfascio, ed Inghilterra invasa dai gesell,) almeno per quei tempi era la più obbiettiva !! Fortunatamente io riunisco un tale guazzabuglio di sangue diverso (italiano, tedesco, ebreo, spagnolo, arabo, moro e greco) che assolutamente non ho problemi  nazionalistici ; così mi son potuto rifare alla situazione attuale reale, riconoscendo che purtroppo l’ Italia è in braghe di tela !