4.7.17 - Un banchiere parla del commercio estero. [1]

 

SINTESI: 4.7.17.1.i: Suoi ingegnosi accorgimenti; 4.7.17.2.i: Valutazioni dell’eloquente

 

4.7.17.1 SUOI INGEGNOSI ACCORGIMENTI.

 

4.7.17.1.1.             Mi si chiede continuamente cosa accadrebbe al commercio-estero introducendo la valuta cartacea; ed è sorprendente come la maggioranza ignori completamente tale argomento e come esso comporti accorgimenti semplici ma insieme ingegnosi.

4.7.17.1.1.1.        Vede là i limoni nel negozio della fruttivendola? Vengono da Malaga, mentre la Finsterburger Protezioni-antisolari S.p.A sta spedendo a Siviglia quelle casse, che ora vengono portate alla stazione.

4.7.17.1.1.2.        Riusciremmo a portare a termine entrambe queste transazioni con cartamoneta tedesca e spagnola, senza scomodare quell’oro che poi, tra l’altro, dovrebbe essere doppiamente trasportato?

4.7.17.1.2.             Se il commerciante che importa i limoni dalla Spagna fosse lo stesso che vi esporta le reti da ombreggiamento - e, soprattutto, se i valori fossero dello stesso ordine di grandezza - il problema valutario semplicemente non esisterebbe:

4.7.17.1.2.1.        a Siviglia egli potrebbe vendere le reti antisolari contro valuta spagnola e poi, a Malaga, con quel ricavato, comprare i limoni; successivamente, ad Amburgo, egli potrebbe vendere i limoni contro valuta tedesca e poi, con tale ricavato pagare le reti parasole: in conclusione sarebbe come pagare quelli con queste.

4.7.17.1.2.2.        Ed egli potrebbe replicare indefinitivamente tali transazioni, senza minimamente venir ostacolato dal fatto che la cartamoneta spagnola non abbia corso in Germania e viceversa, senza insomma che i suoi traffici subiscano la minima difficoltà,

4.7.17.1.2.3.        sempre ottenendo la valuta spagnola, necessaria in Spagna per i limoni, dalla vendita delle reti antisolari acquistate con la stessa valuta tedesca ottenibile, in Germania, per i limoni.

4.7.17.1.2.4.        Il suo capitale cambierebbe continuamente aspetto; oggi esisterebbe in forma di limoni, domani come d.m. R.-W., poi come reti antisolari e infine come pesetas,

4.7.17.1.2.5.1.              la valuta spagnola, lasciando, ad ogni venditore, solo la sua parte d’utile, proveniente dalle eventuali eccedenze realizzate durante queste metamorfosi,

4.7.17.1.2.5.2.              perchè a far rimanere ad ognuno il suo utile, non provvede certo la valuta, ma la legge di concorrenza.

4.7.17.1.3.             Però solo eccezionalmente l’importazione e l’esportazione sono svolte dalla stessa ditta: di regola domina anche qui la divisione del lavoro, e questo complica le cose, richiedendo un accorgimento commerciale, causa la non conformità delle rispettive valute.

4.7.17.1.3.1.        La faccenda potrebbe schematizzarsi in questo modo: gli importatori ed esportatori abitanti nello stesso paese si incontrano nella locale Borsa; siano A l’esportatore di protezioni antisolari, D l’importatore di limoni, entrambi tedeschi; B l’importatore delle protezioni antisolari e C l’esportatore di limoni, entrambi spagnoli.

4.7.17.1.3.2.        ‘A’cede a ‘D’, contro d.m. ed a mezzo lettera di cambio, il suo credito di (pesetas) a Siviglia; per quale importo ciò avvenga (corso dei cambi, oscillazioni di valuta), lo vedremo in seguito.

4.7.17.1.3.3.        ‘D’invia la succitata lettera di credito, già in pesetas, a ‘C’in Malaga in pagamento per i limoni spediti; una lettera di cambio (o cambiale) consiste quasi sempre in un apposito stampato, predisposto dallo Stato, ma all’incirca però tutti del seguente tenore:

 

Amburgo il 31/06/1918 pesetas 1.000,00

 

Riferfattura XY del 01/08, primo acconto (oppure saldo)

 

In data 31/07 pagherete all’ordine di ‘D’la somma di mille Pesetas.

 Destinatario Appoggio bancario

 ‘B’Cassa di Risparmio di Sevilla

via delle Mimose 15 - Siviglia. Agenzia di via dei Gelsomini

 

 per ‘A’

 (firma)

 

4.7.17.1.3.3.1.              La cessione del credito di A a D è espressa dall’ordine di pagamento in favore del suo nominativo che, in segno di accettazione, 'gira’la cambiale, se al portatore semplicemente apponendo la sua firma sul retro; altrimenti scrivendo sul retro qualcosa tipo

 

'e, per noi, pagate all’ordine di 'C', via delle Ciliege 81, Malaga.

per 'D'

(firma)

4.7.17.1.3.3.2.              e facendola pervenire a C., che dovrà curarne la riscossione, ma probabilmente girerà ancora la cambiale alla sua banca che ne curerà l’incasso con la sua filiale (od il corrispondente di Siviglia):

4.7.17.1.3.3.3.              dopo il pagamento 'B’entrerà in possesso della cambiale con la firma dell’emittente ('A'), quale prova dell’effettuato pagamento; ed ambedue i rapporti economici sono definitivamente chiusi, nelle loro 4 partizioni:

4.7.17.1.3.3.4.              la fabbrica di protezioni antisolari ad Amburgo ed il produttore di limoni a Malaga hanno ricevuto il loro denaro, l’importatore di limoni ad Amburgo e quello di protezioni antisolari a Sevilla hanno regolato il loro debito.

4.7.17.1.3.3.5.              E tutto ciò è avvenuto senza la minima partecipazione nè della cartamoneta tedesca nè di quella spagnola, perchè - ancorchè ben quattro ditte diverse abbiano partecipato a questa operazione d’import-export:

4.7.17.1.3.3.6.              in definitiva la merce è stata pagata con altra merce, merce tedesca contro merce spagnola.

4.7.17.1.4.             Generalmente però - e questo soprattutto quando importatore ed esportatore risiedono nello stesso paese sì, ma in posti diversi –

4.7.17.1.4.1.        invece d’avvenire direttamente tra di loro, il regolamento di conti è svolto da banche, ma in modo talmente analogo e senza differenze sostanziali, che è inutile ulteriomente dilungarcisi.

4.7.17.1.4.2.        Invece è assai più interessante vedere come sia avvenuto il cambio delle pesetas ad Amburgo, in pratica che prezzo l’importatore di limoni abbia pagato in marchi per l’acquisto della valuta estera; e noi non intendiamo sorvolare la questione, ma illustrarla chiaramente.

4.7.17.1.4.2.1.              Come per qualunque altra merce, tipo limoni o patate, anche il prezzo della valuta estera – che non fà eccezione - è soggetto alla legge della domanda e dell’offerta.

4.7.17.1.4.2.2.              Molte patate da trattare = prezzo economico per esse; molta offerta di valuta spagnola avviene, in Germania, quando molte merci tedesche sono importate in Spagna, mentre la domanda di pesetas potrebbe essere scarsa, quando la Spagna vi esporti poche merci.

4.7.17.1.4.2.3.              Allora scende il valore di cambio della peseta, salvo risalire nuovamente, quando avviene l’opposto.

4.7.17.1.4.2.4.              Infatti, finchè l’import ed export reciproco si equivalgono, si mantiene equilibrato anche il rapporto di cambio delle due valute,

4.7.17.1.4.2.5.               salvo rapidamente cambiare non appena, per una qualche ragione, si alteri l’indice generale dei prezzi in Spagna (tanto per restare nell’esempio trattato ) o in Germania.

 

4.7.17.1.5.             Se, per esempio, esso lievita in Spagna – perché colà circoli relativamente più moneta che non in Germania - allora, questi prezzi elevati, attrarranno sicuramente merci estere,

4.7.17.1.5.1.         mentre contemporaneamente, sempre a causa dei prezzi alti, l’esportazione di merce spagnola si dimostrerebbe certamente in flessione o addirittura non conveniente.

4.7.17.1.5.2.        Allora, poichè in Spagna aumentano le importazioni e retrocede l’esportazione, crescerà l’offerta di pesetas in Amburgo mentre diminuirà la loro richiesta; e poichè la domanda e l’offerta fanno il prezzo di mercato della peseta, il suo cambio, contro il marco, sarà cedente.

4.7.17.1.5.3.        Conseguentemente l’esportatore di protezioni antisolari, per il pagamento ottenuto in pesetas a Sevilla, paradossalmente a causa degli elevati prezzi ivi ottenibili per il suo prodotto e pur avendo pensato di poter così guadagnare più del normale, in marchi non otterrà la stessa somma di prima, ma una minore:

4.7.17.1.5.4.        ciò di cui è stato gratificato dal mercato spagnolo gli sarà tolto dal cambio tedesco, perchè la peseta è in flessione.

4.7.17.1.5.5.        Esattamente l’opposto succede all’importatore di limoni che, dovendo a Malaga pagare, in pesetas, un più alto prezzo per i limoni, ad Amburgo riceve dal cambio più pesetas contro i suoi marchi, apparentemente conseguendo un utile aggiuntivo.

4.7.17.1.5.6.        Questa situazione si mantiene finchè perduri quel comportamento monetario della Spagna, che crea i prezzi alti, o finchè non intervenga una corrispondente svalutazione del valore delle pesetas a frenare sia lo stimolo all’importazione che ad agevolare l’esportazione.

4.7.17.1.6.             Insomma, l’equilibrio fra importazione ed esportazione si ottiene quindi di per sè, attraverso le oscillazioni del corso dei cambi,

4.7.17.1.6.1.        e questo significa che, tra due paesi aventi entrambi valuta cartacea, non sono necessarie riserve particolari per il pareggio dell’interscambio, che tenderà spontaneamente a ripristinare l’equilibrio.

4.7.17.1.7.             C’è ancora da dire che, quando in Germania i prezzi salgono, mentre in Spagna restino al precedente livello, avviene ovviamente il contrario.

4.7.17.1.7.1.        Qualora poi l’esportazione di parasoli non sia più conveniente, cioè convenendone l’importazione da quegli altri paesi, con cui la Germania era precedentemente in concorrenza sul mercato mondiale,

4.7.17.1.7.2.        allora viene ivi offerto meno denaro estero, facendolo divenire più ricercato e costringendo a pagarlo con più marchi, finchè l’elevazione dei cambi non abbia spontaneamente riequilibrato la bilancia dei pagamenti.

 

4.7.17.2. VALUTAZIONI DELL’ELOQUENTE

 

4.7.17.2.1.             E’fuori discussione sia che le oscillazioni possibili, nel corso dei cambi e qui esaminate tra due valute cartacee, possano raggiungere qualunque livello,

4.7.17.2.1.1.        sia che, introducendo il pericolo di una perdita commerciale, esse possano quando favorire e quando danneggiare seriamente l’interscambio (in ogni caso però simmetricamente).

4.7.17.2.1.2.        Invece, con accorgimenti gestionali valutari ed in regime di Gold-standard, sarà forse possibile volontariamente produrre oscillazioni d’ampiezza illimitata del corso dei cambi, oppure mantenerli volontariamente e fortemente stabili?

4.7.17.2.1.2.1.              Dato che, con una gestione valutaria, si può sicuramente disturbare l’equilibrio tra import ed export, deve essere altrettanto possibile, indipendentemente da cause naturali (per esempio un buon o cattivo raccolto) riequilibrare le oscillazioni insorgenti.

4.7.17.2.1.2.2.              Non è quindi per niente necessario che i singoli paesi esercitino una politica valutaria estera in tutto e per tutto distinta da quella interna, essendo quella dipendente da questa:

4.7.17.2.1.2.3.              eseguendo in Germania, o allo stesso modo gli Spagnoli nella loro terra, una politica monetaria tendente alla stabilità dei prezzi, rimane automaticamente immutato anche il rapporto tra import ed export, mantenendo così costante il corso dei cambi.

4.7.17.2.1.2.4.              Per la soluzione di questo problema basterebbe quindi, fra i singoli paesi, un’intesa di reciprocità (di mantenere l’indice dei prezzi stabile) ed allora ciò che noi ci aspettiamo dalla summenzionata gestione valutaria nazionale, si ripercuoterebbe automaticamente, su quella internazionale con un ottimo risultato.

4.7.17.2.1.2.5.              Tanto, se in un paese la circolazione monetaria (oro e banconote) risultasse eccessiva, e di conseguenza vi salissero i prezzi delle merci ben al di dopra del loro naturale livello,

4.7.17.2.1.2.6.              nel suo interscambio col resto del mondo, succederebbe esattamente quanto abbiamo visto sopra succedere in un paese con valuta cartacea esuberante.

4.7.17.2.1.2.7.              La valuta del paese, in cui i prezzi fossero saliti, cioè con circolazione eccessiva, decadrebbe nel suo rapporto di cambio;

4.7.17.2.1.2.8.              supponendo che questo sia la Spagna, allora ad Amburgo il corso delle pesetas decadrebbero da 80 a quella nuova cifra - anche parecchio minore - che costringesse un operatore in pesetas (per rimanere nell’esempio precedente, l’esportatore di reti da ombreggiamento) a scrivere al suo importatore a Siviglia:

4.7.17.2.1.2.9.              "Per difficoltà nel cambio, mi vedo costretto a rifiutare la cambiale in pesetas, per le reti d’ombreggiamento consegnatele, perchè mi si offrono attualmente solo 78 pfennig a peseta, invece degli 80 precedenti. La invito pertanto a provvedere ad un regolamento in oro."

4.7.17.2.1.2.10.           Questo importatore ora ha la scelta tra accollarsi il costo del trasporto di quest’oro oppure aggiungere, nella cambiale, la perdita di cambio; quindi sceglierà la prima alternativa solo quando la perdita sul cambio della valuta venga a superare il costo del trasporto dell’oro spagnolo.

4.7.17.2.1.2.11.           In tal caso il nostro esportatore tedesco potrà poi conferirlo all’Imperial Banca per farselo gratuitamente sostituire con monete o banconote tedesche al rapporto di 2790 d.m. per kg. d’oro puro.

4.7.17.2.1.2.12.            Quale saranno ora, qui ed in Spagna, le conseguenze di questa transazione?

4.7.17.2.1.2.13.           In Spagna la circolazione monetaria deve diminuire dell’importo spedito dall’importatore sivigliano;

4.7.17.2.1.2.14.           conseguentemente l’Ufficio monetario spagnolo (che istituzionalmente aveva emesso banconote per il triplo del suo deposito aureo), deve ritirare, dalla circolazione cartacea, banconote per un valore triplo dell’oro, di cui è stato privato, mentre la Germania deve similmente aumentare quella propria.

4.7.17.2.1.2.15.           Nel complesso l’effetto è di far diminuire i prezzi in Spagna, ed invece farli lievitare in Germania, finchè il corrispondente import-export non ritrovi l’equilibrio.

4.7.17.2.1.2.16.           (Se a dare il calcio d’inizio, di questa procedura, fosse stato un aumento generale dei prezzi, verificatosi, invece che in Spagna, in Germania, allora a scrivere come nell’esempio precedente sarebbe stato l’importatore di limoni;

4.7.17.2.1.2.17.           che cioè l’alto corso della pesetas, gli rendeva stavolta conveniente pagare i limoni inviati, invece della solita cambiale su Sevilla, con monete d’oro tedesche, da convertire succesivamente in denaro spagnolo.)

4.7.17.2.2.             Per lungo tempo si è talmente pensato - che fosse realmente necessario effettuare questi trasferimenti d’oro, affinchè si verificassero i succitati effetti – che li si è effettuati sul serio; ma questo punto di vista è erroneo.

4.7.17.2.2.1.        Anche non effettuandoli, l’equilibrio sarebbe stato di per sè nuovamente ritrovato, a condizione che si fosse – come detto sopra - intervenuti con una dissuasione (o stimolazione) all’importazione (o esportazione) di merci, attraverso l’oscillazione dei cambi,

4.7.17.2.2.2.        dato che il riallineamento non era creato dall’esecuzione dei trasferimenti d’oro e dalla variazione delle relative riserve nazionali, ma dalle variazioni dei prezzi che ne conseguivano.

4.7.17.2.2.3.         Se, cioè, là dove l’indice generale dei prezzi accennava a lievitare (in Germania ciò avrebbe comportato dover pagare più marchi per il loro cambio in pesetas), si fosse immediatamente potuto farlo retrocedere con il ritiro di marchi dalla circolazione,

4.7.17.2.2.4.        allora si sarebbe subito ripristinato anche l’equilibrio tra import ed export, nonchè il corso dei cambi.

4.7.17.2.3.             Una gestione manageriale può quindi sostituire una massa d’oro informe e morta, poiché, in realtà la valuta non dovrebbe mai essere considerata semplicemente come tale,

4.7.17.2.3.1.        bensì appunto come energia, come risultato di regole di buona amministrazione, anche se fin’ora questo concetto non era stato mai ben compreso [2], come probabilmente tutt’ora non lo è del tutto.

4.7.17.2.4.             Comunque, anche sotto il Gold-standard le oscillazioni del corso dei cambi non sarebbero mai potute diventare tanto grandi, da superare il costo del trasporto dell’oro; e ciò era molto positivo:

4.7.17.2.4.1.        in una situazione culturale, tuttora imperante, sotto cui non ci si può assolutamente aspettare dall’[3]Abominevole niente di positivo, nè di giudizioso, c’era almeno un certo automatismo spontaneo di regolazione valutaria!

4.7.17.2.4.2.        Infatti, lo zoccolo duro dei burosauri[4] dei nostri Stati, tuttora considererebbe la sola proposta di una gestione valutaria come un’attentato ad acta, tendente a privarli della loro prerogativa di dolce far nulla.

4.7.17.2.4.3.1.              Come se - a differenza di tant’altre situazioni in cui l’uomo ha ottenuto, con la macchina, una valida alternativa alla sua mano - per le questioni valutarie si potesse davvero ipotizzare la sua sostituzione con un automatismo!

4.7.17.2.4.3.2.              …… anche in regime di Gold-standard, la regolazione poteva solo apparire automatica, perchè poi le spedizioni d’oro non si effettuavano certo da sole, ma contando, confezionando, spedendo, assicurando, deconiando, riconiando,

4.7.17.2.4.3.3.              talchè, in linea di massima, il ritiro di una certa somma in banconote (gestione valutaria) potrebbe avvenire non solo con molti minori costi, ma anche con meno lavoro,

4.7.17.2.4.3.4.              evitando che le oscillazioni del corso dei cambi, tra paesi molto distanti tra di loro possono arrivare finanche alla forchetta del 4% ed anche di più,

4.7.17.2.4.3.5.              dato che il costo di una spedizione di oro dall’Europa all’Australia ammonta, ad esempio ad un 2 %, componendosi della perdita di interessi per tutto il tempo del viaggio, carico, assicurazione contro i pericoli del trasporto marino, furto, imballaggio e provvigioni.

4.7.17.2.4.3.6.              E poichè questo 2 % può verificarsi sia in favore dell’uno che dell’altro, rispetto al pareggio (pari) può quindi far oscillare il corso dei cambi fra Europa e Australia finanche a più del 4 %!....e tutto ciò in barba alla valuta aurea, al Gold-standard!

4.7.17.2.5.             La regolazione automatica del Gold-standard quindi non previene, ma semmai solo e sempre sopraggiunge, quando le oscillazioni abbiano raggiunto il loro massimo grado,

4.7.17.2.5.1.        il cosiddetto punto aureo (rappresentato dai succitati costi), cioè con l’inizio dell’effettiva esportazione/importazione d’oro:

4.7.17.2.5.2.        insomma, l’automatismo di regolazione scatta solo quando ormai tutto il danno apportabile è stato apportato, inutile come un cancello che si chiuda quando ormai tutte le vacche sono scappate dalla stalla!

4.7.17.2.5.3.        Con le banconote, invece, se ogni preposto e suo collaboratore, nell’amministrazione valutaria, si facesse coscienziosamente la parte propria,

4.7.17.2.5.4.        la regolazione della liquidità potrebbe subentrare al primo segno di squilibrio, in modo da poter così minimizzare le oscillazioni dei cambi.

4.7.17.2.6.             Certo, anche in regime di Gold-standard si sarebbe potuti intervenire più rapidamente, ma la Imperial Banca ha sempre affermato di non poter disporre della [5]sfera magica!

4.7.17.2.6.1.        ...... ma allora in cosa poi consisterebbe l’automatismo regolativo del Gold-standard, se si deve sempre far ricorso all’umana decisione?

4.7.17.2.7.             Ciò che sto dicendo riguarda beninteso la sola cartamoneta comune e tradizionale, dato che per l’iceeuro, con cui assolutamente tutte le misure gestionali del denaro sono immediatamente efficaci, esprimendo tutta la loro potenzialità,

4.7.17.2.7.1.        è mia opinione che nè conseguirà automaticamente uno stabile corso dei cambi e che non necesiti nessun altro accorgimento o gestione particolare.



[1] N.d.t. : in tedesco semplicemente 'der Bankman' = 'il banchiere' ; nelle precedenti edizioni di NWO questo (4.7.17.) ed i due capitoli seguenti (4.7.18. e 4.8) e formavano un titolo a parte, dedicato appunto al commercio estero e non facevano parte delle relazioni pro- o contro l' iceeuro, venendo rimanipolati in tal modo solo in questa 9^ edizione.

[2] maggiori ragguagli nel capitolo "Una politica monetaria attiva".

[3] N.d.t. : in tedesco 'vom Staate' = 'dallo Stato' : come si vede tra autore e traduttore, oltre all' orientamento politico, vi è anche una perfetta identità di valutazioni !!

[4] N.d.t. : in tedesco 'Staatsbeamten' = 'funzionari di stato'

[5] N.d.t. : 'bloßer Automat' = 'più nudo e crudo automa'