4.7.11. Il direttore generale del C.I.L.O.[1]

 

SINTESI: 4.7.11.1.i: Impatto dell’iceeuro sul mondo del lavoro; 4.7.11.2.i: Impatto dell’iceeuro sul commercio anche con raffronto della situazione precedente.

 

4.7.11.1. IMPATTO DELL’ICEEURO SUL MONDO DEL LAVORO.

 

4.7.11.1.1.             La recente introduzione dell’iceeuro sta eliminando la presenza di disoccupati, rendendomi inutile, con tutti i miei sottoposti!

4.7.11.1.1.1          Chi ha iceeuro cerca qualunque sistema per rifilarli, comprando merci, iniziando nuove attività o concedendo un prestito, a chi sia in grado di prontamente utilizzarlo: il denaro sembra essersi messo in caccia di merce e si può immaginare quanto ciò porti lavoro;

4.7.11.1.1.2          inoltre (e in questo consiste la sostanziale differenza, rispetto a prima) ciò accade spontaneamente, senza più l’intervento nè delle autorità nè dei politici;

4.7.11.1.1.3          né la diminuzione del saggio d’interesse e dei profitti di capitale - e forse neanche la loro futura completa eliminazione - sembra ostacolare la concessione di prestiti:

4.7.11.1.1.4          e - avendo ormai compreso che occorre trattare l’iceeuro come in precedenza si trattavano solo le merci, cioè esitandole anche quando ciò comportasse un minor guadagno –

4.7.11.1.1.5          si comprano merci pur con la consapevolezza che una troppo lunga loro detenzione commerciale potrebbe attentarci, apportando una piccola perdita.

4.7.11.1.1.6          [2]L’introduzione dell’iceeuro ha sconfessato la battuta di Marx "Tutte le merci sono denaro perituro, solo il denaro è merce imperitura.", abituando la gente ad associare una perdita al possesso di entrambe, e quindi senza più preferenze.

4.7.11.1.1.7          Conseguentemente, chi sia pervenuto in possesso di iceeuro, cerca inevitabilmente di rifilarli al più presto anche nel caso che gliene provenga una perdita, purchè relativamente minore a quella del suo squagliamento.

4.7.11.1.2.             Così l’iceeuro - non ammettendo lunghe esitazioni e spezzando qualunque volontà contraria - forza la mano a speculatori, banchieri ed a chiunque altro voglia ostacolarne la circolazione per scopi aggressivi o anche solo personalmente difensivi.

4.7.11.1.2.1          Con forza esplosiva fracassa le casseforti ed il ‘sancta santorum’delle banche, come anche la diplomatica dei portaborse[3], per riottenere la sua libertà e ritornare sempre sul mercato: perciò fu, dal suo ideatore, chiamato denaro libero!

4.7.11.1.2.2          Chi ha venduto merce, incassando iceeuro, deve ricomprarne altra, così ogni vendita si trasforma in un successivo acquisto e là dove scompare merce compare occupazione [4]:

4.7.11.1.2.3          L’iceeeuro è diventato la personificazione della domanda, che significa vendita e, in definitiva, occupazione; così, la riforma monetaria si sta inaspettatamente rivelando anche riforma del mercato del lavoro e polizza antidisoccupazione:

4.7.11.1.2.4          [5]ma non una di quelle che – mettendo in mano ai lavoratori una forchetta – consente, ai soliti scansafatiche, di divorare i sussidi dello Stato,

4.7.11.1.2.5          ma che – mettendo loro in mano, in ossequio alla divisione del lavoro, quando una falce e quando un martello - trasforma l’energia umana in quelle merci, che poi tendono spontaneamente a scambiarsi vicendevolmente.

4.7.11.1.3.             Ciò non si verificava, al tempo dell’oro mediatore dello scambio, per colpa di quei due suoi violenti famuli – cioè i profitti di capitale – [6]che, frappostisi di spighetto, poi, per ostacolarlo, si giravano mettendosi di traverso,

4.7.11.1.3.1          perché, secondo il kapitale – che aborriva la mentalità di servizio - lo scambio delle merci e del lavoro era giustificabile solo producendo interessi e profitti di capitale,

4.7.11.1.3.2          e – se ciò non fosse avvenuto – esso andava impedito, o quantomeno pesantemente ostacolato!

4.7.11.1.4.             Ma adesso, con Freigeld, non può più esistere un simile discorso, perché - come un leone affamato s’aggira cercando chi divorare –

4.7.11.1.4.1          così l’iceeuro si precipita, freneticamente su quella merce, talmente prodotto del lavoro che, alla resa dei conti comprare merce equivale ad occupare un lavoratore,

4.7.11.1.4.2          perché – attraverso il commerciante, da cui si é comprato – l’imprenditore col controvalore della merce reintegrerà il venduto, mentre col guadagno, - allo scopo di esaurire gli inconservabili iceeuro – potrebbe finire anche per organizzare qualche altra novazione produttiva.

4.7.11.1.4.3          Una paradossalmente semplice polizza per l’occupazione, questo iceeuro, un vero e propio ufficio di collocamento, assurdamente semplice e circolante, che finirà per rendere del tutto inutili i nostri uffici!

4.7.11.1.5.             Chi vende, per non rimanere nella liquidità, o lo presta - consentendo di comprare - o compra immediatamente nuova merce; e, poichè la rivende subito, si vede costretto a ricomprarla;

4.7.11.1.5.1          qualunque rimanenza è impossibile: tanto prodotto, altrettanto venduto! ……E allora come potranno esser più possibili ristagno economico, eccesso di produzione, disoccupazione?

4.7.11.1.5.2          Finirà che – per aver ancora l’opportunità di studiare quei fenomeni, e quindi ad uso e consumo degli studenti d’economia –

4.7.11.1.5.3          il Ministero della Pubblica Istruzione si vedrà costretto ad organizzare reverenti pellegrinaggi nelle ultime isole dove si vende, abitualmente od almeno saltuariamente, meno merce di quanta se ne produca!

4.7.11.1.6.             Ancorchè l’iceeuro abbia davvero simili risultati, questo non significa che possa assicurare la vendita anche di prodotti sbagliati, scadenti, insomma sgraditi al mercato, o con un esorbitante rapporto prezzo-qualità.

4.7.11.1.6.1          La possibilità di vendita illimitata – a cui in questo capitolo spesso ci si riferisce - vale solo statisticamente, nella generalità dei casi,

4.7.11.1.6.2          nel senso che, dopo l’introduzione dell’iceeuro, i profitti di capitale non hanno più potuto porre ostacoli, nè altre trappole, sul cammino dello smercio.

4.7.11.1.6.3          Ognuno dovrà subito comprare esattamente per lo stesso importo che abbia venduto; e se tutti lo facessero, non ci potrà più essere esubero di produzione;

4.7.11.6.3.1.        mentre a chi non volesse più comprare merci s’offre l’alternativa o di non vendere la propria o d’imprestare la sua liquidità ad altri, che invece vogliano farlo.

 

 

4.7.11.2. IMPATTO DELL’ICEEURO SUL COMMERCIO ANCHE CON RAFFRONTO DELLA SITUAZIONE PRECEDENTE.

 

4.7.11.2.1.             Attualmente ognuno si può rendere immediatamente conto di quando la concorrenza su una determinata merce (indiffernetemente barbabietole, ferro, come anche l’insegnamento del ballo ecc.ra) sia talmente spinta da non più consentire margine ai produttori, e può subito optare per il suo meglio.

4.7.11.2.1.1          Ma [7]questa circostanza – ora esprimente il rifiuto da parte del mercato – in precedenza non era altrettanto percepibile, semplicemente perché non si poteva mai avere la certezza che l’invenduto realmente corrispondesse ad una saturazione del mercato,

4.7.11.2.1.2          potendo permanere il dubbio che il proprio prodotto semplicemente non avesse ancora offerto quella sufficienza di profitti di capitale allora indispensabili alla vendita;

4.7.11.2.1.3          infatti, in molti casi, nessuno comprava, prescindendo dalla validità dei prodotti e dalla congruità del loro prezzo, facendo chiudere i produttori, per mancanza di smercio,

4.7.11.2.1.4          ma solo per imporgli il principio che niente profitti di capitale = niente circolazione di denaro = cessazione dello scambio di merci = chiusura delle fabbriche e disoccupazione.

4.7.11.2.2.             Insomma i profitti erano talmente la naturale premessa della circolazione monetaria - da cui, a sua volta, veniva a dipendere il lavoro –

4.7.11.2.2.1          che - pur magari perfettamente convenendo che il denaro mancava sul mercato e malgrado che tra i suoi compiti istituzionali fosse espressamente previsto quello d’adeguare la circolazione monetaria alle necessità dei traffici - persino l’Imperial Banca, senza di essi, non apriva la sua cassaforte;

4.7.11.2.2.2          insomma, anche nell’Imperial Banca, le necessità commerciali-imprenditoriali[8] venivano postposte a quelle del kapitale!!!

4.7.11.2.2.2.1.              (Tuttavia non me la sento di censurarla per questo…….. neanche il Padre Eterno avrebbe saputo cosa fare con quelle deleghe pasticciate e troppo smozzicate!)

4.7.11.2.3.             Oggi invece la circolazione monetaria è decondizionata: iceeuro = ordinazione quantomeno identica al venduto = smercio = occupazione = iceeuro ... e la circolazione è – come dovrebbe essere in tutte le circostanze - una circuitazione.

4.7.11.2.3.1          Che il commerciante senz’altro abbia una prospettiva di guadagno (cioè che il prezzo di vendita al consumatore sia maggiore di quello d’acquisto) costituisce la naturale, comprensibile, pienamente meritata, premessa di ogni attività commerciale;

4.7.11.2.3.2          ma mentre, in precedenza, il prezzo d’acquisto, pagato o dilazionato, era, sì, in ogni caso, una grandezza nota ed immutabile (escluso il solo caso del deposito in conto vendita),

4.7.11.2.3.3          nulla si poteva prevedere sul prezzo di realizzo, per cui potevano solo proporsi ipotesi, possibilità, speranze, calcolo delle probabilità, gioco d’azzardo,

4.7.11.2.3.4          e in breve il commercio era un casinò, come Monte Carlo, soprattutto quando fra acquisto e vendita intercorreva tempo, durante cui poteva cambiare qualcosa nel mercato.

4.7.11.2.3.5          Il commerciante aveva un bel da fare a considerare, per ogni acquisto, le condizioni di mercato, le prospettive, la politica all’interno ed anche quella verso l’estero; ma poi l’ultima parola toccava all’imponderabile:

4.7.11.2.3.5.1.              al fatto cioè che anche tutti gli altri credessero quel che credeva lui, in modo particolare che i prezzi sarebbero generalmente saliti più in alto,

4.7.11.2.3.5.1.1.         perché allora ci si sbrigava a comprare, per partecipare all’atteso aumento con la massima possibile giacenza di magazzino; e, qualora questa opinione fosse generalmente condivisa,

4.7.11.2.3.5.1.2.         compravano in così tanti da far subentrare, già e di per sè - ed anche senza assolutamente nessun altro fondamento - quell’eventualità favorevole che essi attendevano dalla sapienza di Dio, cioè, in particolare un aumento generalizzato dei prezzi!

4.7.11.2.3.5.1.3.         Perché sia chiaro ciò: quando ognuno crede ad una salita dei prezzi - e chiunque abbia una disponibilità di denaro compra –

4.7.11.2.3.5.1.4.         …. se vengono usate per comprare tutte le disponibilità di denaro, i prezzi non possono che salire e questo caso fornisce l’immediata e lampante prova di come, per salvarsi, basti appunto solo la fede!

4.7.11.2.3.5.2.              Esattamente il contrario accadeva, invece, con la fede opposta, cioé nel crollo dei prezzi: quando Müller viene a sapere che l’Associazione Commercianti crede ad un movimento discensionale dei prezzi, allora egli cerca di svuotare il suo magazzino,

4.7.11.2.3.5.3.              cercando, da una parte di forzare la vendita, se necessario anche con saldi (!), dall’altra non ordinando niente e rinviando i suoi acquisti a tempi più favorevoli.

4.7.11.2.3.5.4.              Ma quello che fà lui lo fà anche tutta la cordata, così tirandosi appunto addosso ciò che temevano: ancora una volta la fede li ha accontentati!

4.7.11.2.3.5.5.              Perché con la valuta aurea non poteva che sempre avvenire ciò in cui fermamente si credeva: la fiducia ha un potere illimitato e quella nell’aumento o nel ribasso dei prezzi ha senz’altro il potere di farlo realmente verificare!

4.7.11.2.3.6          Dalla fiducia, dallo stato d'animo, dal tempo, paradossalmente dipendeva, se il denaro veniva offerto oppure no, se l’operaio doveva sbadigliare o fare straordinario: dalla fiducia! ....... l’offerta di colossali riserve di denaro dipendeva solo dalla fiducia!

4.7.11.2.4.             [9]Se si fosse voluto sottrarre il commercio - sia a simili prove fideistiche che alla speranza ed amore d’eccessivo guadagno –

4.7.11.2.4.1          nel mercato si sarebbe dovuta mantenere la domanda praticamente costante, dimostrandola indipendente e totalmente incontrollabile, sia alle speranze che ai timori dei commercianti;

4.7.11.2.4.2          dato che il denaro sarebbe dovuto essere la personificazione della domanda, l’offerta delle merci e del lavoro non avrebbe più dovuto inseguirlo passivamente - come un suo cagnolino - tantomeno essere sottoposta allo strapotere del portatore di contante.

4.7.11.2.4.3          E’per questo che con l’iceeuro, tutto è cambiato: al suo proprietario, non è più richiesta una professione di fede, nè tantomeno un suo favorevole stato d'animo, perchè esso semplicemente GLI ORDINA, gli trasmette un IMPERATIVO CATEGORICO.

4.7.11.2.4.4          Ora è il denaro ad inseguire quel produttore, che in precedenza riteneva invece naturale e spontaneo andar lui alla ricerca del denaro, cioè della transazione, mentre solo eccezionalmente s’invertivano le parti;

4.7.11.2.4.5          eppure nessuno neanche osava lamentarsi di ciò, protestare per questa violazione della par condicio,…. forse perchè, in precedenza, ognuno subiva passivamente questo privilegio del denaro, erroneamente ritenendolo intrinseco e quindi da lui inseparabile,

4.7.11.2.4.6          come pure sopportava che, paradossalmente, per ogni giorno di rinvio della vendita, al lavoratore ed al proprietario di merci crescessero le perdite, mentre al possessore di contante gli interessi attivi!

4.7.11.2.5.             In precedenza fu quindi certamente cosa giusta, equa e salutare, che, quando il compratore indugiasse, il venditore si preoccupasse personalmente d’invogliare il compratore all'acquisto!

4.7.11.2.5.1          Oggi invece simili considerazioni son diventate inattuali, perché ora, al suo possessore, il contante arde nella tasca esattamente come,

4.7.11.2.5.2          al produttore, brucia la definitiva impossibilità di recupero della sua capacità lavorativa non svolta (notoriamente essa non si lascia accumulare): ciò ora li sprona entrambi all’azione.

4.7.11.2.5.3          Conseguentemente il possessore di contante non attende più come una volta, che il produttore (cioè, in senso lato, un operaio) lo venga a riverire; (in precedenza, sì, poteva allontanarsi - lentamente - occhieggiandosi dietro ed aspettando che il venditore l’inseguisse.....)

4.7.11.2.5.4          Si sa che quando due si cercano reciprocamente, l’accoppiata è bella che fatta; ben si conosce, dall’etologia animale, come, in quei casi, la femminuccia faccia, in realtà, finta di svignarsela davanti al maschietto:

4.7.11.2.5.4.1.              come infatti potrebbe poi, negli stagni, il ranocchio-urlatore trovare la sua femmina se questa, al suo richiamo, non strisciasse fuori dal fango ed al suo fianco?

4.7.11.2.5.5          Ma in precedenza, rispetto al possessore di merce, quello di contante aveva il vantaggio di poterglisi sottrarre, fino al punto di farsi ritrovare in pigiama e pantofole - finché l’altro non fosse diventato più malleabile -

4.7.11.2.5.5.1.              e con l’impressione sia di esser stato disturbato nel sonno, sia di non comprendere minimamente quella fretta, che invece ha il venditore, di vendere.

4.7.11.2.6.             Ora è invece il denaro ad inseguire la merce, improvvisamente divenutone affamato, annusandone la flagranza come un reduce da cura dimagrante!

4.7.11.2.6.1          E, dato che la merce non ha la minima voglia di nascondersi, stavolta le corre dietro non certo per temporeggiare, ma per incontrarsi a metà strada: la merce da sempre aveva cercato il denaro, ma adesso anche il denaro cerca la merce.

4.7.11.2.6.2          E, non trovandola, non rimane tranquillamente ad attendendere che ricompaia, ma si pone, a naso, sulle sue tracce sino alla sua sorgente, cioè sino al lavoro.

4.7.11.2.7.             Dato che l’iceeuro ha sostituito il collocamento burocratico, realizzando, alla fin fine, un’efficientissima assicurazione contro la disoccupazione, io ed i miei 76.000 funzionari finiremo sicuramente disoccupati e sul lastrico!

4.7.11.2.7.1          Realtà romanzesca e perfida ironia della sorte: direttore e burocrati dei C.I.L.O. destinati ad essere loro gli ormai unici disoccupati dell’Impero!!!!



[1] N.d.t. : acronimo dell' attuale Centro Informativo Lavoro ed Occupazione ; in tedesco si trattava del Direttore dell' Ufficio -di Collocamento. altro straordinario capitolo dimostrante che  G. mi ha preceduto nel tratteggiare la filosofia dell’ economia !!

[2] N.d.t. : ho aggiunto io questo comma, perchè, in realtà, G. non cita mai questo aforisma di Marx, ancorchè estremamente pertinente : almeno a me, nelle mie elucubrazioni del 1960, fu di grandissimo aiuto e lo dico del tutto apertamente, in dispregio del noto assioma che l' originalità sia rappresentata dall' abilità nel nascondere le proprie fonti.

[3] N.d.t. : 'Stallknechts' = sia per me che per i dizionari, neologismo di G., composto da 'Stall' = 'acciaio' e 'Knecht' (la 's' è la desinenza del genitivo tedesco) = 'servo, o schiavo, o fante, o famulo' ; essendo associato ad una borsa, l' ho così reso.

[4] N.d.t. : Questa saggia massima potrebbe aver influenzato e segnato l' inizio della speculazione di Keynes e del suo apologo dello Stato che mette denaro dentro bottiglie per poi seppellirle affinchè siano ritrovate : l' enorme stima di Keynes per G. è espressa nella sua Teoria Generale capitolo 23.6. (Vedi anche nota 1 al capitolo 4.7.7.)

[5] N.d.t. : confesso che ho ricercato e preferito  l' effetto e la rappresentazione del logo, alla traduzione letterale ; 'Keine behördliche, vom Unternehmertum gespeiste Arbeitsversicherung, sondern die Versicherung, die der Arbeitsteilung von Natur aus anhaftet' = 'ma non una di quelle assicurazioni contro la disoccupazione, preordinate e nutrite dall' imprenditoria, ma una, aderente alle leggi di natura, che trasforma....

[6] N.d.t. : anche qui ho preferito la corposità dell' immagine alla traduzione letterale ; 'eindringlingen, die den Tausch der Erzeugnisse störten.' = '…, infilaticisi, avrebbero disturbato lo scambio dei produttori'. Colgo l' occasione per segnalare una gustosa etimologia, dal verbo 'eindringlingen' = ‘infilarsi, mettersi in mezzo’, del nostro dialettale 'capo 'ndringheta' e, probabilmente, anche di 'andrangheta', cioè la mafia calabrese : anche se probabilmente ‘ander’ inizialmente e dissacrantemente significava solo ‘senza coda, scodato’ (si confronti col termine tecnico zoologico ‘anuri’ avente appunto tal senso) avendolo poi i Greci elevato a rappresentare l’ uomo, respingo fermamente l’ etimologia di ‘andrangheta’ da ‘ander’, cioè che essa possa essere la forma tipica ed essenziale della maschilità !

[7] N.d.t. : per il meglio del lettore, ho molto rimaneggiato i seguenti commi, sia in tedesco che nelle traduzioni inglese e spagnola non espressi in modo chiaro per i profani.

 

[9] N.d.t. : le esigenze della strutturazione mi hanno costretto ad anticipare i due commi che seguono,  in tedesco, successivi all' attuale comma 4.7.11.2.5.