4.7.10. Un debitore[1]

 

SINTESI: non necessaria.

 

4.7.10.1.                 Si sarebbe dovuti discendere da una famiglia di pachidermi, per non sentirsi graffiare dagli insulti, con cui, ai tempi dell’impero, noi agrari venimmo indicati non solo dai giornali, ma anche nella vita quotidiana: affamatore, farabutto, accattone!

4.7.10.1.1              E’comprensibile che gli operai infierissero su di noi per avergli fatto rincarare il pane: nei loro riguardi c’eravamo comportati non solo da aggressori, ma anche della peggior specie, di quelli cioè che infieriscono anche su membra già di per sè ben magre e rinsecchite!

4.7.10.1.2              Ma che Voi, politici consociativisti[2] - che ci avevate pesantemente danneggiati con quell’altra legge fatta solo per arricchire Voi stessi -, in quell’occasione abbiate disinvoltamente osato unirvi ai popolari cori di protesta, questo lo trovammo veramente inaccettabile!!

4.7.10.2.                 Ma ciò provava solo non avevamo ancora capito cosa fosse la politica: essa è il Potere, e chi ha il potere, lo sfrutta e fà a sua immagine e somiglianza;

4.7.10.2.1              tant’è vero che - se in precedenza, Voi v’eravate già fatti la parte Vostra! - poi arrivò anche il nostro turno, sia per legiferare che per ricevere quegli insulti, che sempre sono toccati a chi abbia detenuto il potere, ed ancora e sempre gli toccheranno nel futuro!

4.7.10.2.2              Eravate stati infatti proprio Voi liberali ad avviare la rissa, aggredendoci con l’introduzione del Gold-standar, mentre noi, per difenderci, chiedevamo di permanere in quel bimetallismo, che non ci fu consentito (infatti solo in un secondo tempo ripiegammo sul dazio sopra i cereali).

4.7.10.3.                 Ma perchè eliminare il bimetallismo, se su quella possibilità erano basate tutte le nostre ipoteche agrarie, costringendoci così a restituire tanto di più di quanto avevamo ricevuto?

4.7.10.3.1              Perchè - falsificando sia il senso che la forma dei nostri mutui, toglierci quella possibilità di scelta, tra oro ed argento, che ci consentiva di pagare con il più economico dei due metalli?

4.7.10.3.1.1.         Infatti è tutt’altro che indifferente che io, a mia libera scelta, possa pagare con 1000 chili di patate o con 100 chili di cotone, o se invece solo con le patate: alternativa invece toltaci senza la minima contropartita.

4.7.10.3.1.2.        Nel mio caso personale, contrattualmente ed a mia insindacabile scelta, io avrei potuto pagare con 160 libbre d’argento o con 10 d’oro, ed io avrei ovviamente pagato con il più conveniente dei due metalli, dato che appunto, a mia volta, avevo concesso dilazioni analoghe.

4.7.10.3.2              Ci dovemmo accorgere dolorosamente nel seguito, del significato di quella Vostra disposizione, quando la maggiore richiesta per l’uso monetario fece aumentare del 50% il prezzo dell’oro relativamente all’argento:

4.7.10.3.2.1.        così, invece di 100.000 marchi il mio debito non in valore nominale, ma effettivo - cioè nel modo peggiore – si ritrovò raddoppiato, talchè io avrei dovuto raddoppiare la mia produzione annuale solo per pagare gli interessi:

4.7.10.3.2.2.        dopo quella disposizione, fu come se io fossi esposto, verso la banca creditrice, ma solo per gli interessi, non più per 50 tonnellate annue di frumento, ma per 100!

4.7.10.3.2.3.        mentre, se fosse rimasta la valuta d’argento, con lo stesso tonnellaggio io avrei pagato l’intiera rata – interessi+ammortamento capitale ed il mio debito ormai sarebbe bello che estinto!!

4.7.10.4.                 Non è forse un’autentica truffa un simile scorticamento del debitore rifilatoci da voi parlamentari liberali?

4.7.10.5.                 Noi dormivamo sonni tranquilli perché proprietari agrari c’erano anche nelle Vostre file; e solo successivamente si è saputo che – se in Parlamento non siete confluiti con noi in massa compatta e come un sol uomo per assicurare un univoco trattamento ai debitori ipotecari e chirografari[3],

4.7.10.5.1              ciò è dipeso dal fatto che la quasi totalità di Voi - avendo avuto sentore del colossale disastro, profilato dall’introduzione del Gold-standard, nonchè potendolo fare –

4.7.10.5.2              v’eravate liberati per tempo, dei Vostri debiti ipotecari, corrispondendone il saldo anticipato, e così non eravate più interessati a partecipare all’indignazione popolare.

4.7.10.6.                 Quando noi poi, con riferimento alla circostanza, che il prezzo del frumento in regime di Gold-standard, era sceso da d.m. 265 a 140, richiedemmo la reintroduzione della valuta di argento, dato che noi, a nostra volta, per i nostri crediti[4] venivamo pagati sempre in argento e mai in oro,

4.7.10.6.1              addirittura ci si derise, dicendoci che non capivamo un tubo di problemi valutari ed ancor meno delle necessità del commercio; che il Gold-standard era un toccasana ( evidentemente con la bancarotta generale ed il crollo dei prezzi!),

4.7.10.6.2              e che, per il momento non si pensava di dover più cambiar nient’altro, essendoci altrimenti addirittura pericolo di crollo di tutto l’edificio economico, con anche probabili strascichi sul concetto di proprietà privata;

4.7.10.6.3              e che se le nostre conduzioni si stavano sfasciando, nonostante la benedizione del Gold-standard, ciò dipendeva solo dal fatto ch’eravamo rimbambiti nel continuare con metodi gestionali antiquati;

4.7.10.6.4              che avremmo dovuto tentare con i nuovi macchinari, applicare il concime chimico, coltivare prodotti più commerciabili e selezionati, in modo da potere, con costi minori ed utili ridotti, sopravvivere malgrado i bassi prezzi;

4.7.10.6.5              che non capivamo il consueto tubo, perchè il valore dell’oro era solido, ed allora evidentemente il valore delle merci non poteva che scendere per il diminuire dei costi di produzione,

4.7.10.6.6              perché – avendo l’oro un valore solido ed intrinseco, l’oscillazione dei prezzi delle merci non poteva che da essi dipendere!

4.7.10.7.                 Ci provammo, a mettere in pratica tali buoni consigli e di lavorare con minori costi di produzione, aiutati anche dallo Stato che approvò riduzioni dei trasporti ferroviari e dei biglietti per i lavoratori polacchi;

4.7.10.7.1              effettivamente riuscimmo a così conseguire, con lo stesso lavoro, un maggiore raccolto, ma con la conseguenza - comunque non solo attribuibile a quell’abbondanza - che i prezzi appunto caddero da quei 265 a 140 d.m./ton.: raccoglievamo di più ma incassavamo sempre di meno!

4.7.10.8.                 Non certo di patate o barbabietole, ma di denaro avevamo bisogno, di quel denaro preteso dai nostri creditori che, basandosi su quella disposizione di legge, fatta a loro uso e consumo, pretendevano appunto monete d’oro!

4.7.10.8.1              Il denaro, più denaro oppure denaro per noi meno costoso: ci saremmo accontentati pure di quella valuta d’argento che ci negaste, facendoci ripiegare su altri mezzi per rastrellare più denaro dai nostri prodotti, così pervenendo inevitabilmente al famigerato dazio protettivo!

4.7.10.8.2              Ma, se ci fosse stata ripristinata la valuta d’argento, esso non sarebbe più stato necessario, e quindi dobbiamo rifiutare qualunque responsabilità di quella politica protezionistica,

4.7.10.8.3              invece addebitandola a coloro, cioè a Voi, che – oltre ad averci in precedenza derubati - ci hanno chiamato affamatori, accattoni, ladri!!

4.7.10.9.                 Questa orribile e sudicia storia[5], che ha fatto fare tanto sangue amaro e generato così tanto malcontento popolare, sarebbe stata tranquillamente evitata, se ci si fosse presa la briga di stabilire, per legge, il concetto di tallero e di marco,

4.7.10.9.1              per quando per lo Stato si fosse presentato il caso di dover provvedere alla demonetizzazione dell’argento e/o dell’oro.

4.7.10.9.2              Se ieri - per l’importanza veramente straordinaria di tale questione, fondamentale per la nostra economia, e tanto da parte del governo che di noi, allora all’opposizione - fu veramente insensata e ridicola questa utilizzazione alla cieca, del tallero

4.7.10.9.3              oggi non lo è da meno quella del marco, il non porre la domanda 'che cos’è il D.M. R.-W. [6]?’ed il non affrontarla in sede sia pratica che politica.

4.7.10.10.              Almeno adesso, io so di poter essere sicuro e mi rallegro che lo IUV vegli, assicurando all’iceeuro di risolvere correttamente qualunque controversia fra creditore e debitore!

 



[1] N.d.t. : solo nella maturità G. si è occupato anche d' agricoltura e non proveniva certo da una famiglia di ’Junker’ (cioè di latifondisti tedeschi) ; inoltre, in tutto il resto del saggio, non è per niente tenero con gli agrari : sono pertanto propenso a credere che questo capitolo, così sia passionale che appassionato e carico di vita vissuta, sia stato più da lui 'raccolto' che non scritto ; comunque, come spesso accade, il diavolo non è mai così brutto come si pensa, e tutta la madornale cialtronaggine infradescritta (da bambino ne sentii ancora parlare i miei genitori, sempre con parole di fuoco) ha avuto anche i suoi risvolti positivi, costringendo gli Junker alla vendita e così frazionando, con grande anticipo sul resto dell’ Europa,  molti latifondi.

[2] N.d.t. : letteralmente ‘degli altri partiti’, ma traducendo modernizziamo ed adattiamo anche un po’ al presente !

[3] N.d.t. : chirografario (dal greco kheirò = mano) = di debito sottoscritto di proprio pugno ma, appunto come viene detto in seguito, senza aver fornito garanzie reali.

[4] N.d.t. :  la disposizione di legge prevedeva la trasformazione in oro del debito garantito da ipoteca ma – del tutto assurdamente – non per quello chirografario, come un contratto d’ affitto agrario : essendo crollato il prezzo dell’ argento, ovviamente tutti i coloni ed affittuari continuarono a pagare il canone in argento, con loro grande vantaggio.

[5] N.d.t. : ci ricordiamo ormai che quell' acronimo corrisponde al marco tedesco della Repubblica di Weimar ?