3.10. L’offerta di denaro o domanda di merci, o semplicemente 'la domanda'.

 

SINTESI: 3.10.1.i: generale costrizione alla negoziazione delle merci ma non del denaro; 3.10.2.i: Fattori catalizzanti la circolazione; 3.10.3.i: Esempio numerico.

 

 

3.10.1. GENERALE COSTRIZIONE ALLA NEGOZIAZIONE DELLE MERCI MA NON DEL DENARO.

 

 

3.10.1.1.                 Anche se qualunque prodotto – proveniente sia dalla divisione del lavoro che da quella dei patrimoni – inevitabilmente è avviato allo scambio, deve esserlo, il denaro è quello che possiede al massimo tale caratteristica;

3.10.1.1.1.             perchè mentre qualunque altra merce, prima o poi lascia il mercato nella sua nuova veste di bene di consumo, esso – anche quando se ne allontana – lo fa solo per ritornarci successivamente.

3.10.1.1.2.             Si viene così a creare una corrispondenza biunivoca e senza eccezioni: nella quasi totalità dei casi le merci sono vendute contro denaro, e non diversamente il denaro vien negoziato contro merce:

3.10.1.1.3.             e come la domanda di denaro è personificata dalla merce, così, simmetricamente quella di merci dal denaro, dato che chi ne sia sprovvisto non può contribuire ad ampliarla:

3.10.1.1.4.             nei mercati talvolta mille disoccupati affamati devono accontentarsi di solo guardar tutto quel ben di Dio che li circonda, divorandolo con gli occhi, ma non potendo dar luogo a richiesta di merci,

3.10.1.1.5.             mentre il denaro, custodito nel forziere di una banca, può in un attimo riversarsi sul mercato, producendone una enorme.

3.10.1.1.6.             Comunque la spiccata attrazione, che il denaro esercita sulle merci, provocherà effettivamente - almeno nella media annua - che là dove vi sia maggior circolazione di denaro vi sarà anche più offerta di quelle merci, che invece scarseggeranno dove ve ne sia poco.

3.10.1.2.                 Sappiamo già che i bisogni di ricostituire la scorta di materie prime, necessarie alla produzione, uniti alla universale deperibilità della merce ne comporta un’offerta immediata e costantemente totalitaria;

3.10.1.2.1.             ed essendo una merce anche il denaro potremmo arguire anche nel suo caso un’analogo comportamento, ma ci sbaglieremmo, perché - come vedremo nel seguito e dettagliatamente –

3.10.1.2.2.             la sua indeperibilità consente invece di fermarlo, secondo l’arbitrio e gli umori dei suoi possessori, anche se la sua inutilità e la condizione di merce indubbiamente, prima o poi, costringono a rioffrirlo:

3.10.1.2.3.             così, a differenza della merce, per l’offerta di denaro, la sua quantità in circolazione rappresenta, solo un insuperabile limite superiore, ferma restando la possibilità temporanea di qualunque altro valore inferiore.

3.10.1.2.4.             Tant’è vero che - ancorché lo scopo istituzionale del denaro sia appunto quello di essere offerto (pur se a determinate condizioni) – poi non sempre lo è, ed i 180 milioni, da 40 anni, rimasti ammucchiati nella Torre di Giulio[1], confermano che, quantità di denaro e sua offerta possono non coincidere:

3.10.1.2.5.             tutti quei milioni, insomma, non hanno avuto nessun benefico effetto sull’economia nazionale, rimanendo presenti sul mercato ma assenti dalla circolazione.

3.10.1.3.                 Rispetto alle altre il denaro presenta un’ulteriore anomalia; abbiamo visto che la presenza sul mercato delle merci risulta inversamente proporzionale alla velocità,

3.10.1.3.1.             con cui sono distribuite fino al consumatore dalle infrastrutture commerciali, cioè, in definitiva, alla loro velocità di circolazione;

3.10.1.3.2.             ma, permanendo il denaro indefinitivamente nella sua qualità di mezzo di scambio che incontra solo utenti-possessori, ma nessun consumatore (tralasciando gli orafi per quello di metallo nobile) –

3.10.1.3.3.             intuiremo subito che la sua presenza sul mercato non risulterà inversa - ma invece direttamente proporzionale, alla sua velocità di circolazione, a quel continuo passamano, reso possibile dalle infrastrutture finanziario-commerciali,

3.10.1.3.4.             che, tanto più presto lo reinseriranno nel mercato, tanto più presto gli consentiranno di ricominciare un nuovo giro, che farà vantaggiosamente transitare merce su quella ideale ed immaginaria ferrovia, che unisce il mercato alla cantina del consumatore:

3.10.1.3.5.             e - non diversamente dal fatto che se lo stesso vagone ferroviario deve essere utilizzato per effettuare due trasporti diversi, dovrà inevitabilmente raddoppiare la sua velocità, evidenziandola come il miglior indice della propria funzionalità e dei benefici che apporta –

3.10.1.3.6.             anche la nostra banconota-vagone trasporterà tanto più benessere, quanto maggiore risulti la sua velocità di circolazione.

3.10.1.4.                 Allora ci aspetteremmo che il sistema economico abbia fatto carte false, per potenziare al più possibile quella caratteristica - che inizialmente il denaro deterrebbe già innata - di esser istituzionalmente respinto in circolazione -;

3.10.1.4.1.             ci aspetteremmo che l’Umanità abbia inventato, per tale scopo, le soluzioni più ardite e fantasiose, anche se quella più sostanziale – mi riferisco alla nostra icemoney – è ancora al di là da venire.

3.10.1.4.2.             Ma per proseguire nell’analisi di fattibilità, preliminarmente rendiamoci conto degli stimoli e condizioni che potenziano la velocità di circolazione del denaro.

 

3.10.2. FATTORI CATALIZZANTI LA CIRCOLAZIONE.

 

3.10.2.1.                 Un tallero lucente e fiordiconio fà talmente venir voglia di conservarlo da cambiare, nella settimana, molti meno possessori, perché ognuno preferirà precedentemente privarsi di quelli vecchi e consumati,

3.10.2.1.1.             che invece non usufruiscono di simili attenzioni, mentre uno addirittura sospetto, cioè di dubbia autenticità, sarà sempre il primo ad essere rifilato, anzi con un piccolo brivido di gioia !

3.10.2.1.2.             Per compiere lo stesso numero di passaggi (o volume d’affari che dir si voglia), un tallero fiordiconio avrà allora bisogno - supponiamo - di tre settimane, uno logoro di due, ma addirittura meno di una settimana quello sospetto.

3.10.2.1.3.             Potremo concludere che lo stimolo circuitante, cioè le qualità commerciali e finanziarie del denaro risultino inversamente proporzionali alla sua bontà, cioè sia alla gratificazione offertaci dal suo possesso[2] che alla tranquillità economica offertaci.

3.10.2.1.4.             Ma allora, dal punto di vista della velocità di circolazione, un tallero sospetto sarà quindi tre volte preferibile ad un fiordiconio ed evidenzio questa paradossale particolarità invitandoVi a memorizzarla.

3.10.2.2.                 Abbiamo visto che l’offerta di merce è un flusso, che sfocia nelle case dei consumatori provenendo dalla divisione del lavoro; essa ne getta sul mercato sempre di nuove che viaggiano, lungo il sentiero, una sola volta, per poi sparire definitivamente, ma spesso con una sosta più o meno lunga nei negozi;

3.10.2.2.1.             perché invece la domanda di merce non è un flusso, ma una funzione pulsante e sinusoidale, che ci appare erroneamente continua solo per lo sfasamento negli acquisti dell’elevato numero di consumatori, o dalla elevata frequenza del bisogno, come avviene nel caso dei generi alimentari.

3.10.2.2.2.             Essa origina un flusso monetario diretto in senso inverso e che - avendo già percorrono anche 1000 volte quell’identico sentiero – continuerà sicuramente a farlo ancora.

3.10.2.2.3.             Da questo confronto dovremo aspettarci che - rispetto all’offerta - la domanda obbedirà ad altre leggi, spesso assai diverse.

3.10.2.3.                 Già la circostanza, che la merce nel suo cammino verso il compratore diventa sempre più appesantita, più costosa (noi diciamo più cara),

3.10.2.3.1.             mentre il denaro - anche dopo 1000 cambiamenti del suo proprietario - continua ad avere sempre lo stesso valore-prezzo che aveva all’inizio, indica chiaramente che, già in tal caso, il denaro non si comporta come le altre merci.

3.10.2.3.2.             Questo dovrebbe sorprenderci e incominciare a farci dubitare che sia realmente un vantaggio il fatto che il denaro attuale debba fare totalmente gratis il mediatore per lo scambio delle merci.

3.10.2.4.                 Nei confronti della cui richiesta - o, il che è lo stesso, dell’offerta di denaro e fatto salvo il solo caso dei generi alimentari - abbiamo già detto:

3.10.2.4.1.             che il potenziamento delle infrastrutture finanziarie-commerciali - provocando un minor tempo di giacenza ed un più rapido ritorno del denaro al punto di partenza - ottiene un aumento della velocità di circolazione monetaria, cioè una maggiore disponibilità del denaro a nuovamente svolgere il suo scopo istituzionale;

3.10.2.4.2.             che ogni aumento della circolazione monetaria aumenta sicuramente l’offerta di denaro (ed è per questo che con la icemoney, per gestire la stessa domanda, basterà forse neanche un terzo dell’attuale odierna quantità di denaro in circolazione.);

3.10.2.4.3.             ma che però viene quasi a cessare quell’urgenza della transazione, caratteristica solo dell’offerta di merci per cui risultano spesso decisive certe condizioni di produzione, tipo la freschezza,

3.10.2.4.4.             da cui invece prescinde totalmente l’offerta di denaro in cui interverrà, ancora a lungo, l’oro scoperto da Salomone ad Ophir[3]!

3.10.2.4.5.             Ciò avviene innanzitutto perché l’oro non è prodotto, ma trovato, e -avendo noi ereditato dagli antenati quello attualmente in uso (esistenza)-

3.10.2.4.5.1.        tra l’altro drammaticamente preponderante rispetto alla produzione aurea dell’anno in corso, il futuro della produttività umana ne viene pesantemente condizionato;

3.10.2.4.5.2.         Infatti - mentre noi incrementiamo tutti gli anni l’offerta di merce, ed anche se i recenti ed importanti ritrovamenti nel Klondyke e nel Transvaal [4] giocano ormai un ruolo importante –

3.10.2.4.5.3.        lo zoccolo duro dell’offerta di denaro è tuttora rappresentato dai ritrovamenti di Salomone e dai saccheggi degli Spagnoli in Messico ed in Perù ;

3.10.2.4.5.4.        così, mentre l’entità dell’offerta di merce la stabiliscono i viventi, quella della domanda di merce tuttora dipende da persone, i cui resti mortali già da molto tempo son diventati polvere!

3.10.2.4.5.5.        ……….forse un miliardo di persone è impiegata ad aumentare l’offerta, mentre - almeno finchè non ci si deciderà a volontariamente emettere denaro, con la cartamoneta - solo una manciata di avventurieri sostiene la domanda, battendo i denti nelle miniere d’oro dell’Alaska o bollendo in quelle africane!

3.10.2.5.                 Si è allora venuta a creare una situazione in cui da una parte si è potuto e dovuto puntare tutto sul praticamente unico altro parametro disponibile, cioè la velocità di circolazione monetaria,

3.10.2.5.1.             ma dall’altra in cui si è incominciato a non più escludere di andarsi a prendere il necessarissimo oro in ogni modo e maniera, se necessario con la forza e con il sangue.

3.10.2.5.2.             Perché sarà il caso d’incominciarsi a chiedere se, per caso, la velocità di circolazione non abbia un limite superiore - anche se tuttora essa ci appare ulteriormente incrementabile con accorgimenti e miglioramenti tecnico-finanziari:

3.10.2.5.2.1.        supponiamo che, per la velocità di circolazione monetaria, temporaneamente sia stato raggiunto un certo livello già elevato; se ora si proponesse d’impregnare il denaro con maleodorante e velenoso acido solfidrico,

3.10.2.5.2.2.        ogni asfissiato si sbrigherebbe a rifilarlo il più velocemente possibile e subito la precedente velocità limite verrebbe nuovamente superata e surclassata!

3.10.2.6.                 Ma non possiamo certo basare la vita quotidiana, il nostro futuro, sull’ipotesi di riuscire anche domani ad ulteriormente incrementare la velocità della circolazione monetaria,

3.10.2.6.1.             dato che il mercato è fatto dall’oggi e, al massimo, da quanto per il domani possa essere ragionevolmente previsto.

3.10.2.6.2.             Ad esempio, per l’ingegnosità umana è altrettanto difficile immaginare una velocità ferroviaria limite insuperabile, per il prossimo futuro;

3.10.2.6.2.1.        tuttavia, oggi, quella attuale nostra è totalmente condizionata da quella raggiungibile con gli attuali locomotori e coi terrapieni, ponti, raggi di curvatura dei binari, esistenti; e momentaneamente dobbiamo accontentarci.

3.10.2.6.2.2.        Come dobbiamo accontentarci che, al giorno d’oggi, nessuno può far circolare più in fretta il denaro, e che gli esistenti rapporti commerciali sono la diretta conseguenza di un limite momentaneo ma, per il momento, insuperabile,

3.10.2.6.2.3.        (anche se ciò non significa certo che mai lo sarà e l’esperienza anzi dimostra che effettivamente le infrastrutture commerciali migliorano giorno dopo giorno.)

3.10.2.6.2.4.        L’inadeguatezza del sistema valutario tedesco, fu già all’epoca affrontato sostituendo la precedente insalata-russa di monete, con una sola e garantita, che potesse circolare di mano in mano senza continue verifiche; e, per quel tempo, ciò consentì certamente una ben più veloce possibilità di circolazione.[5]

3.10.2.6.2.5.         Oggigiorno, la velocità di circolazione è manovrata attraverso le borse, il sistema bancario, il credito, le stanze di compensazione (cambiali, assegni ecc.ra).[6]

3.10.2.6.2.6.         Fortunatamente, infatti, mentre una volta il risparmiatore nascondeva il gruzzolo in una pentola sepolta, nel materasso ecc.ra, oggi lo rimette subito in circolazione attraverso il sistema finanziario-bancario, sia diversificandolo che consentendo a somme enormi di precipitarsi a rinforzare la domanda.

3.10.2.6.2.7.         gli stessi centri commerciali dell’era moderna attuano una stimolazione della circolazione monetaria, consentendo di spendere, in un solo giorno e luogo, quella notevole somma, altrimenti impossibile a spendersi in negozi dispersi nel caos urbano.

3.10.2.6.2.8.        In breve la possibilità di un ampliamento praticamente continuo della velocità-limite di circolazione del denaro è innegabile, ma senza certo riuscire ad alterare quelle leggi-quadro della domanda, che noi ormai abbiamo raggiunto e che così provvediamo a riassumere.

3.10.2.7.                 La domanda viene determinata dalla disponibilità di denaro e dalla velocità di circolazione monetaria, essendo ad entrambe direttamente proporzionale.

3.10.2.7.1.             Per quanto la riguarda, onde conseguire un quadro sufficientemente completo della determinazione dei prezzi attraverso la domanda e l’offerta questo è tutto quello che, per il momento, noi dobbiamo sapere;

3.10.2.7.2.             certo non è molto, però é già sufficiente a farci acciuffare, palpare, soppesare non solo la domanda e l’offerta, ma anche il loro significato, per noi ormai non più astrazione fantasiosa.

3.10.2.7.3.             E ricordiamoci che, per la domanda, non dobbiamo materializzarla nè in mendicanti, nè in deficit, o interessi, ma in denaro, sia banconote che moneta metallica, denaro da afferrare e contare.

3.10.2.7.4.             Come, parlando, invece, dell’offerta, ora lo faremo a ragion veduta e senza pensar più ad azioni, ad obbligazioni ed altre assurdità, ma facendo apparire dinnanzi ai nostri occhi un treno merci carico di montagne di legno, paglia, calcare, verdura, lana, terra ecc.ra.

3.10.2.7.4.1.        (Precisamente tutto ciò noi dovremo vedere con i nostri occhi, lasciando agli altri sensi solo il compito di accertare che non è un sogno.)

3.10.2.7.5.             Successivamente constatiamo, che il denaro trovasi generalmente in uno stato di moto circolare uniforme, ma che appena sollecitato da uno stimolo particolare, fornito da una delle succitate infrastrutture finanziario-commerciali ( un’accelerazione!), può diventare naturalmente accelerato.

3.10.2.7.6.             Guardandolo attentamente, constatiamo come esso in ognuna delle orbite che descrive, s’impadronisce di un certo numero di merci, portandole dal mercato fin nelle case del consumatore,

3.10.2.7.7.             E solo ora, avendo constatato coi nostri occhi tali sue abitudini, noi possiamo infine comprendere come parte non trascurabile della domanda venga così a dipendere dalla velocità con cui il denaro, dopo ogni cattura di merce, si slanci verso la successiva;

3.10.2.7.8.             così, infine e non più pappagallescamente - ma con piena coscienza di essere infine pervenuti alle fondamenta dell’economia nazionale - possiamo formularne la fondamentale legge con queste poche parole: i prezzi sono totalmente determinati dalla domanda e dall’offerta. [7]

 

3.10.3.                UN ESEMPIO NUMERICO. A titolo esemplificativo facciamo un caso numerico, con cifre del tutto arbitrarie:

O F F E R T A

VALORI in

Milioni di d.m./anno

D O M A N DA

A condizioni di regime delle infrastrutture commerciali, la divisione dei patrimoni e del lavoro approvvigiona il vicino mercato con una massa di merci di milioni di d.m./anno

 

Il denaro stampato o coniato dallo Stato, con l’attuale velocità di circolazione ed i prezzi medi dell’anno precedente produce una domanda di milioni di d.m./anno

 

 

 

1000

 

 

 

1000

Questa offerta viene successivamente a crescere perché:

 

 

Questa domanda viene successivamente a crescere perchè:

1. la produzione di merci cresce per aumento della popolazione di un 10 %

 

+100

 

+100

1. per nuovi ritrovamenti d’oro o distribuzione di cartamoneta la massa di denaro cresce del 10 %

2. a spese dell’economia primitiva, la divisione del lavoro si estende,di un 5 %

 

 

+50

 

 

+200

2. la velocità di circolazione del denaro per miglioramenti infrastrut-turali cresce del 20%

3. i mezzi di produzione e di consumo presentano un migliora-mento produttivo del 20 %

 

 

+200

 

 

+100

3. le casse di risparmio ed il risparmio postale rimettono in circolazione il denaro del piccolo risparmiatore 10 %

4. operai meglio addestrati producono più merce, 30 %

 

 

+300

 

Il perdurare di questa abnorme domanda non appare regolare sul mercato: in mancanza di una manovra correttiva essa tenderà a far aumentare i prezzi di circa un 10%.(Tale aumento comporterà probabilmente anche la riduzione della domanda per un ulteriore 10%, riequilibrando la situazione)

L’offerta diminuisce per:

 

 

l. migliorate infrastrutture commer-ciali e la riduzione delle commissioni accelerano il deflusso delle merci, dal mercato al consumatore, di un 10%

 

 

 

-100

 

2. attraverso la semplificazione delle procedure di cambio ed altre circostanze un 30% delle merci vengono scambiate col credito, invece che contro denaro contante

 

 

 

-300

 

T O T A L I milioni di d.m./anno

1.150

1.400

[8]



[1] Nella Torre di Giulio, a Spandau, veniva custodita la preda della guerra franco-tedesca del 1870, vinta dai Prussiani.

[2] N.d.t.: Onore a Licurgo, grandisimo precursore!!!!!; da Plutarco, Vite Parallele, Vita di Licurgo (forse leggendario legislatore di Sparta): ".......sostituzione di tutte le monete d’oro e d’argento con altre esclusivamente DI FERRO........che allo stato incandescente veniva privato della tempera con aceto, affinchè il metallo, svigorito e difficile da lavorare, non potesse più essere impiegato per altri usi." Con buona pace sia di Tremonti che di Visco, questo significa avere il bernoccolo (e l’intuizione) del grande economista!!

[3] N.d.t.: località menzionata in due libri del Pentateuco (Bibbia) come sede delle legendarie 'miniere d’oro di re Salomone’e, dai commentatori, variamente localizzata, quando nell’Arabia meridionale (Iemen?), quando in Eritrea, o Somalia, India, Ceylon (odierna Sry Lanka).

[4] N.d.t.: il primo fiume e regione dell’Alaska (in cui è ambientato il delizioso 'La febbre dell’oro’di C. Chaplin) meta agognata dell’ultima grande corsa all’oro del 19° secolo; il secondo regione sudafricana, tuttora ai primi posti della produzione aurea.

[5] Altrettanto validamente si potrebbe argomentare in senso opposto, cioè che la maggiore sicurezza, contro le perdite da cambio e falsificazioni, offerta dalla nuova moneta, avrebbe potuto esercitare, sul risparmiatore, uno stimolo al risparmio ben maggiore dei logori groschen (*), tallero e fiorino olandese; che tale maggior risparmio avrebbe rallentato la circolazione, comportandosi da freno e non da motore. N.d.t.: ma ciò si sarebbe sicuramente verificato solo in assenza dell’enorme sviluppo del sistema bancario. (*) moneta d’argento tedesca precedente al tallero.

[6] Mentre i commercianti, come ancor’oggi fanno solo quelli di bestiame, in precedenza trasportavano, generalmente in contanti e su di sè (quindi a moderatissima velocità), il denaro per i loro acquisti; per questo si dice che lungo la via marittima per le Indie, i naufragi abbiano a poco a poco formato, sul fondo del mare, una traccia di monete e preziosi.

[7] N.d.t.: La tabella originaria non indicava le unità di misura (si veniva a capire dal testo infracitato che si trattava di 'tonnellate torba-equivalenti') e veniva presentata come giornaliera, con evidente incongruità per il fatto che non si può in un giorno solo ottenere aumento della popolazione, istruzione delle maestranze, miglioramenti del ciclo produttivo ecc.ra., soprattutto di quelle entità!.........Talvolta sonnecchia anche l’eccelso G.! Così ho modificato, come indicato (milioni di d.m./anno), l’unità di misura, rapportandola ad anno, e tagliando i commi successivi che giustificavano la possibilità d’uso delle 'tonnellate equivalenti’ma erano ormai divenuti inutili. Questa è la traduzione del testo cancellato: " Spiegazione: qualsiasi merce può esser trattata a tonnellata-equivalente, per esempio di torba. Basta domandarsi, quante patate, latte, mirtilli, granturco ecc.ra, agli odierni prezzi possono essere scambiati per una tonnellata di torba. Supponiamo siano 50 kg. di patate di prima qualità, 100 litri di latte intero, 60 litri di granturco ecc.ra = 1 Tonnellata di torba = unità di misura della nostra offerta. Per la domanda viene a verificarsi ciò: ci si chieda quanto denaro può oggi essere offerto, in rapporto alla suddetta sua presenza ed alla odierna velocità di circolazione, e quante tonnellate-equivalenti di merci possono essere comprate agli attuali prezzi odierni? Supponiamo: 1000 Tonnellate. Poiché i prezzi per queste 1000 tonnellate prese a riferimento, si formano in base alla domanda ed offerta, allora la domanda formulabile tenendo conto del denaro offribile per tonnellata deve necessariamente corrispondere al denaro richiedibile per tonnellata dall’offerta. Questo caso, nell’esempio succitato, non viene a verificarsi, perchè un’offerta di 1250 tonnellate-equivalenti è fronteggiata da una domanda di 1400, così l’equilibrio dovrà essere raggiunto, presto o tardi, attraverso una variazione di prezzo, nel nostro esempio attraverso aumento dei prezzi di circa il 10 %."

Concettualmente il discorso è scorretto, nel senso che un’offerta di 1250 tonnellate-equivalenti può essere tranquillamente (e senza ripercussioni) sostenuta da un’offerta PURCHE’MAGGIORE DI 1250 TONNELLATE EQUIVALENTI, a condizione che il Governo intervenga a raffreddare la domanda con interventi sul credito o prelievo fiscale, tendente a togliere di circolazione la differenza; solo non verificandosi ciò ci sarà l’affermato aumento. Invertendo le cifre, supponendo cioè un’offerta di 1400 contro una domanda di 1250, si verificherebbe invece sicuramente una riduzione dei prezzi del 10% comportante quasi sicuramente un aumento della richiesta per l’altro 10% mancante al pareggio, come appunto ipotizzato da G., che quindi, nel caso esemplificato è solo una delle due possibilità.