2.4. Risultati della statalizzazione del suolo.

 

SINTESI: 2.4.1.i.: risultati umani e politici; 2.4.2.i.: risultati sul capitale mobile; 2.4.3.i.: risultati sui rapporti tra città e campagna e tra agricoltura ed industria; 2.4.4.i.: conseguenze sulla natura umana e sue necessità esistenziali; 2.4.5.i.: conseguenze sulla donna e la maternità; 2.4.6.i.: conseguenze psicologiche sulla società; 2.4.7.i.: conseguenze sull’economia, il libero commercio e la bellicosità

 

2.4.1. RISULTATI UMANI E POLITICI.

 

2.4.1.1.      I positivi effetti della statalizzazione del suolo saranno avvertibili ben prima del momento in cui sia stato possibile pagare e bruciare l’ultimo attestato di debito del relativo prestito,

2.4.1.1.1. ma – anche se ancora in forma solo squisitamente umana e politica - già dal momento della ratificazione della sua decisione in Parlamento.

2.4.1.1.2. Similmente a quello che accadde nella costruzione della torre di Babele, subito dopo quel voto, i parlamentari non riusciranno ancora a capacitarsi di esser riusciti a farlo,

2.4.1.1.3. e ritorneranno a casa diversi e con scopi ben più elevati di quelli con cui ne erano usciti, essendo venuto a cessare l’oggetto per cui finora, essi si erano tradizionalmente battuti, chi in attacco e chi in difesa,

2.4.1.1.4. apportandoci mille nuove proposte, quando importanti quando scandalosamente ridicole:

2.4.1.1.5. come se, per un colpo di bacchetta magica il campo di furiosa battaglia fosse stato, di botto, trasformato in un deserto cimitero.

2.4.1.1.6. La rendità immobiliare sarà ormai solo quel caro estinto di cui - usufruendo dei Parlamenti, statali e regionali, come di una Borsa - avidi speculatori quando promuovevano l’aumento e quando invece l’affossavano;

2.4.1.1.7. e nessuno potrà più definir, quei templi, animata bettola, come accadde in precedenza al tempo dell’introduzione del dazio!

2.4.1.2.      E’un dato di fatto che nelle sedute parlamentari degli ultimi anni la discussione vertesse quasi esclusivamente pro o contro quella rendita immobiliare,

 

2.4.1.2.1. che aveva sempre costituito il polo, da cui il Governo traeva orientamenti legislativi ed attorno a cui ruotava tutta l’attenzione degli uomini di governo[1]:

2.4.1.2.2. e ciò non soltanto qui, in Germania, ma propio in tutto il mondo; e se ciò avvenisse consapevolmente od inconsapevolmente non aveva la minima importanza, tanto risolto il problema della rendita immobiliare il più era fatto,

2.4.1.2.3. dato che anche le interminabili ed aspre trattative per il dazio sui cereali non furono che un’espressione di tale assioma, perchè ad imbastardire simili risoluzioni solo apparentemente fiscali c’erano pur sempre interessi di quel tipo;

2.4.1.2.4. come anche ci furono esasperanti e faticose discussioni, per superare le resistenze degli agrari, al tempo della realizzazione del Mittellandkanal[2].

2.4.1.3.      Altrettanto, tutte le piccole libertà naturali, di cui oggi ognuno si rallegra, come ad esempio la libertà di movimento e l’eliminazione della servitù della gleba e della schiavitù, furono ottenute combattendo contro la proprietà agraria, talvolta anche con le armi,

2.4.1.3.1. perchè, per difendere i suoi interessi, essa non esitò a ricorrere anche alla mitraglia; del resto, nell’America del Nord, anche la sanguinosissima guerra civile non ne fu che una conseguenza,

2.4.1.3.2. talché, ovunque e costantemente, la resistenza al progresso scaturì dagli agrari; sì, onde accontentarli, per lungo tempo, non si esitò a sacrificar loro o per il loro meglio, sia la libertà di movimento che gli altri diritti naturali!

2.4.1.3.3. E perfino le scuole, sia normali che universitarie, perfino la Chiesa furono inizialmente asservite alla tutela della rendita agraria.

2.4.1.4.      Invece ora, con questo calcio, avrà avuto inizio la partita che vedrà la politica dei proprietari immobiliari evaporare, sprofondare, svanire come neve al sole della riforma.

2.4.1.4.1. E insieme con la rendita immobiliare privata sparirà ogni tentatito di trarre profitti politicamente, perchè nessuno dovrà e potrà più riempirsi le tasche grazie ad una decisione perlamentare:

2.4.1.4.2. è solo sopruso economico - e non più politica – tutto ciò che sia motivato da interessi particolari, e non da quelli generali.

2.4.1.5.      Scieltisi un nuovo metodo di lavoro, con cui si possa trattare spassionatamente l’ordine del giorno, ed esenti dalle precedenti passioni,

2.4.1.5.1. i parlamentari ora potranno sviscerare scientificamente tutte le questioni di stato, all’insegna del buon senso e con l’aiuto della Statistica e della Matematica;

2.4.1.5.2. e così verrà a cessare non solo la politica della proprieta immobiliare, ma anche quella dei suoi oppositori:

2.4.1.5.3. che divisione ci sarà più, in Parlamento, tra socialisti, liberali e democratici, quando non ci sia più da proteggere il popolo dalle rapaci brame della proprietà immobiliare?

2.4.1.5.4. ......anche i difensori diventanno superflui, in mancanza d’attaccanti!

2.4.1.5.5. L’intiero programma del partito liberale[3] sarà totalmente conseguito ed esaurito da questa sola disposizione di statizzazione del suolo;

2.4.1.5.6. nè più si sentirà la necessità d’aggiornarlo, perchè ognuno, ormai automaticamente, sarà e penserà liberale.

2.4.1.5.7. Infatti, qual mai vantaggio personale il privato potrebbe ancora aspettarsi dalla politica? Che fine faranno i programmi, sia della reazione che dei conservatori, che non si preoccupavano se non della rendita immobiliare?

2.4.1.5.8. Ma poichè costoro non erano certamente persone nè migliori nè peggiori di tutte le altre, ma solo preoccupate dei loro vantaggi (come del resto ogni altro essere umano);

2.4.1.5.9. poichè non eran certo d’una razza speciale, ma semplicemente uniti da quell’interesse materiale - che è indubbiamente il migliore dei collanti[4]- ma che ora, dissolto dalla statalizzazione dei suoli, li lascerà liberi di riconvergere nella collettività,

2.4.1.5.10.             perfino i retrogradi agrari di ieri domani penseranno da liberali e progressisti! Sì persino gli ieri-Junker[5] si trasformeranno in oggi-assennati liberali, perché – una volta privato della terra - anche ad un conte cosa più potrebbe impedire di diventarlo?

2.4.1.5.11.             Proprietà agraria e nobiltà (o aristocrazia, come oggi la si chiama) erano la stessa cosa, tanto che si diceva che ad ogni aristocratico si potesse letteralmente leggere in faccia quanti ettari di terra possedeva e la rendita che ne ricavava!

2.4.1.6.      Quindi, che ci staranno ancora a fare i politici nel Parlamento? Tanto, da quando la rendita immobiliare non possa più ostacolare qualunque innovazione, diventerà tutto semplice e lineare!

2.4.1.6.1. Allora via libera al progresso: questa è la parola d’ordine del liberismo, ora finalmente possibile perchè in nessun caso la legislazione dovrà ancora scontrarsi con interessi privati:[6]

2.4.1.6.2. insomma, con la statalizzazione del suolo, gli odierni partiti politici e la politica - come al giorno d’oggi generalmente intesa, cioè qual supporto e protezione della rendita immobiliare – potranno essere accantonati, perdendo qualunque loro ragion d’essere;

2.4.1.6.3. non che la rappresentanza popolare diventerà del tutto superflua, ma d’ora in poi sarà chiamata a svolgere altri incarichi,[7] d’importanza o difficoltà tali da non poter esser svolti da un individuo singolo;

2.4.1.6.4. ed invece di esser confinati in Palamento, i parlamentari frequenteranno congressi scientifici, per poter poi giudicare tutto e tutti, per essere in grado di fornire un’autorevole valutazione in ogni caso, insomma per poterci poi contar sopra come specialisti di ogni singolo problema,

2.4.1.6.5. perché solo in questo modo, infatti, tutte le problematiche potranno essere correttamente e scientificamente affrontate:

2.4.1.6.6. invece, al giorno d’oggi, che cosa non si pretende dai parlamentari!….. Essi vengon chiamati a decidere su esercito e flotta, su scuola, religione, arte e scienza, sulla sanità popolare (come per l’obbligo delle vaccinazioni),

2.4.1.6.7. commercio, ferrovie, posta, caccia, agricoltura ecc.ra. ecc.ra., in breve tempo, su tutto ed ogni cosa…..

2.4.1.6.8. ……..persino sui problemi valutari, propio così, anche su questi (vedi il Goldstandard), avrebbero dovuto prendere sagge decisioni,

2.4.1.6.9. ancorchè almeno il 99% di loro non avesse neanche la più pallida idea neanche di che cosa fosse il denaro e di ciò che ci si aspettava da lui!

2.4.1.6.10.             (Ma si sarebbe potuto approfittare di questa loro deplorevole inesperienza per gettargli la croce addosso, dato che, in definitiva, a nessuno di essi era mai stato consentito di approfondire l’argomento?) [8]

2.4.1.7.      Comunque ora, con la statalizzazione del suolo, queste deplorevoli situazioni scompariranno, perché il popolo potrà contare su commissioni parlamentari non più formate da tuttofare,

2.4.1.7.1. ma da specialisti, nominati per la trattazione dell’argomento in oggetto - ed il cui mandato cessa con esso - e che, nel loro settore, saranno pienamente in grado di formare legislazione.

 

2.4.2. RISULTATI SUL CAPITALE MOBILE

 

2.4.2.1.      [9]Si dovrebbe andare troppo lontano per ora analizzare sin nei minimi dettagli l’effetto della statalizzazione del suolo in ogni settore della vita pubblica,

2.4.2.1.1. mentre io vorrei limitarmi a tracciare un profilo, sommario ma che tenga conto di questo incremento del capitale mobile - cioè dell’aumento di parecchie centinaia di miliardi del debito pubblico, finalizzato alla nazionalizzazione dei suoli.

2.4.2.1.2. Esso - ancorchè esportabile in ed accessibile da tutto il mondo - dovrà soggiacere a tutte le altre disposizioni di legge del capitale in cerca d’investimento, a cui la politica è inutile.

2.4.2.1.3. (Quest’affermazione verrà trattata più estesamente nel capitolo seguente.)

2.4.2.1.4. D’altra parte - che lo si voglia o no - al capitale mobile deve necessariamente esser lasciata ampia libertà onde consentirgli di agevolmente tener testa alla concorrenza di quello estero, favorendo il progresso in ogni campo.

 

2.4.3. RAPPORTI TRA CITTA’ E CAMPAGNA E TRA AGRICOLTURA ED INDUSTRIA

 

2.4.3.1.      Dopo l’eliminazione della rendita agraria, città e campagna non avranno più interessi politicamente contrari, ma convergenti.

2.4.3.1.1. Se ad esempio si volesse apportare all’agricoltura un incremento unilaterale, si potrebbe farci confluire operai dall’industria con una particolare riduzione dei canoni dei pubblici contratti d’affitto,

2.4.3.1.2. con tale artifizio ristabilendo l’equilibrio fra il profitto del lavoro nell’industria e quello agricolo.

2.4.3.1.3. Ovviamente si potrebbe anche operare in senso inverso, appesantendo per tutti la disponibilità del loro suolo, invece di lasciarlo alle precedenti condizioni.

2.4.3.2.      E’invece del tutto impossibile, che l’agricoltura - per il conseguimento dei suoi scopi - possa entrare in conflitto con l’industria, dopo la statalizzazione del suolo, ritrovandosi esse fuse in un’unica ed omogenea entità politicoeconomica:

2.4.3.3.      un apparato talmente poderoso da poterci conseguire praticamente tutto e scoraggiante qualunque tentativo d’opposizione.

 

2.4.4. CONSEGUENZE SULLA NATURA UMANA E SUE NECESSITA’ ESISTENZIALI

 

2.4.4.1.      Spostiamo ora il nostro approfondimento sull’analisi degli sviluppi che la statalizzazione del suolo - già pochi giorni dopo la sua decisione - apporterà in ogni altra consuetudine sociale.

2.4.4.1.1. La consapevolezza che finalmente ora ognuno condivide gli stessi diritti sul suolo patrio, riempirà ognuno d’orgoglio, ampiamente modificandone il comportamento:

2.4.4.1.2. sapendo che assolutamente tutti ora potranno avere, nel patrio suolo, un sostegno, una madre fedele, un sicuro approdo in caso di naufragio,

2.4.4.1.3. ognuno avanzerà a testa alta, nè mai più gli mancherà il coraggio di contestare il porco burocrate.

2.4.4.1.4. Perché, senza la minima eccezione, sempre ed in qualunque circostanza, ai poveri come ai ricchi, agli uomini come alle donne, a chiunque voglia lavorarlo, il suolo ora offrirà costantemente un valido rifugio.

2.4.4.2.      Mi si obbietterà, e non del tutto a torto, che anche oggi non manca certo l'opportunità di affittare e coltivare suolo,

2.4.4.2.1. ma non ci si deve dimenticare della terribile disincentivizzazione dovuta al fatto di precedentemente dover - per guadagnarsi la sopravvivenza - lavorare faticosamente, al limite delle possibilità umane, mentre altri s’impinguavano parassitariamente.

2.4.4.2.2. Con l’avvio della statizzazione, invece, la rendita immobiliare finirà nelle casse dell’erario per essere immediatamente utilizzata a vantaggio di tutti:

2.4.4.2.3. conseguentemente diminuirà in proporzione il carico di lavoro necessario per la sopravvivenza ed invece di coltivare, ad esempio dieci ettari, ne basteranno 6 o 7,

2.4.4.2.4. offrendo così anche agli impiegati, debilitati dall’atmosfera cittadina, la possibilità di guadagnarsi altro onesto pane con tale seconda attività.

2.4.4.3.      E non ci si fermerà certo costì: non appena noi, con l’introduzione della monetadighiaccio, avremo definitivamente minimizzato gli interessi sugli investimenti,

2.4.4.3.1. anche solo la coltivazione di quattro ettari potrà bastare per sopravvivere, anche se, non certo nel lusso!

2.4.4.3.2. Quest’indipendenza e riduzione del peso economico trasformerà certamente tutte le relazioni umane; i costumi, usi, modi di dire, ma soprattutto le ideologie si evolveranno e liberalizzeranno.

 

2.4.5. CONSEGUENZE SULLA DONNA E LA MATERNITA'.

 

2.4.5.1.      Una volta eliminati sia la rendita immobiliare privata che, ed ancor più, gli interessi, ogni donna sana sarà in condizioni di guadagnarsi, con l’agricoltura, il pane per sè e suoi bambini,

2.4.5.1.1. perchè - non appena, per tale scopo, bastassero tre ettari invece di dieci - anche la forza-lavoro di una donna potrebbe agevolmente sostituirsi a quella maschile.

2.4.5.1.2. Ed il riconvogliamento della donna all’agricoltura non è forse considerato il più attuale ed urgente problema femminile[10]?

2.4.5.1.3. Inoltre il 'Movimento tedesco per liberterra e per la Moneta di ghiaccio’(cioè la Fisiocrazia) cerca di ottenere le condizioni di base per assicurare ad ogni madre il necessario per la crescita dei suoi bambini,

2.4.5.1.4. con una corrispondente sovvenzione di stato, confermante che tale sia la finalizzazione di quel reddito agrario, che dovrebbe essere in primo luogo utilizzato per erogare questi assegni familiari, e non - come aveva proposto H. George - per l’eliminazione delle tasse.

2.4.5.2.      A sostegno di questa proposta si posson apportare molte argomentazioni, ma nessuna migliore del fatto che, alla resa dei conti, la rendita agraria ed immobiliare debba esser sicuramente considerata una diretta conseguenza della maternità,

2.4.5.2.1. essendo essa – se non addirittura causata – quantomeno proporzionale a quell’incremento della popolazione conseguenza della maternità.

2.4.5.2.2. Allora, in un mondo in cui ognuno dovesse avere il suo (cuique suum[11]) di positivo, non si dovrebbe propio mettere in dubbio che anche la maternità dovesse averla!

2.4.5.2.3. Che squallore dover invece prendere atto dello stato di mortificazione in cui invece attualmente versa quella figura femminile, che, come una regina, dovrebbe sovrintendere sulla natura circostante!

2.4.5.2.4. ….anche da simile considerazione non si può che trarre la conclusione al giorno d’oggi, la rendita agraria è addirittura rubata alla maternità:

2.4.5.2.5. in verità, in verità vi dico che presso nessun altro popolo, neanche primitivo, nè in Asia, nè in Africa, nè in America, la madre proletaria è così totalmente spogliata di ogni mezzo di sussistenza, come in Europa!

2.4.5.2.6. Invece, istituzionalmente, tutto ciò che la circonda dovrebbe appartenere alla natura femminile: dovrebbe essere Ella a scegliere il posto dove costruire la sua casa, prendendo il legno necessario ovunque reperibile:

2.4.5.2.7. mentre il cane sorveglia quel nido sudato[12], i suoi polli, oche, capre, bovini pascolano intorno alla capanna, il figlio minore estrae dal ruscello la trota quotidiana,

2.4.5.2.8. i fratelli maggiori raccolgono e seminano nell’orto, un’altro torna dal bosco carico di legno e bacche commestibili, ed il più anziano dalla montagna con un capriolo abbattuto!

2.4.5.2.9. Ogni redditiero, flaccida, pigra e sgradevole figura, ha infatti costretto a rinunziare a tutti questi autentici regali della natura!

2.4.5.3.      Bisogna immaginarsi nella condizione di una partoriente proletaria[13]- che quindi, per definizione, in tutto l’ambiente circostante non possiede niente, nè tantomeno luogo per ricoverare il suo bambino -

2.4.5.3.1. per conseguire l’illuminazione di come la rendita agraria debba competere integralmente alla matermità, anche se attualmente, la nostra economia non propone niente del genere:

2.4.5.3.2. con un primo conteggio, fatto a braccio e quindi su dati insicuri, con la rendita agraria apparirebbero distribuibili circa 40 d.m. mensili per ogni figlio minore di 15 anni.

2.4.5.3.3. Con questo sostegno da una parte e con l’alleggerimento degli interessi di capitale dall’altra, ogni donna sarà messa in condizione di far crescere i suoi bambini coltivando, anche senza ricevere nessun contributo economico da parte del padre.

2.4.5.4.      Le donne non possono più sopportare queste discriminazioni economiche e sessuali, e, per il conseguimento delle pari opportunità, è opportuno tener conto delle loro inclinazioni, desideri e sensazioni[14]:

2.4.5.4.1. per la scelta del consorte le attrattive morali, fisiche e genetiche dovrebbero avere la precedenza rispetto al portafoglio[15] !

2.4.5.4.2.  Solo in questo modo le donne potrebbero infine pervenire al loro diritto di voto, non mi riferisco certo a quello politico, ma ad uno ben più importante, quello genetico.

 

 2.4.6. CONSEGUENZE PSICOLOGICHE SULLA SOCIETA'.

 

2.4.6.1.      Dopo la statalizzazione del suolo ognuno sarà comproprietario dell’intiero impero tedesco e – non appena adeguatisi anche gli altri stati - addirittura del mondo: nei suoi confronti qualunque odierno re sarà allora un vero pezzente!

2.4.6.1.1. Legittimo od illegittimo, ogni nenato sarà comproprietario di 540.932[16] kmq., ossia 54 milioni di ettari e quindi ci sarà la massima libertà di movimento e nessuno sarà più legato alla sua zolla come una pianta:

2.4.6.1.2. a chiunque non vada a genio l’aria natale o l’ambiente circostante, chiunque desideri, per qualunque ragione, un cambiamento esistenziale, disdetta del suo contratto di assegnazione e massima libertà di tagliare la corda.

2.4.6.2.      Perciò è da augurarsi che la seconda e ben differente anima dei Tedeschi,

2.4.6.2.1. (la prima - tuttora aderendo alla zolla, come al tempo della servitù della gleba - di questo mondo meraviglioso si rifiuta di vedere qualunque cosa diversa dal suo campanile),

2.4.6.2.2. li faccia mettere in movimento, per conoscere nuovi costumi, nuove tecniche di lavoro, nuove ideologie e razze diverse - così accorgendosi che assolutamente non ce n’è nessuna migliore delle altre –

2.4.6.2.3. e che pertanto noi della precedente generazione, del 'Deutchland über alles', noi che abbiamo negato questa indiscutibile verità,[17] abbiamo solo costruito una situazione sociale genericamente falsa e laida.

2.4.6.2.4. E poiché, come è ben noto, si è di regola più pudichi di fronte agli sconosciuti, che non in patria, davanti a conoscenti e parenti, si dovrà ammettere che i rapporti con gli stranieri renderanno anche i costumi più sobri ed autentici.

2.4.6.3.      Ma la statalizzazione di suolo trasformerà le persone anche penetrando nella loro natura più intima:

2.4.6.3.1. con la fine della proprietà immobiliare privata, l’uomo si libererà definitivamente - sia di quel vissuto, di servo della gleba, sia di quel generale complesso di subordinanzione, dovuto al secolare predominio della proprietà privata –

2.4.6.3.2. retaggio che, da quei tempi antichi, ancora ci portiamo appresso – i signori non certo meno dei servi - ambedue nel nostro 'inconscio collettivo’:

2.4.6.3.3. riammesso alla sua naturale statura, egli quindi si rizzerà come un giovane abete che, indomito, si sia scrollato di dosso il peso della neve che lo incurvava al suolo:

2.4.6.3.4. "Ora è libero anche l’uomo nato in catene"[18].

2.4.6.3.5. Ancorchè l’umanità sia anch’essa indubbiamente soggetta alle leggi darwiniane ed a quelle modifiche genetiche che, attraverso l’ereditarietà, dovrebbero far compiere ad ogni nuova generazione un passo avanti verso l’adattamento all’ambiente naturale,

2.4.6.3.6.  essa ha invece talmente geneticamente reagito alla schiavitù ed alla soggezione servile - indotte dalla proprietà immobiliare privata – da consentir una loro sparizione senza traccia nè cicatrice ancorchè minima:

2.4.6.3.7. se permarranno, lo faranno ancora giusto negli incubi!

 

2.4.7. CONSEGUENZE SULL’ ECONOMIA, IL LIBERO COMMERCIO E LA BELLICOSITA'

 

2.4.7.1.      [19]Solo la statizzazione del suolo potrà quindi offrirci quella libertà, fondamento di ogni sana economia, ed evidentemente entrambe in precedenza non presenti

2.4.7.1.1. (perché altrimenti, da quelle positive radici avremmo dovuto già ottenere tutti i buoni frutti d’una evoluzione, finora invece solo vanamente sperata);

2.4.7.1.2. in altre parole: se davvero ci fossero state, in patria, pace e serenità politica, il comportamento umano avrebbe potuto e dovuto esprimerle anche in campo internazionale;

2.4.7.1.3. mentre dalla nostra politica internazionale son scaturiti tutto e solo il dispotismo e la generalmente aspra conflittualità - creatisi, all’interno dei rapporti sociali, come naturale conseguenza della negatività indotta dai profitti di capitale.

2.4.7.2.      L’eterno conflitto d’interessi che la proprietà privata del terreno si tirava appresso, ci ha condizionati a vedere in ogni vicino, in ogni popolo contiguo solo nemici, che ci volevano male

2.4.7.2.1. e contro cui dovevamo esser immediatamente preparati a scagliarci, per ucciderli, quand’anche non avessero incominciato loro:

2.4.7.2.2. se – per sua causa - i popoli non si son mai fronteggiati da esseri umani e da fratelli, ma da proprietari terrieri!…….

2.4.7.2.3. da ambedue le parti rigettiamo definitivamente questo pomo della discordia, ed improvvisamente, al posto dei redditieri, rimarranno solo uomini,

2.4.7.2.4. che, dal reciproco frequentarsi, niente di negativo hanno da aspettarsi, ma anzi un arricchimento della loro attività professionale, religione, arte, civiltà, legislazione.

2.4.7.3.      Così, dopo la statalizzazione mondiale del suolo, assolutamente più nessun popolo potrà sentirsi minacciato dalle scarse risorse di un territorio non più proprio:

2.4.7.3.1. chi più dovrà preoccuparsi di quei dazi e barriere di confine, che ostacolarono i traffici tra i popoli, offrendo motivo di discordia tali da giustificare misure difensive,

2.4.7.3.2. e scompigliarono talmente la situazione, fino al punto che i popoli la giudicarono irrecuperabile se non con l’uso di polvere e piombo?

2.4.7.4.      Quindi, già con la statalizzazione del suolo ma ancor più con l’introduzione della moneta di ghiaccio - esposta nella 4^ parte di questo testo - finirà con l’affermarsi da solo quel libero commercio,

2.4.7.4.1. quel suo incremento e mantenimento, delle cui benefiche conseguenze sul tenore di vita popolare potremo renderci un esatto conto solo dopo avergli permesso, per qualche decennio, di svilupparsi e dispiegarsi:

2.4.7.4.2. tra i popoli - come tra i gruppi etnici - si instaureranno rapporti amichevoli e di buonvicinato ed essi finiranno per coniugarsi, mescolando i sangui,

2.4.7.4.3. mentre la collaborazione fra artisti, studiosi, operai, commercianti, ecclesiastici unirà tutti i popoli in un’unica solidarietà, quella grande e concatenata Società delle Nazioni,

2.4.7.4.4. che il tempo e gli sforzi individuali salderanno sempre più profondamente e solidamente, fino ad una totale fusione e completa indistinguibilità.

2.4.7.5.      Senza il concetto di proprietà immobiliare privata non sarà più possibile nessuna guerra, semplicemente perchè non ci saranno più confini:

2.4.7.5.1. poiché non faceva comodo, finora si è semplicemente voluta sottovalutare l’influenza pacifista di liberterra,

2.4.7.5.2. né è stata data sufficiente diffusione, per l’intiero mondo, alle conseguenze che la statalizzazione del suolo significava sia per il libero scambio che per la pace![20]

2.4.7.6.      Poiché, per una ricerca orientata in tal senso, l’insieme dei precedenti riformatori agrari tedeschi non ebbe mai materiale né sufficiente né particolarmente interessante e inoltre la guerra era ancora lontana, chi altri l’avrebbe affrontata?

2.4.7.6.1. Indubbiamente Gustav SIMONS, Ernst FRANKFURTH, Paulus KLÜPFEL, non solo erano i più preparati, per un simile approfondimento, ma anche gli uomini adatti: ma ci son stati strappati dalla morte quand’erano ancora in piena attività.

2.4.7.6.2. Così ora mi ci sono provato io, con quest’opuscolo "Liberterra, come eterna richiesta di pace", costituente la seconda parte di quest’opera. [21]

2.4.7.7.      In merito alla precedente legge generale dei salari non resta ora che osservare come – sia pure solo dopo l’estinzione totale del debito per la statalizzazione del suolo e solo indirettamente – ma che l’intiera rendita immobiliare confluirà nel monte salari,

2.4.7.7.1. facendo così a scomparire uno dei più pesanti sottraendi dall’operazione determinante il reddito da lavoro (vedi commi 1.2.4.1.4.i) ormai privato solo dei profitti di capitale.



[1] N.d.t.: nel Parlamento italiano, si raffronti con tutte le discussioni in materia urbanistica e locativa e con la maratona per l’approvazione dell’Equo canone.

[2] N.d.t.: = 'canale del paese centrale', cioè il canale navigabile che tutt’oggi (anche se con ben altra importanza) unisce’Elba e Reno.

[3] N.d.t.: ai nostri occhi appare oggi sorprendete che G. consideri il suo programma (e quindi anche se stesso) 'liberale', mentre noi lo definiremmo decisamente socialista (o, per lo meno, liberal-socialista, radicale, Gobettiano); ma non dobbiamo dimenticare nè che, a quei tempi, ed in Germania 'socialdemocratico’equivaleva al nostro 'marxista', nè che i 'liberali’erano i progressisti e riformatori per eccellenza, come oggi i radicali americani.

[4] N.d.t.: soprattutto nell’ultima parte della sua vita G. difenderà sempre più a spada tratta la teoria smithiana della 'mano invisibile’e della necessità di fare il proprio interesse per il meglio della Società, ma - più che una sua deriva individualistica – ciò appare tanto una delusione per l’operato del comunismo russo che una preoccupazione per il minaccioso affacciarsi, sulla scena politica, del totalitarismo nazi-fascista.

[5] N.d.t.: sostantivo indicante un proprietario agrario della Germania del nord, generalmente nobile

[6] N.d.t.: le esigenze della strutturazione mi hanno spinto a seguitare con questi commi (sino al 2.4.1.8.4.1.), che invece, nel testo tedesco, seguivano il comma 2.4.2.1. nella sua posizione originaria, cioè dopo il comma 2.4.3.5.1.: come si può vedere, neanche ci si accorge dello spostamento, perchè questo era sicuramente la loro collocazione elettiva, non conseguita probabilmente solo per le ragioni esposte nella prefazione.

[7] N.d.t.: 'Aufgaben, bei denen eigensüchtige Sonderbestrebungen einzelner völlig ausgeschlossen sein werden'; a causa della duplicità di significato sia di 'Bestrebung'- che può significare sia 'studio-attenzione’ma anche 'sforzo-tendenza’- e di 'eigensüchtige’- 'accurato', ma anche 'individualistico-egoistico’il periodo può essere interpretato sia in senso 'positivo’(come da me fatto sopra anche in funzione di come il testo prosegue) che 'negativo’: 'incarichi per cui sia assolutamente esclusa (ovviamente nel senso di 'da escludere') una particolare tendenza egoistica del singolo’che è suppergiù la traduzione della traduzione spagnola, dell’autorevolissimo G.figlio. Al lettore la scelta, comunque non particolarmente significativa.

[8] Ciò non si sarebbe verificato, se lo Stato - per consentirgli di distogliere l'attenzione dal vero pomo della discordia - non fosse stato obbligato (cosa tuttora altamente controproducente) - ad accollarsi il peso di Scuole, Chiesa, Università, nonchè di altre simili zavorre, appioppategli dalle necessità della rendita immobiliare.

[9] N.d.t.: per le esigenze della strutturazione, ho spostato qui, raccordandolo, questo comma, che nel testo tedesco seguiva il comma 2.4.3.5.1.

[10] N.d.t.: precedentemente rimastane traumatizzata, la donna attualmente davvero odia l’agricoltura e la terra, facendo mancare la necessaria riproduzione alla specializzazione umana più sana ed essenziale. Ricordo un mio vicino di Mentana, Peo P., un ragazzone robusto, dal viso rubizzo, per il freddo e l’aria e non certo per il vino, che allevava sedici vacche in 3.000 mq. di terra, andando a falciare l’erba per le spallette delle strade (e spesso anche sull’incolto altrui); questa la vita che tanto gli piaceva: sveglia alle 4; ore 4.30 inizio operazioni mungitura, a mano perché ancora non aveva la corrente elettrica; ore 6.30 consegna del latte ed inizio pulitura stalla; ore 7.30 inizio raccolta foraggi; ore 11 distribuzione foraggio nelle mangiatoie; dalle 12 alle 15 pranzo e siesta; dalle 15 alle 17 mungitura serale; 17-19 attività varie di manutenzione attrezzi; ore 19 crollo per fatica nel letto…….”Però, a fine mese – mi diceva – riesco a fare anche 700.000 lire di latte!” ed io vanamente a dirgli “Guarda Peo: è vero che un metalmeccanico della Fiat guadagna solo 350.000 lire, ma con tredicesima, quattordicesima, ferie, festività, TFR, trattamento pensionistico e – soprattutto – con sole otto ore di lavoro al giorno. Tu sei il classico caso di autosfruttamento: con la vita e le ore di lavoro che fai, la Società dovrebbe riconoscerti almeno 1.500.000 lire al mese!…….mi dici che le ragazze ti ridono in faccia, che allo sposarti preferiscono andare a far marchette e mi chiedi, dato che giro più di te, di aiutarti a trovar moglie…….ma come posso trovare una ragazza che condivida questa tua vita finchè morte non vi separi, se già non riesco io – che pure faccio una vita molto migliore della tua – a trovare una stronza per me!….. La realtà romanzesca è questa, che tu, io, noi siamo forse l’unico tipo d’uomo non superfluo, sulla faccia della terra, ma se vogliamo provare a riprodurci dovremo prima o poi rassegnarci ad ingroppare una vacca od una somara!”

[11] N.d.t.: latino evangelico = 'a ciascuno il suo'.

[12] N.d.t.: 'Nesthäkchen’cioè, a mio giudizio (perché è un neologismo), 'nido fatto all’uncinetto’immagine molto bella, ma eccessivamente metaforica (dato che già il termine nido è già metaforico sia per 'casa’che per 'cuccia'); ho pertanto ritenuto opportuno di evitare almeno la metafora di secondo grado; G.figlio traduce 'il cane sorveglia il piccolo nella culla’: data l’autorevolezza, non me la sento di escludere che 'häkchen', almeno dialettalmente, possa avere anche quel significato.

[13] N.d.t.: etimologicamente, 'proletario’è la contraction di 'PROLEproprieTARIO'; mia madre mi spiegava che il famoso saluto socialista 'a pugno chiuso’(e da farsi rigorosamente con la mano sinistra - e non con la destra, come lo vedo oggi sempre più spesso attuato, in una non certo felice associazione col saluto nazista) non aveva il minimo contenuto di minaccia (come gli viene invece attribuito dalle destre), risalendo invece alle assemblee dell’antica Roma, in cui ogni clan familiare - come per i pentacosiomedimmi ecc.ra dell’antica Atene - con l’alzata di mano doveva accusare i reparti combattenti che poteva armare (direttamente proporzionali al reddito, perchè - come si sa - è il denaro che fà la guerra): pertanto il pugno chiuso aveva semplicemente il significato di 'non ho nulla, non posso armare nessuno eppure ugualmente sono!!!'

[14] N.d.t.: dato che ho usato una terminologia, così mirata ai nostri tempi (ed al ministero delle pari opportunità) mi si potrà rimproverare di non aver tradotto letteralmente questo periodo, ma non certo di non aver reso il pensiero di G.

[15] N.d.t.: anche qui traduzione modernizzata di 'Geldsackes', letteralmente 'sacchetto, borsa di denaro'; G.figlio traduce 'condizione economica'

[16] N.d.t.: superficie dell’allora Germania imperiale: dalle due guerre (che avrebbero dovuto apportare conquiste) essa ha infatti perso circa 200.000 kmq. in favore di Polonia, Cecoslovacchia, Francia, Belgio, Olanda.

[17] N.d.t.: ho integrato, col periodo in corsivo, per spiegare al lettore perchè G. stesse colpevolizzando la sua generazione, dato che il contesto, al lettore, poteva non appariva chiaro; il verso tedesco fà parte dell’Inno Nazionale e significa 'La Germania al di sopra di tutto....'

[18] N.d.t.: dal testo tedesco dell’inno socialista 'Internazionale', il quale già presentava una reminiscenza del rousseauniano "l’uomo, nato libero, è ovunque in catene."

[19] N.d.t.: coi quattro commi seguenti ho risolto assai liberamente (ma penso efficacemente) un periodo sia eccessivamente lungo che parecchio contorto.

[20] N.d.t.: non so Voi, ma leggendo queste ultime pagine il mio pensiero è volato al ritornello di quella meravigliosa canzone di Teodorakis 'Il ragazzo che sorride (in morte di LAMBRAKIS (*), uno dei leitmotiv della mia giovinezza, con cui strappavo tanti applausi ai tempi della guerra del Vietnam e degli anni di piombo; tanto meravigliosa e sublime, quanto ormai inspiegabilmente dimenticata! Riporto a memoria il testo, formulando la speranza che gli eventuali editori vogliano allegarne il disco al libro: 'Il diciotto di novembre / di un anno che più non so / anche un passero dal ramo/ per paura se ne andò /: venne buio all’improvviso/ e la vita tua finì / 'il ragazzo che sorride’/ ti chiamavano così. / Ragazzo che sorridi / non accadrà mai più / che resti senza sole / la nostra gioventù / il mondo di domani / confini non avrà / ed una mano bianca / la nerà stringerà! / Spezzati cuore mio / ma solo per amore / spezzati cuore mio / ma solo per pietà! Fratello abbracciami / chiunque tu sia abbracciami / e se avrai sete / la mia acqua ti darò!’(*) Grigoris, olimpionico, medico e professore universitario greco, deputato socialista, ferito a morte il 22/05/63 e morto il 27 (G. TSAROUKHAS, altro esponente socialista e suo portaborse, ugualmente colpito in quell’occasione, invece morì immediatamente) (emuli di Matteotti, massacrato dai fascisti, in Italia, il 10 giugno 1923 e di don Minzoni...); . .....Socialismo, Socialismo! quanti eroi sono morti col tuo nome sulle labbra, ma anche quanti delitti sono stati commessi in tuo nome!! il titolo 'Z, l’orgia del potere', dato, sei anni più tardi da Costa Gavras al bel film, che narrava il caso Lambrakis, proviene dal fatto che, in greco, 'zie’(ma pronunziato 'zi’come la consonante) significa 'vive!’ed era stato urlato, ai suoi funerali, si dice da mezzo milione di persone; tuttora non so spiegarmi la ragione per cui, nella canzone, la data sia diventata il 18/11: le esigenze della metrica non lo avrebbero richiesto. Se qualcuno ne sa la spiegazione, cortesemente me la comunichi.

[21] N.d.t.: Vi è un ingiustificato vezzo di modestia, o forse il desiderio di tramandare il nome di ottimi gregari e famuli, ma che, ancorchè della generazione precedente, invece stravedevano per G., pienamente convinti della sua assoluta superiorità (del resto, con queste splendide pagine, ampiamente dimostrata): Klüpfel era stato l’estensore della prefazione alla seconda edizione di NWO; Frankfurth è l’autore di un testo ricordato più volte, tra cui al comma 0.2.3.3.1.n11 ma di essi non sono riuscito a recuperare altri dati, neanche le date di nascita e morte, reperite invece per Gustav SIMONS (1824-1876).