1.9. Influenza dei progressi tecnologici su rendita e salari.

SINTESI: 1.9.1.i.: miglioramenti tecnici apportanti benefici generali; 1.9.2.i.: quelli invece apportanti benefici solo ad un determinato tipo di conduzione.

 

1.9.1. MIGLIORAMENTI TECNOLOGICI APPORTANTI BENEFICI GENERALI

1.9.1.1.      Essi generalmente aumentano la produzione a parità di costi; ma solo se incrementano ugualmente quella di ambedue i tipi di conduzione agricola rimarranno invariati anche i rapporti tra salari e rendita agraria.

1.9.1.1.1.  Si è visto (commi 8.2.3.2.i.) che, con quelle premesse, la rendita di cento ettari viene ad ammontare a 225 t. ed il salario 11,25 t. a testa.

1.9.1.1.2. Se ora un miglioramento tecnico aziendale aumentasse, ugualmente del 25% ambedue i prodotti dei due diversi tipi di conduzione,

1.9.1.1.3. è facile controllare che risultano altrettanto incrementati i due valori di spartizione finali[1]: pertanto proprietà e classe operaia vengono ognuna ad avere identico vantaggio.

 1.9.2. MIGLIORAMENTI TECNICI APPORTANTI BENEFICI SOLO AD UN TIPO DI CONDUZIONE.

1.9.2.1.      I progressi tecnici, tuttavia, raramente sono ugualmente utili ad ambedue i tipi: ad esempio, in patria, che ci potrebbero fare, tanti dei nostri piccoli coltivatori con un trattore da dieci cilindri in linea[2], o con una seminatrice?

1.9.2.1.1.  Una tale macchina, che torna preziosa nelle grandi estensioni, nelle piccole è solo eccessiva e superflua,: sarebbe come pretendere di utilizzare un leone per acchiappar topi.

1.9.2.1.2. Quindi, essendone ristretto o quantomeno limitato l’impiego in Germania, il regno di una simile macchina sarà rappresentato da liberterra1 o 2, cioè dalle enormi pianure americane,

1.9.2.1.3. dove spesso il trattore viene acquistato in cooperazione per lavorare - più profondamente, rapidamente e a buon mercato - i campi di molti coltivatori;

1.9.2.1.4. e, chiaramente, la loro produzione ne risulterà notevolmente aumentata, trascinando ovunque al rialzo i salari non solo agricoli, col meccanismo di cui ai commi 1.4.1.i.

1.9.2.2.      Se ora tutte le altre circostanze, che intervengono a trasformare il prodotto di lavoro in profitto, restassero immutate, il vantaggio dell’innovazione tecnologica 'trattore’si ripercuoterebbe essenzialmente a beneficio dei salari.

1.9.2.2.1. Avverrebbe un assestamento, del tipo da noi già indicato, fra produttore e consumatore, che finirebbero con lo spartirsi fraternamente il vantaggio di produzione ottenuto.

1.9.2.2.2. Poiché a determinare il livello salariale non è il prodotto, ma il profitto di lavoro e, venuto a crescere quello colonico, dovrà alzarsi senz'altro anche quello nell’industria.

1.9.2.2.3. (Infatti, se ciò non accadesse, il lavoratore industriale rapida-mente convergerebbe sull’agricoltura, su liberterra1 o 2 o 3.)

1.9.2.2.4. Questo elevarsi dei salari industriali avviene attraverso una variazione del rapporto di scambio fra prodotto industriale ed agricolo:

1.9.2.2.5. ora il colono, per un fonografo, un fucile, o medicinali, - invece di dieci sacchi di frumento - dovrà e potrà, mettiamo, darne 11.

1.9.2.2.6. Questo meccanismo, in ogni caso, fà perdere al colono la metà del suo incremento di produzione, in favore del lavoratore industriale:

1.9.2.2.7. ed il risultato complessivo dell’innovazione tecnica del trattore sarà quindi, in definitiva, un generale aumento dei salari e per un complessivo ammontare ben superiore a quello del semplice aumento di produzione da essa apportato.

 

1.9.2.3.      Supponiamo che, in colonia, quest’ultimo sia dell’ordine di ben 108 tonnellate di cereali:

1.9.2.3.1. questa quantità, che pur sembra grandissima, divisa per l’enorme numero dei componenti della classe operaia, darebbero origine ad un importo sicuramente ridottissimo, (e niente affatto in rapporto con l’aumento del profitto colonico),

1.9.2.3.2. dato che, con la minor quantità di trattori in circolazione, in Europa non ci sarà stato analogo aumento di produzione e che, nel caso limite, quest’aumento potrebbe anche risultare nullo,

1.9.2.3.3.  però la differenza scaturirà indipendentemente dal reale aumento di reddito effettivamente conseguito, ma per conseguenza del fatto che, per legge di concorrenza, elevatosi il profitto colonico, questo si tira appresso anche tutti i salari europei;

1.9.2.3.4. (in caso contrario, infatti tutti i braccianti emigrerebbero, trasformandosi in coloni su liberterra1 o 2.)

1.9.2.3.5. Conseguentemente, dato che, in Europa, quest’aumento del reddito di lavoro proviene solo in piccola parte dall’incremento di produzione agraria - il resto dovrà essere integrato a spese della rendita.

1.9.2.4.      Cerchiamo di chiarificarci tale sorprendente evidenza: ai coloni di liberterra1 e 2 l’innovazione tecnologica apporta un reale aumento di produzione, supponiamo del 20 %, al netto della maggior incidenza d’interessi ed ammortamento di queste macchine ;

1.9.2.4.1. ma il loro profitto cresce solo del 10 %, perché, come abbiamo già dimostrato, l’operaio dell’ industria subito passa a chiedere - ed ottenere - di più per i suoi prodotti.

1.9.2.4.2. Il rapporto di scambio tra i prodotti industriali ed agricoli si sposta quindi del 10 % a favore dei primi e quindi, in definitiva, ciò che viene reso disponibile per il relativo monte salari è solo questo 10%.

1.9.2.4.3. Così i nostri signori del territorio, per soddisfare le richieste d’aumenti dei braccianti debbono attingere o dal maggior reddito - beninteso qualora la loro azienda lo abbia anch’essa ottenuto - ma, in caso contrario, dalla loro rendita agraria.

1.9.2.4.4. (Infatti se ai commi 8.2.3.2.i i salari passano da (11,25 x 12) a (11.25 x 1.1 x 12) = 148,5 t., a reddito invariato, obbligatoriamente la rendita deve scendere a 211,5 t.

1.9.2.4.5. Ma, in realtà, similmente al colono, che ha dovuto cedere tutto il suo 20% di aumento di produzione per avere il solo incremento di profitto del 10%,

1.9.2.4.6. la perdita del redditiero non è nè totalmente, nè solo espressa da questa diminuzione di tonnellate della sua rendita:

1.9.2.4.7. infatti, in termine di potere d’acquisto, ora le sue 211,5 t. valgono come 190 delle precedenti, addossandogli quindi l’ulteriore perdita del 11,5% circa, per far quadrare i conti.

1.9.2.4.8. (E minore sia il rapporto tra rendita e salari, più il possidente si sentirà gravato da tale situazione.

1.9.2.5.      Dato sia che la conduzione estensiva richiede più manod’opera, sia che i signori del territorio sicuramente non avranno gradito una simile e stabile decurtazione conseguente all’impiego di molta manod’opera,

1.9.2.5.1. ciò produrrà una 'disincentivizzazione', cioè un ripensamento e la conseguente riconversione verso la conduzione estensiva.

1.9.2.5.2. La conseguente dismissione di manod’opera graverà sui salari, riportandoli al di sotto del precedente livello raggiunto (cioè il profitto colonico aumentato del 10 % ).

1.9.2.5.3. Allora riprenderà l’emigrazione, fino a riraggiungere un punto d’equilibrio tra i salari in Europa ed il profitto colonico altrove.)

1.9.2.6.      Ma noi non abbiamo ancora ragionato sulla divisione del prodotto, tra salari e rendita, quando il miglioramento tecnologico sopraggiunge maggioritariamente (se non addiritura esclusivamente) nella sola conduzione nazionale estensiva.[3]

1.9.2.6.1. Con riferimento all’analoga tabella ai commi 1.8.2.3.3 vediamo cosa succede con un aumento del solito 20% solo sulla produzione estensiva (anno X da 360 t. a 432 t., ferma a 900 t. quella intensiva)

D E T T A G L I di S P A R T I Z I O N E

anno X
ton./anno

anno (X+1)
ton./anno

Variazione ton.; %; d.m.

Incasso aziendale anno (360+20%) =

432,00

900,00

+468,00

Rendita per il capitale =

315,00

315,00

=

Quota assegnabile al lavoro: 12figli x9,75 ton. =
Quota assegnabile al lavoro: 48 coop.ri x 9,75 t./coop =


117,00

=


117,00

468,00


=

+468,00

Provento aziendale: tornano ton. grano

432,00

900,00

+468,00

Resa quintali/ettaro nell’anno =

43,2

90,00

+208.3%

INCREMENTO del PIL marchi tedeschi
(a 250 d.m. /tonnellata) =


108.000,0


225.000,0


+117.000,0

 

dopo aver così modificato i dati, raffrontiamoli coi precedenti

 

 DESCRIZIONE

 ANNO X

 ANNO (X+1)

 

 Dato

Prece-

dente t.

Dato

attua-

le le t.

%

 Dato

Prece-

dente t.

Dato

attua-

le t.

%

 RENDITA

225

315

+40%

225

225

+0%

SALARI BRACCIANTI

135

117

-13,3%

675

675

+0%

 TOTALI

360

432

+20%

900

900

+0%

SALARIO SINGOLO

11,25

9,75

-13,3%

11,25

9,75

-13,3%

 

1.9.2.7.      Dobbiamo riconoscere, da questi esempi come l’influenza dei miglioramenti tecnici, sulla distribuzione dell’aumento di produzione, operi in modo molto disuguale,

1.9.2.7.1. a seconda di quale sistema di coltura ne tragga essenzialmente beneficio: se esclusivamente liberterra 1 e 2 o liberterra3, e poi in modo decisamente preoccupante qualora ne sia esclusa la conduzione intensiva.

1.9.2.7.2. Nei primi tempi dell’introduzione della meccanizzazione, la classe operaia non aveva quindi tutti i torti, vivendola come un’innovazione contro di lei e richiedendo la distruzione dei diabolici congegni.

1.9.2.7.3. Perché può infatti realmente accadere, come da ultima tabella, che certi miglioramenti tecnici non solo riapportino la maggior parte dell’aumento di produzione alla rendita, ma anche facendola beneficiare di una contrazione dei salari:

1.9.2.7.4.  tant’è vero che, nell’ultimo esempio fatto - per impadronirsi di un + 40% a fronte di un + 20% di produzione, la rendita ha costretto il salario ad un indietreggiamento di poco più del 13%, malgrado l’aumento di produzione conseguito.



[1] N.d.t.: elimino questa seconda serie di conteggi, dovuti a pignoleria, più che teutonica propio inutile: il lettore che non voglia crederci sulla parola, li verifichi di persona.

[2] il trattore talvolta è di proprietà di una cooperativa agricola, ma più spesso di un imprenditore, di un contoterzista (N.d.t.: traduco così 'Hufschmied', letteralmente 'maniscalco', che invece è notoriamente un addetto ai cavalli di carne e non di vapore) che provvede anche alle riparazioni.

[3] N.d.t.: nessuno può riuscire a far piovere solo sul suo orticello, deliberatamente escludendo quello del vicino: una innovazione tecnologica utile all’agricoltura estensiva europea lo sarà sicuramente anche per quella americana, africana. australiana od asiatica; del resto il coltissimo G. non riesce a fare nemmeno un esempio, limitandosi ad esporre la possibilità, a 'fare il caso'; così queste ultime conclusioni - è decisamente forzata e tendente a giustificare quelle erronee prese di posizione, assunte dalla classe operaia all’inizio del’industrializzazione, e che la portarono ad incendiare non ricordo quanti telai meccanici, come invenzione del demonio!