1.6. Concetto di terra libera di 1° e 2° grado.

 

SINTESI: 1.6.1.i: terra libera del primo grado; 1.6.2.i: terra libera già attualmente del secondo grado; 1.6.3.i: come potrà essere prodotta molta altra terra libera del 2° grado

 

1.6.1.                   TERRA LIBERA DEL PRIMO GRADO.

 

1.6.1.1.                    Parlando di terra libera, subito il pensiero vola alle enormi superfici incolte del Nord e Sudamerica, non solo abbastanza produttive, ma anche ottenibili con una spesa relativamente modesta.

1.6.1.1.1.                Per un europeo, poi, clima, sicurezza di vita e reddito vi son accettabili ed i rapporti sociali, in generale, gradevoli; l’immigrato viene ospitato per 8-14 giorni nei centri d’accoglienza a spese dello Stato,

1.6.1.1.2.                ed in alcuni di essi anche fornito gratuitamente del biglietto ferroviario fino alla frontiera della regione d’insediamento, la sua nuova terra promessa;

1.6.1.1.3.                dove cioè può finalmente sceglierla: pascolo, seminativo, bosco, l’insediamento, a cui ha legalmente diritto, sarà largamente commisurato alle necessità della forza-lavoro di una famiglia tra le più numerose.

1.6.1.1.4.                E non appena abbia piantato i suoi quattro pali di confine ed abbia fatto registrare il suo insediamento all’Ufficio catastale, può già mettersi al lavoro:

1.6.1.1.5.                nessun divieto, nessun ostacolo burocratico, per lavorare la terra e raccogliere i frutti della sua diligenza, perchè tra quei quattro pali di confine egli è il nuovo signore e padrone.

1.6.1.1.6.                Una terra di tal tipo la chiameremo terra libera di primo grado (nel seguito indicata con la contraction liberterra1) ma che ormai si trova solo insediandosi in regioni scarsamente abitate.

 

1.6.2.                   TERRA LIBERA DEL SECONDO GRADO.

1.6.2.1.                  Nelle regioni già colonizzate però si trovano ancora superfici immense ma non condotte, che, con un inaudito abuso di potere, sono state concesse in proprietà a qualcuno che abita in tutt’altra parte del mondo.

1.6.2.1.1.              Si può scommettere che in Europa ci siano qualche migliaio di uomini che insieme possono reclamare la proprietà di buona terra per centinaia di milioni di ettari in almeno quattro dei cinque continenti.

1.6.2.1.2.              Così, chi vuol condurre una porzione di questi latifondi, deve, ancora una volta, accordarsi coi proprietari, che comunque cedono lotti per modica somma, od affittano per una decina di pf.[1] annui all’ettaro, che non modifica sostanzialmente il reddito di lavoro.

1.6.2.1.3.              Un tal tipo di terra verrà da noi chiamata 'terra libera di secondo grado’(nel seguito liberterra2).

 

1.6.3. COME POTRÀ ESSERE PRODOTTA MOLTA ALTRA TERRA LIBERA DEL 2° GRADO

1.6.3.1.                  Se - magari escludendo l’Europa, di terra libera sia del primo che del secondo grado, ce n’è ancora una quantità notevole – ancor più disponibilità ci sarebbe di terra non buona,

1.6.3.1.1.              molta boscosa e necessita di un lungo e faticoso lavoro di disboscamento; enormi superfici sono riarse e potrebbero essere rese fertili solo con costosi impianti d’irrigazione.

1.6.3.1.2.              Altra terra - e, tavolta, anche di buona qualità - deve essere invece bonificata, altra è interclusa e, senza strade di acceso, non si può effettuare lo scambio dei prodotti.

1.6.3.2.                  Insediarsi su di essa può esser preso in considerazione solo da emigranti provvisti di capitale o di credito, ma ciò, per le nostre considerazioni, su rendita agraria e salari,

1.6.3.2.1.              è perfettamente indifferente, mentre può interessare solo il mercato finanziario.

1.6.3.2.2.              Chi s’impegna in una di queste superfici, da rendere produttive con irrigazione o bonifica, quindi attraverso un investimento di capitale (da ammortizzare o da remunerare),

1.6.3.2.3.              certamente dovrà o pagarne lo scotto in proprio od ammortizzarne l’investimento, aggiungendone il costo a quelli propri della normale conduzione; ciò evidenzia l’ affinità di un simile tipo di terra con quella del secondo grado.

1.6.3.2.4.              E davvero, per chi disponga di capitali sufficienti ad effettuare migliorie anche ingenti, di simile tipo di terra è ancora pieno mezzo mondo.

1.6.3.2.5.              Gli odierni migliori poderi della California, lungo le Montagne Rocciose, in precedenza erano un deserto, mentre adesso son un enorme giardino.

1.6.3.2.6.              Usufruendo dell’acqua del Nilo, con impianti d’irrigazione, gli inglesi hanno reso di nuovo l’Egitto abitabile per milioni e milioni di persone.

1.6.3.2.7.              Come avvenuto nello Zuidersee[2], il lavoro umano potrebbe rendere coltivabile la Mesopotamia e molti altri deserti.

1.6.3.2.8.              Pertanto, a ragione si può affermare, che terra libera almeno del secondo grado potrà essere disponibile - se non per sempre - ancora per moltissimi altri anni.[3]



[1] N.d.t.: abbreviazione di 'pfennig', centesima parte del dm (marco tedesco) e quindi uguale ai nostri centesimi.

[2] N.d.t.: tedesco = 'mare di Zuider', golfo ad acque basse, quasi al centro della costa olandese, dove una diga, coinvolgente anche l’isola di Wieringen, consentì, all’inizio degli anni 30 del XX° secolo (ma l’inizio delle operazioni risaliva a molto prima), di recuperare un’enorme estensione di suoli coltivabili.

[3] N.d.t.: poichè (inizi 21° secolo) in Italia sono ormai scomparsi i manifestanti reclamanti pane e terra; poiché - fatta eccezione per gli immigrati e per Sud ed isole - al Centro-Nord esistono ormai solo 'disoccupati volontari', che reclamano, se mai, il cosiddetto 'reddito di cittadinanza’e/o prosciutto e sine cura - si può tranquillamente affermare che la voglia di lavorarla sia finita assai prima della terra!! .....ahime! dove son finiti quei solidi braccianti, dalle mani nodose, raffigurati da Giuseppe PELLIZZA da Volpedo nel suo famoso quadro 'Quarto Stato'?!