1.2. Come sia possibile la 'riappropriazione' dell' intero provento del proprio lavoro.

 

SINTESI  :  1.2.1.i :  alcune definizioni e spiegazioni ; 1.2.2.i  :  il condizionamento del mercato e come superarlo ; 1.2.3.i  :  situazione post-riforma ; 1.2.4.i. riassunto di quanto esposto.

 

1.2.1.  ALCUNE  DEFINIZIONI  E  SPIEGAZIONI

 

1.2.1.1.      Per chiarezza successiva dobbiamo subito fare una distinzione nelle seguenti tre 'P' del lavoro : prodotto, provento, profitto.

1.2.1.1.1. Per prodotto intenderemo ogni bene, materiale od immateriale, ottenuto dal lavoro ;

1.2.1.1.2. per provento la monetizzazione da diretta vendita del precedente [talvolta anche la quota parte (salario, reddito di lavoro) spettante nel caso di vendita indiretta (cioè effettuata da un imprenditore)] ;

1.2.1.1.3. per profitto (reddito misto lavoro-capitale) la differenza tra il provento e tutti i costi, materiali e di manod’ opera, necessari per la realizzazione del prodotto, cioè del provento, dal lavoratore finalizzato al proprio consumo.

1.2.1.2.      Nella pratica, al posto di 'provento di lavoro' si preferisce usare i termini 'salario', 'onorario', 'stipendio', ecc.ra quando esso  - a causa di sue caratteristiche naturali - non sia stato ottenuto contro il consumatore finale, ma contro un intermediario-imprenditore,

1.2.1.2.1. come, ad esempio,  avviene nella manutenzione stradale, in certo lavoro intellettuale, nell' amministrazione dello Stato ecc.ra ;

1.2.1.2.2. se invece il prodotto del lavoro, come nel caso di una sedia, è stato approntato a complete cure e spese dell' artigiano, è  improprio l' uso di altri termini, corretto invece quello di 'provento' ;

1.2.1.2.3.  (anche se spesso - trascurando tali sottili differenze semantiche - si finisce per pasticciare ed usare i  termini scambievolmente, in modo improprio.)

1.2.1.3.      Ciò premesso, in questo trattato, col termine lavoratore s' intenderà chiunque viva del profitto del proprio lavoro ; l’ assoluta maggioranza ricade in tale definizione, in specie contadini, artigiani, operai salariati, artisti, ecclesiastici, soldati, ufficiali, ma, al limite anche il re.

1.2.1.4.      Contrapposta a queste categorie sociali lavoratrici, nel nostro sistema socio-economico, troviamo solo quella dei redditieri, coloro cioè che ricevono profitti non prodotti dal proprio lavoro, ma da quello altrui.

1.2.1.4.1. Perchè vi sono - è vero - alcuni tipi di reddito misto (guadagni imprenditoriali e commerciali), ma che possono esser sempre scissi in provento di lavoro e profitti.

1.2.1.4.2. Ad esempio, un direttore di una società mineraria per azioni può percepire il suo reddito solo per il lavoro effettuato ; ma un altro – che ne sia anche suo azionista e così percependo l' importo dei dividendi – usufruirà di un reddito parte di lavoro e parte di capitale.

1.2.1.4.3. E, in moltissimi casi come il reddito di commercianti ed imprenditori, contadini compresi, esso ha provenienza mista, parte da lavoro, parte da redditi di capitale ;

1.2.1.4.4. perchè solo  un contadino, che - preso capitale altrui in prestito - lavorasse un suolo in affitto, vive del solo provento del suo lavoro.

1.2.1.4.5. (Infatti, tolti dal provento del lavoro affitti ed interessi, quanto resta è da attribuirsi unicamente alla sua attività, ed è quindi assimilabile ad un salario.)

1.2.1.5.      Tuttavia il provento (e conseguentemente il profitto) di lavoro, al momento della sua commercializzazione,  non è assicurato solo dal prodotto vendibile,

1.2.1.5.1. ma anche da numerose altri fattori - nel loro complesso costituenti la situazione commerciale del momento - che possono influenzarlo anche notevolmente, ed esulando completamente dalle intenzioni dei reali operatori.

 

1.2.2.  IL  CONDIZIONAMENTO  DEL MERCATO  E  COME   SUPERARLO

1.2.2.1.      Tutti i giorni infatti si verifica, che chi abbia apportato al mercato prodotti uguali, ne ritorni con proventi diversi ; spesso ciò dipende dal fatto che costoro - se anche tecnicamente equivalenti  - non lo sono altrettanto managerialmente ;

1.2.2.1.1. dato che alcuni riescono sia a vendere molto meglio i loro prodotti, sia, nei loro acquisti, a vantaggiosamente distinguere la pula dal frumento ;

1.2.2.1.2.  tanto che, per il conseguimento del risultato d' aspettativa (provento del lavoro), la managerialità e le cognizioni ad essa connesse contribuiscono non certo meno della perizia tecnica :

1.2.2.1.3. infatti, per guadagnare, non basta essere un buon tecnico, ma anche un valido commerciante.

1.2.2.2.      Concettualmente si riuscirebbe ad evitare ciò – vanificando l’ abilità commerciale - solo se denaro, prodotto e provento di lavoro avessero un minimo comune multiplo - con cui si potesse univocamente misurarli :

1.2.2.2.1. allora basterebbe solo correttamente misurare, contando o pesando, ed il rapporto tra di essi resterebbe sempre univocamente definito (e così anche il provento, non appena detratti interessi e rendite).

1.2.2.2.2. E solo in tal caso il profitto potrebbe essere valutato a tavolino, ad esempio con una pesata (esattamente come si fà, sulla bilancia di casa, per controllare la correttezza del droghiere.)

1.2.2.3.      Ma questo minimo comune multiplo manca del tutto – facendo così a mancare la possibilità del suo proficuo impiego – perché, anche usando a tale scopo il denaro, sarà sempre inevitabile fare il prezzo con la trattativa.

1.2.2.3.1. (Infatti tuttora solo in antiquate trattazioni d' economia popolare si parla, sconclusionatamente, del denaro come misura del valore,

1.2.2.3.2.  perchè - oltre all' uomo[1], oltre al consumatore - non esiste nessun altro 'misuratore di valore' in grado di rapportare al denaro, un canarino, una pillola od  una mela : ogni valutazione è, insomma, soggettiva e non oggettiva).

1.2.2.4.      Allora, almeno finchè procederemo come finora fatto, cioè IN PICCOLO (in pratica cercando la riappropriazione dell' intiero provento del proprio lavoro  IN  FAVORE  DI OGNI SINGOLO  LAVORATORE),

 

1.2.2.4.1. dovremo concludere per l' insolubilità del problema, non potendolo affrontare con basi assolute (ossia con una univoca proporzione tra prodotto e provento).

1.2.2.5.      Invece, passando a ragionare  IN GRANDE - (che è poi quello che effettivamente si desidera,  cioè che i conseguiti proventi di lavoro competano integralmente alla classe operaia)

1.2.2.5.1.  cioè riferendosi stavolta all' intiero prodotto interno lordo, il problema cambia radicalmente aspetto, diventando facilmente risolvibile.

1.2.2.5.2.  Infatti, per soddisfare, nei confronti della collettività, alla condizione imposta, basta non più attribuire, ai redditieri, nessun provento del lavoro operaio ;

1.2.2.5.3. perchè in tal caso certamente quello che l' impreparazione manageriale eventualmente potesse sottrarre al singolo produttore, quantomeno andrebbe ugualmente a beneficio di un altro suo compagno-consumatore !

1.2.3.   SITUAZIONE  DOPO  LA  RIFORMA  GESELLIANA

1.2.3.1.      La remunerazione del lavoro avverrà, così come del resto anche in precedenza, in base a competizione, quindi in generale attribuendo provento di lavoro tanto maggiore a quello gravoso e tanto minore a quello lieve.

1.2.3.1.1. (Ovviamente però le lavorazioni richiedenti particolare specializzazione forniranno compensi più alti, come anche possono scavalcare la concorrenzialità certe  attitudini naturali (ad esempio, nei cantanti, le capacità vocali), a tutto vantaggio di questi favoriti dalla natura.)

1.2.3.2.      Comunque, per ogni singolo individuo, la riappropriazione del pieno provento del proprio lavoro comporterà in generale una disponibilità economica percentualmente maggiore.

1.2.3.2.1.  Certi profitti di lavoro forse  raddoppieranno, ma certo non si livelleranno, perchè un simile evento è roba da comunisti :

1.2.3.2.2. è perfettamente vero che verrà ad affermarsi la riappropriazione del pieno provento del proprio lavoro, ma sempre in clima di concorrenza e competizione,

 

1.2.3.2.3. anche se, come conseguenza della riforma, certe odierne, sempre invise e spesso temerarie sperequazioni del reddito - particolarmente di quello commerciale-imprenditoriale - saranno ridimensionate : avverrà quello che acusticamente si chiama una compressione della dinamica.

1.2.3.3.      Ripetiamo che, tra gli scopi che intendiamo conseguire, non è assolutamente previsto il livellamento remunerativo : indubbiamente il reddito di lavoro s’ avvantaggerà della sparizione degli illegittimi profitti di capitale,

1.2.3.4.      ma è invece estremamente formativo che il lavoratore diligente, energico e specializzato si porti a casa un suo maggior reddito, quale attestazione di una maggiore o migliore produzione.

1.2.4.          RIASSUNTO  DI  QUANTO  ESPOSTO

1.2.4.1.      Riassumendo sinteticamente quanto finora detto :

1.2.4.1.1. Non è possibile immediatamente ricavare, in moneta nuda e cruda, il valore di prodotto, provento e profitto di lavoro, perchè quelle quattro grandezze in gioco non sono OGGETTIVE ma SOGGETTIVE e non esiste un minimo comune multiplo.

1.2.4.1.2. Conseguentemente la trasformazione dell' uno nell' altra non può avvenire attraverso rigide formule matematiche, ma solo attraverso la contrattazione-concertazione, cioè ad un accordo commerciale (prezzo fatto ed accettato).

1.2.4.1.3. Quindi IN PICCOLO (singolarmente) non si può fornir prova che il provento di lavoro (e conseguentemente il profitto) corrisponda o meno al dovuto.

1.2.4.1.4. Ciò diventa invece possibile IN GRANDE (cioè collettivamente, socialmente), perché attualmente - in base a certe consuetudini e condizionamenti attribuenti, alla classe operaia, solo quanto  da loro consentito –

1.2.4.1.5. il profitto di lavoro subisce un preventivo spolpamento, sotto forma di profitti di capitale, immeritati ed assolutamente non guadagnati (premio di liquidità, interessi, rendita immobiliare ecc.ra), e che pertanto devono essere estirpati ;

1.2.4.1.6. perchè – eguagliando provento e profitto di lavoro - sarà appunto provabile quell' avvenuta riappropriazione del pieno provento del proprio lavoro, che provocherà un sicuro aumento del reddito da lavoro ;

1.2.4.1.7. tuttavia esso sarà quantificabile solo a riforma avvenuta, solo potendosi prevedere un generalmente proporzionato aumento del reddito di lavoro medio,

1.2.4.1.8. accompagnato da una compressione di quelli  sperequati ; totalmente esclusa invece l' equalizzazione dei redditi.

1.2.4.2.  In tutto il resto, la remunerazione del lavoro continuerà ad essere sottoposta alla competitività, che già attualmente la determina, unitamente alla concertazione ;

1.2.4.2.1.  e quindi i più attivi potranno ancora contare su un maggior reddito, di cui disporre liberamente, mentre la quantizzazione degli effetti della riforma potrà essere  effettuata solo a posteriori.



[1] N.d.t. : non per niente la saggezza greca affermava che "l' uomo è la misura di tutte le cose"