0.3.       PREFAZIONE DELL’AUTORE, AGGIUNTA ALLA TERZA EDIZIONE TEDESCA (1918).
 
(presente solo nelle traduzioni inglese di PYE, e spagnola di Ernesto GESELL, figlio di S. )

 

SINTESI : 0.3.1.i : Tecniche di valutazione di un sistema economico; 0.3.2.i : a cosa affidarsi per l’evoluzione ulteriore; 0.3.3.i : Critica del sistema economico attuale, con particolare riferimento al Sistema economico di Manchester.; 0.3.4.i : Il sistema economico che verrà; 0.3.5.i : allora evoluzione o rivoluzione?

 

Magna quies in magna spe.[1]

 

0.3.1.                   TECNICHE DI VALUTAZIONE DI UN SISTEMA ECONOMICO.

0.3.1.1.                    Nella realtà non esistono sistemi socio-economici naturali, nè potrebbero esistere, essendo essi, notoriamente, il frutto di una più o meno indovinata convenzione umana;

0.3.1.1.1.                pertanto noi considereremo tale quello che apporterà mediamente la migliore qualità della vita, invece deliberatamente tralasciando qualunque valutazione prettamente economica, da produzione-record,

0.3.1.1.2.                dato che - al giorno d’oggi ed a spese della classe operaia - sarebbe davvero ben facile ottenere questa : ma l’economia è positiva e progressista solo quando contemporaneamente favorisce l’evoluzione umana;

0.3.1.1.3.                quindi potremo affermare tecnicamente superiore solo quel sistema economico, co-assicurante l’evoluzione ulteriore dell’uomo, non più considerato come strumento della produzione, ma come unità di misura di tutte le cose[2].

0.3.2.                   A COSA AFFIDARSI PER L’EVOLUZIONE ULTERIORE.

0.3.2.1.                    L’evoluzione dell’umanità, come, del resto, di tutti gli esseri viventi, fu principalmente affidata alla legge di selezione naturale, basata sulla competizione,

0.3.2.1.1.                a cui quindi - in particolare nella vita economica e per poter pienamente conseguire la sua corretta evoluzione, cioè l’'eugenesis'[3] - occorre allora aprire ogni porta.

0.3.2.1.2.                Quindi chiunque intenda assicurare, al suo sistema economico, i sani sviluppi della competizione, deve ripristinare l’uguaglianza del punto di partenza, cioè di tutte le condizioni non innate (quindi naturali),

0.3.2.1.3.                - in modo da escludere nettamente privilegi economici o comunque assicurati dai genitori a colpi di carta-bollata - e poi tirarsi indietro, rimettendosi all’abilità, forza, saggezza, dedizione,

0.3.2.1.4.                dato che solo caratteristiche genetiche possono, perpetuarsi nei discendenti[4], così assicurando la selezione della razza umana :

0.3.2.1.5.                e solo allora l’umanità potrà finalmente scrollarsi di dosso quella zavorra di sottosviluppati, impostaci da migliaia di anni di dis-selezione, cioè selezione viziata dal denaro e da altri privilegi,

0.3.2.1.6.                consentendoci una classe dirigente[5] non più composta dai soliti privilegiati, ma da individui nobili, così assicurandoci la ripresa della, da troppo tempo interrotta, ascensione verso gli scopi divini.

0.3.2.2.                    Comunque il sistema socio-economico, che ci accingiamo ad esaminare, ha anche ben altri titoli per affermarsi 'a misura d’uomo',

0.3.2.2.1.                dato che davvero, per la prosperità generale e prescindendo dalla condizione iniziale, chiunque deve esser posto in condizione di realizzarsi, deve poter 'essere’senza esser condizionato dall’'avere';

0.3.2.2.2.                inoltre deve poter procedere, nel suo cammino esistenziale, a testa alta e professando la sua fede senza incappare in ostacoli artificiali e colpi bassi : la correttezza non dovrà mai più essere una virtù eroica!

0.3.2.2.3.                Infatti, il sistema sociale dovrebbe essere organizzato in modo da assicurare ai migliori non handycapps, ma gratificazione, economica e morale, potendosi tollerare, negli affari, giusto un condizionamento economico, ma non mai spirituale.

0.3.2.2.4.                Ed allora, affinchè, nella vita economica, un uomo possa liberamente eseguire ciò che Natura dispone, Stato, Legge e religione devono scrupolosamente comprendere e consentirgli quella giusta dose di sano egoismo, su cui è fondato un più che naturale istinto d’auto-conservazione.

0.3.2.2.5.                Conseguentemente se - beninteso solo nell’attività economica dell’individuo - si profilano necessità apparentemente contrarie a disposizioni etiche o morali,

0.3.2.2.5.1.           prima di decisamente reprimere le prime, è il caso di preliminarmente riesaminare le seconde[6], nella presunzione che non sia mai diabolico l’albero che dà buoni frutti.

0.3.2.2.6.                In questo modo, ad esempio, non accadrà più d’incontrare brava gente ridotta in condizioni precarie (o quantomeno notevolmente handycappata) da una troppo integralistica applicazione del loro credo, con i conseguenti risultati deleteri anche per la loro prole :

0.3.2.2.6.1.           dalla crocefissione dei suoi campioni migliori, l’umanità non ha, infatti, nulla da guadagnare e tutto da perdere!..... essi invece, dovrebbero esser potenziati, crescere e moltiplicarsi, facendo così emergere tutte le loro notevolissime potenzialità sommerse[7]!

0.3.2.2.6.2.           Devono quindi essere rimossi certi condizionamenti del Paolesimo[8] - che, per l’operatore economico, sono forieri d’ostacoli od ipocrisia - onde consentirgli di tranquillamente soddisfare quelle necessità materiali, primarie e propedeutiche al successivo insorgere di bisogni spirituali.

0.3.2.2.6.3.           Ad esempio, costringere a cominciare il lavoro con una preghiera è assurdo non meno che incominciarla con un poema; "La necessità è la madre delle arti pratiche mentre l’abbondanza delle belle arti" dice Schopenhauer : in altre parole ci si ingegna da affamati per poter poi pregare da sazi.

0.3.2.3.                    Il nostro sistema socio-economico antropometrico sarà, insomma, fondato su un sano egoismo, perchè 'il bisognino fà trottare il vecchino', superandone il naturale eccesso d’indolenza[9];

0.3.2.3.1.                infatti, se le necessità esistenziali richiedono forti stimoli, non esiste stimolo nè più forte nè più continuo del sano egoismo : allora chi su di esso fonda la struttura del suo sistema economico, costruisce sulla roccia e per sempre.

0.3.2.3.2.                Conseguentemente - per rafforzare sia le opportunità e gli impulsi di solidarietà che per fornire la possibilità di soddisfarli - occorre assicurare al singolo la disponibilità piena e completa dell’intero provento del suo lavoro.

0.3.2.3.3.                Perchè, [10]quando si sia stati preventivamente spolpati dal Fisco, con la scusa di contributi od assicurazioni sociali, ognuno poi rifiuta al Prossimo il proprio aiuto, avviandolo (anche stretti parenti bisognosi) verso l’INPS o la ASL,

0.3.2.3.3.1.           [11]perché altrimenti, su di lui verrebbero a raddoppare i costi dell’assistenza : così - secondo me – si viene a perdere molto altruismo veramente spontaneo e molti impulsi caritatevoli.

0.3.2.3.4.                E poi, se, coi cosiddetti prelievi sociali, coattivi per sospetto d’egoismo, avremo tolto la libera disponibilità di larga parte del proprio reddito, essendo poi completamente vero il vecchio assioma

0.3.2.3.4.1.           che non ci sia punizione peggiore di far ascoltare le lamentele dei bisognosi, contemporaneamente impedendo di fornire l’aiuto richiesto,

0.3.2.3.4.2.           con simile abuso lo Stato avrà praticamente condannato tutto il popolo ad una simile tortura; mentre, in un sistema antropometrico, fondato su un sano egoismo, ed in cui ad ognuno sia consentito tanto il pieno ricavo del proprio lavoro che la possibilità di farci quel che gli pare,

0.3.2.3.4.3.           chi col suo stipendio, incasso od introito, intendesse aiutare i poveri, può pienamente farlo : nessuno lo obbliga, ma altrettanto nessuno glielo impedirebbe!

0.3.2.3.5.                Per tranquillizzare i nostri lettori filantropi, vorremmo ora loro ricordare :

0.3.2.3.5.1.           che, quando l’individuo è gratificato dal successo, dalla sensazione di sicurezza personale e dei propri mezzi creativi, è anche maggiormente predisposto alla solidarietà e carità.

0.3.2.3.5.2.           che un sano egoismo non deve essere confuso nè col menefreghismo nè con l’istinto di sopraffazione, difetti di esclusiva competenza del sottosviluppo, perchè la saggezza da sempre riconosce il suo interesse nella prosperità anche del prossimo [12]!

0.3.2.4.                    Per sistema economico antropometrico, noi quindi indichiamo quello in cui gli uomini competano senza handycapps e con l’ausilio delle sole doti innate; in cui, conseguentemente, il potere sia esercitato dai più capaci;

0.3.2.4.1.                in cui l’individuo negli affari tiri diritto al suo scopo, guidato dai suoi impulsi egoistici e senza l’interferenza di quegli pseudo-scrupoli di coscienza, precedentemente invece ampiamente sollecitati e potenziati.

 

0.3.3.           CRITICA DEL SISTEMA ECONOMICO ATTUALE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL SISTEMA ECONOMICO DI MANCHESTER[13].

0.3.3.1.                    Attualmente, infatti, nel nostro deplorevole sistema economico, anch’esso fondato sull’egoismo, opera solo una delle suesposte condizioni (ed il suo riconosciuto sviluppo tecnologico fà allora ben sperare anche per quello futuro);

0.3.3.1.1.                mentre ancora ci si è ben guardati dal consentire, con spirito sportivo e di corretta competitività, tutte le altre e ben più essenziali condizioni di parità naturale, nonché la soppressione di privilegi ad essi contrari :

0.3.3.1.2.                questo è, pertanto, il proposito di quelle due fondamentali riforme, descritte nel seguito, cioè liberterra ed icemoney.

0.3.3.2.                    Il sistema economico 'di Manchester’, davvero avrebbe potuto rappresentare un ideale per tutti gli autentici liberisti, e realmente sarebbe stato in grado di ripristinare le alterate condizioni d’equilibrio anche senza ulteriori interventi esterni,

0.3.3.2.1.                favorevolmente sostituendosi agli svarioni dello Stato-socialista e della sua miope burosaurocrazia.

0.3.3.2.2.                Tuttavia le erronee sperimentazioni tentate hanno talmente compromessa la sua credibilità da ormai lasciarlo auspicare solo dai pochi che hanno compreso come quei fallimenti non erano dovuti a carenze ideologiche,

0.3.3.2.3.                mentre, invece ed erroneamente, la gran massa lo ha ormai integralmente seppellito; eppure la scuola economica di Manchester aveva preso la strada giusta, come anche corrette erano le sue metodologie, riportantisi a Darwin;

0.3.3.2.4.                ma, sotto la negativa influenza della consuetudine e dei vecchi condizionamenti, si perse completamente di vista ciò che si doveva fare.

0.3.3.2.5.                Così - non del tutto in buona fede e con argomentazioni spesso inesatte – si concluse che l’estraniazione dello Stato dalla vita economica sarebbe stata condizione necessaria e sufficiente a ripristinare la concorrenzialità;

0.3.3.2.5.1.                                                                                                                                                                                                      mentre, per fare sul serio, la prima mossa doveva consistere nel consentire al proletariato di riappropriarsi della terra, se necessario anche con lo stesso tipo di violenza precedentemente usata per estrometterlo.[14]

0.3.3.2.6.                Invece, gli economisti di Manchester paradossalmente rimisero la restaurazione di iniziali condizioni di parità nonchè l’organizzazione della riforma agraria, proprio a quello Stato,

0.3.3.2.6.1.           il cui intervento in economia tuttavia consideravano disturbante - infatti dette origine a sviluppi abnormi e contorti - così conferendo, ai soliti politici disonesti, non solo un enorme possibilità di manovra,

0.3.3.2.6.2.           ma anche il timone della barca nonchè una maschera liberista, prestigiosa e sociale, dietro cui proteggere propio quei particolari interessi e privilegi, che correttamente avrebbero invece dovuto eliminare.

0.3.3.3.                    Pertanto, attualmente, una corretta valutazione della teoria di Manchester dovrà prescindere dalle sue successivi, criticabilissime, applicazioni ed invece basarsi sui dati d’aspettativa :

0.3.3.3.1.                per prima cosa, che il saggio d’interesse gradualmente tendesse ad azzerarsi, in base al fatto che in Inghilterra, dove il mercato finanziario era relativamente più sviluppato, esso era anche notevolmente minore;

0.3.3.3.1.1.           estrapolando il dato, si ritenne che ovunque la liberalizzazione economica, con il conseguente incremento dell’offerta di capitali, avrebbe compresso e forse annullato il saggio d’interesse, facendo piazza pulita dell’usura, la più odiosa piaga del nostro attuale sistema economico.

0.3.3.3.1.2.           (Quegli economisti non si resero conto che in realtà ostacoli insormontabili a quella sperata eliminazione sarebbero stati opposti da certe pecche insite nel nostro sistema monetario, da loro adottato, in buona fede e senza preventivo esame critico.)

0.3.3.3.2.                Ancora la teoria di Manchester s’attendeva, dalle successioni e dalla naturale inferiorità amministrativa dei figli della grascia[15], uno smembramento del latifondo, che avrebbe largamente messo ettari su ettari a disposizione del popolo.

0.3.3.3.2.1.           Oggi sappiamo che una simile ipotesi era infondata; ma allora non era assurdo quantomeno supporre che il reddito non sudato sarebbe stato fortemente assottigliato da quell’insieme di circostanze a lui ostili,

0.3.3.3.2.2.           (tipo eliminazione dei dazi protettivi ed introduzione del libero commercio, navigazione a vapore, ferrovie ma, soprattutto e per la prima volta nella storia, la completa libertà di movimento dei lavoratori) - questi tutti avvenimenti, di cui quella scuola poteva giustamente andare orgogliosa :

0.3.3.3.2.3.           a spese della rendita, in Inghilterra gli insignificanti salari sarebbero cresciuti, allineandosi ai proventi ottenuti dagli emigrati sulle terre libere americane, i cui prodotti, una volta importati, avrebbero ulteriormente fatto ridurre i prezzi agricoli, comprimendo gli appannaggi dei latifondisti.

0.3.3.3.2.4.           In Germania e Francia si volle addirittura intensificare questo naturale sviluppo degli eventi con l’adozione del Gold-standard[16], che effettivamente avrebbe provocato il collasso dei latifondisti,

0.3.3.3.2.5.                                                                                                                                                                                                      qualora lo Stato, con un successivo intervento (dazio sui cereali), non avesse rapidamente volatilizzato buona parte della positività di quello precedente.[17]

0.3.3.3.3.                Il loro terzo risultato d’aspettativa era che la liberalizzazione, unita al miglioramento dei mezzi di comunicazione, del commercio, delle facilitazioni bancarie e così via, avrebbe eliminato l’insorgere di carestie locali, nonchè le cause delle recessioni commerciali.

0.3.3.3.3.1.           (Avendo già accertato come le carestie fossero il risultato di difettosa distribuzione di generi alimentari, non era irragionevole presupporre, simmetricamente, che le recessioni fossero il risultato di torpida distribuzione delle merci.)

0.3.3.3.3.2.           E, non appena - con la lettura di questo testo[18]- divenuti consapevoli del vero e proprio disastro, indotto - sempre ed ovunque - dalla miopia politica dei dazi protezionistici,

0.3.3.3.3.3.           non ce la sentiremo più di condannare i liberisti manchesteriani – allora ancora inconsapevoli dei poderosi ostacoli opposti dal denaro tradizionale - per questo loro aspettarsi una risoluzione od almeno rarefazione delle crisi economiche, semplicemente dalla liberalizzazione dei commerci.

0.3.3.4.                    Con il senno di poi, a noi è ora facile criticare, ma vivendo in mezzo a, e sovrastimando l’importanza di tutto questo precipitoso evolversi degli eventi, gli economisti di Manchester ne furono disorientati,

0.3.3.4.1.                finendo per credere che la liberalizzazione sarebbe riuscita da sola a spolverare i vasi di Pandora[19] del nostro sistema economico.

0.3.3.5.                    La scuola di Manchester aveva anche maggiori ambizioni: [20]"Se, con una liberalizzazione economica universale, riuscissimo a far decollare l’economia;

0.3.3.5.1.                ed il non più ostacolato ed ininterrotto lavoro apportasse una sovraproduzione di capitale tale da eliminare od almeno ridurre il saggio d’interesse;

0.3.3.5.2.                mentre nel frattempo gli sviluppi tecnologici e la liberalizzazione economica comprimeranno la rendita – come da nostra aspettativa -,

0.3.3.5.3.                la capacità contributiva della popolazione ne aumenterebbe a tal punto da integralmente riassorbire, in breve tempo l’indebitamento, sia locale che nazionale.

0.3.3.5.4.                (E questo avrebbe spolverato la quarta ed ultima purulenta piaga della nostra vita economica, e cioè il debito pubblico.)

0.3.3.5.5.                Il mondo intiero allora giustificherà l’ideale di libertà, su cui poggia il nostro sistema, e qualunque nostro invidioso, malevolo e spesso disonesto oppositore sarà ridotto al silenzio."

0.3.3.6.                    Purtroppo queste affascinanti speranze della scuola di Manchester, non si sono mai realmente verificate, mentre anzi hanno potenziato i difetti dell’esistente sistema economico,

0.3.3.6.1.                perchè - come vedremo in questo testo, ma come essi non avevano intuito - quella tradizionale forma monetaria, da loro adottata senza sufficiente conoscenza e preventiva critica –

0.3.3.6.2.                crea sì disponibilità di capitalizzazione vaste e direttamente proporzionali al PIL[21], ma solo per immediatamente dopo spaventarsene ed ostacolarne l’ulteriore sviluppo,

0.3.3.6.3.                in modo che il saggio d’interesse non debba mai scendere sotto un determinato limite (premio di liquidità)[22], col risultato di così pilotare un andamento sinusoidale [23] del PIL, ed alternare euforia e crisi.

0.3.3.7.                    I manchesteriani insomma non compresero che la tradizionale moneta fà del profitto una condizione indispensabile per fornire i suoi servigi, all’euforia produttiva sostituendo rapidamente la crisi commerciale, carenza di profitti, disoccupazione : gli ideali di Manchester ed il gold-standard sono anzi propio incompatibili!

 

0.3.4.     IL SISTEMA ECONOMICO CHE VERRA’

0.3.4.1.                    Liberterra ed icemoney sono i cavalli vincenti del nostro nuovo sistema economico antropometrico, perché appunto del sistema di Manchester eliminano qualunque sviluppo e conseguenza, negativa e pericolosa,

0.3.4.1.1.                creando invece le premesse necessarie per quella liberalizzazione foriera di una qualità della vita ben superiore a quella di qualunque altro suo ipotetico concorrente,

0.3.4.1.2.                illusoriamente affidantesi al senso del dovere, assiduità al lavoro, incorruttibilità, e solidarietà di uno enorme stuolo di burocrati [24] : infatti, per la gestione dell’economia, si deve definitivamente scegliere tra privato o pubblico; tertium non datur [25].

0.3.4.1.3.                Ed anche se, per rifiutare la precedente scelta, se ne possono proporre altre, e con nomi attraenti e carismatici - come cooperazione o guildismo [26], o nazionalizzazione -

0.3.4.1.4.                sia ben chiaro che tutti questi salmi mai finiscono in gloria, ed invece sempre nello stesso abominevole miscuglio di burocrazia, annichilimento della libera iniziativa e della libertà e responsabilità personali.

0.3.4.2.                    Le considerazioni, esposte in questo testo, ci evidenzieranno insomma la necessità d’una scelta, che - anche se, a tutt’oggi, nessun altro popolo ha avuto la possibilità di farla – assolutamente va fatta, nell’interesse e per la sopravvivenza dell’economia :

0.3.4.2.1.                o facciamo fuori tutti i difetti del vecchio sistema economico, o inesorabilmente scivoleremo nel comunismo, cioè nella comunità di proprietà; non c'è altra possibilità.

0.3.4.2.2.                Non trattandosi di una scelta di basso profilo - come, ad esempio, se la democrazia sia preferibile al governo autocratico o l’impresa privata alla statale – è indispensabile che essa sia fatta a ragion veduta :

0.3.4.2.3.                 noi infatti siamo chiamati a decidere, niente po’po’di meno, a chi affidare l’evoluzione ulteriore della razza umana! …..

0.3.4.2.3.1.           se si debba archiviare il processo di selezione naturale, con la sua ferrea logica, sostituendolo con l’umano senso di responsabilità, ancorchè spesso debole e non sempre presente : questo è il problema!

0.3.4.3.                    Invece, nel nostro sistema antropometrico, una selezione competitiva libera - e non più alterata da privilegi – nonchè fondata sulle attitudini personali, apporterebbe una positiva stimolazione dell’individuo,

0.3.4.3.1.                facendogli comprendere che solo da esse e dalle sue capacità lavorative dipenderà il suo successo, nella lotta per la sopravvivenza :

0.3.4.3.2.                l’individuo sarà costretto a potenziare e perfezionare le sue attitudini, prima di costituire una famiglia e d’assicurarne la proliferazione, trasmettendole ai figli.

0.3.4.4.                    Una competizione di questo genere non presenterà gli aspetti cruenti di una lotta feroce e senza quartiere come, per esempio, fra i predatori del deserto, nè sarà mortale per il perdente,

0.3.4.4.1.                dato che un tal tipo di selezione attualmente sarebbe impropria ed inaccettabile, e dovremmo indietreggiare notevolmente nel tempo per incontrare un esempio di maggioritario apprezzamento della forza bruta.

0.3.4.4.2.                I perdenti dunque non dovranno sottostare alle precedenti crudeli conseguenze, ma solo a condizioni di riproduzione sfavorevoli, in modo da limitarne il numero dei discendenti.

0.3.4.5.                    [27]Poichè tuttavia il testimone[28] dell’efficienza potrebbe essere portato quando da una linea di sangue e quando da un’altra,

0.3.4.5.1.                i risultati di queste difficoltà di riproduzione si vedranno solo statisticamente ed in tempi lunghi; del resto la natura è paziente e ciò sarà più che sufficiente per assicurare l’evoluzione ulteriore della razza umana.

0.3.4.6.                    Inoltre, nel sistema economico antropometrico, si potenzierà la così ripristinata selezione naturale, abolendo anche il privilegio economico del maschio :

0.3.4.6.1.                prelevandola dalla rendita agraria, si potrebbe assegnare alle madri, un assegno familiare mensile, per ogni bambino, come agevolazione per le spese d’allevamento (per esempio, alle madri svizzere si potrebbero dare 60 franchi al mese per ciascun bambino).

0.3.4.6.2.                Ciò - oltre a sottrarle al marciapiede in caso di giovanile passo falso - dovrebbe rendere le donne abbastanza economicamente indipendenti, da non essere più né costrette, nè soccombenti al matrimonio per motivi economici.

0.3.4.6.3.                Nel Sistema Economico a misura d’uomo le donne non avranno, quindi, solo la libertà di scegliersi i loro rappresentanti politici (ridicolo contentino!) ma anche i loro coniugi,

0.3.4.6.4.                 perchè anche su una simile libertà è fondata la selezione naturale,[29] alla cui meravigliosa efficacia dobbiamo rimetterci completamente;

0.3.4.6.5.                ed oggi più di ieri a causa dei positivi risultati, ottenuti dalla scienza medica, nel mantenere in vita ed in capacità riproduttiva gli individui geneticamente inidonei :

0.3.4.6.6.                non dobbiamo certo consentire che l’eugenesis possa essere interrotta dalla scienza, dalla solidarietà e dalla fede cristiana, che spingono a praticare terapie con risultato antiselelettivo, così diffondendo malattie genetiche non certo gradite a madre-natura.

0.3.4.7.                    Al contrario, optando per un’economia di Stato, noi verremmo a contrastare il processo di selezione naturale, perchè - anche se questo ufficialmente nega d’intervenire sulla proliferazione umana poi lo fà ufficiosamente, sia scegliendo i suoi funzionari per meriti politici,[30]

0.3.4.7.1.                e così determinando indirettamente chi e quando possa metter su famiglia, sia col pagare salari differenziati per categoria, e così alterando la proporzione numerica dei figli oltre che la loro migliore scolarizzazione;

0.3.4.7.2.                talché, nel futuro, questo intervento potrebbe diventare ancor più invasivo, facendo drammaticamente prevalere l’uomo gradito allo Stato, cioè il conformista - a causa della sua deleteria abitudine di far fare carriera non per meriti, ma per difetti (lecchinismo, baciapilismo) :

0.3.4.7.3.                quando il rapporto col Potere intervenisse, in modo determinante sul successo o sul fallimento personale, quando i maneggioni più abili, riuscissero, con i loro intrighi, a procurarsi le più favorevoli sistemazioni,

0.3.4.7.4.                non solo i loro eredi sarebbero in numero maggiore, ma sicuramente ben provvisti di quelle stesse loro tare; così il totale controllo statale sull’attività economica, inevitabilmente si risolverebbe nell’incremento dei superflui,

0.3.4.7.5.                nè più nè meno come il variare dei colori della moda, nel pastore di un branco di pecore, induce la propensione all’incremento quando di quelle bianche, quando delle nere.

0.3.4.7.6.                Una burosaurocrazia composta dai più abili maneggioni potrebbe insomma potenziare la propria categoria, riducendo progressivamente gli oppositori, sino alla loro scomparsa :

0.3.4.7.7.                il 'brodo di coltura[31]‘Statale formerebbe gli uomini rendendo impossibile una proliferazione del tipo 'contestatore'; risparmierò ai miei lettori una descrizione delle conseguenze derivanti da una simile tutela indebita[32].

0.3.5.     ALLORA EVOLUZIONE O RIVOLUZIONE?

0.3.5.1.                     Vorrei ricordare che perfino quella caricatura di liberalizzazione, di cui usufruivamo prima della guerra, consentì egualmente una sufficiente libertà a larghi strati sociali;

0.3.5.1.1.                (a dire il vero, per i possessori di denaro, non si sarebbe anzi potuta immaginare situazione migliore, avendo essi avuto libertà completa di scelta di professione,

0.3.5.1.2.                delle attività e vita che desideravano, completa libertà di movimento, senza mai conoscere controlli da parte di quello Stato, che non domandava mai a nessuno da dove gli provenivano i soldi.

0.3.5.1.3.                Quei fortunati viaggiavano intorno al mondo senz’altro bagaglio che quell’'Apriti Sesamo', quella loro credenziale rappresentata dal libretto degli assegni; per quanto gli riguardava, quindi, una situazione ideale.)

0.3.5.1.4.                Conseguentemente, costoro davvero poterono considerarla un’'Età d’oro', ma non altrettanto gli esclusi da quella pacchia (intendi proletariato, invece estremamente mortificato da quei difettucci di costruzione del nostro sistema economico.)

0.3.5.2.                    Comunque credo che ormai assolutamente tutti si siano accorti della necessità di cambiare; e non vi sono scelte sostanzialmente diverse da un’evoluzione dell’attuale sistema economico, fondato sull’egoismo, oppure una rivoluzione,

0.3.5.2.1.                in questo caso puntando, per assicurare la produzione, su altri stimoli – come la fraternità, la solidarietà, l’impulso di aiutare i propri simili, la comunità, la razza umana, la specie –

0.3.5.2.2.                 effettivamente presenti nell’uomo, anche se in forme più sfumate, ma che potrebbero essere opportunamente stimolati e potenziati e che – a fronte dei tempi asfissiantemente lunghi di un’evoluzione naturale –

0.3.5.2.3.                potrebbero anche rappresentare una valida scorciatoia per il conseguimento dello scopo voluto, sempre se non introducessero una completa eliminazione della libertà d’iniziativa, così, in pratica, risommergendo il mondo intero in una nuova forma di schiavitù, come vedremo.

0.3.5.3.                    Sarà quindi il caso di soffermarsi brevemente ad esaminare il comunismo, assolutamente senza farci influenzare da nostre impressioni, ambizioni, desideri, tendenze, ecc.ra - tutti più o meno condizionati dalla nostra esperienza personale - ma basandosi su aridi dati matematici e fredda logica;

0.3.5.3.1.                ad esempio, la domanda 'si deve preferire l’impresa pubblica o privata?’è già tendenziosa, perchè quella corretta è la seguente “Quantitativamente e qualitativamente, la Società umana può conseguire un proprio maggior benessere puntando sull’egoismo del singolo individuo-produttore oppure sul suo altruismo?”

0.3.5.3.2.                Vi sono infatti molti poveri illusi, che un po’credono, ma ancor più sperano, di conseguire dalla solidarietà – di perfetti sconosciuti e malgrado questa estraneità - quello che loro stessi non sanno (o non vogliono) procacciarsi, e magari anche di più!

0.3.5.3.3.                E non è un caso che di questo stuolo facciano parte quasi tutti i più accesi comunisti e sindacalisti, quelli stessi che poi, però, in un’assemblea, messi implacabilmente di fronte ad una proposta veramente comunista, come la santa bestemmia 'a ciascuno secondo i suoi bisogni',

0.3.5.3.4.                – fatti mentalmente i loro conti ed appurato che percepirebbero di meno - regolarmente la trombano, con argomentazioni futili e speciosi pretesti (perchè il vero movente è solo il loro personale interesse.)

0.3.5.3.5.                Tuttavia ciò dimostra solo che, in quei succitati comunardi, lo spirito associativo, il sentimento di solidarietà era troppo debole; inoltre la limitatezza del campione non consentirebbe di correttamente estrapolare il dato nei confronti di un gruppo più vasto.

0.3.5.3.6.                Anche se la produzione collettiva richiederebbe uno speciale adattamento e formazione mentale e disciplinare, tecnica e formazione professionale e, soprattutto, la disponibilità di molti beni strumentali

0.3.5.3.7.                (e quindi l’esperimento potrebbe fallire per parecchie altre cause ben distinte dal sentimento di solidarietà),

0.3.5.3.8.                dato che, limitatamente ad un certo numero di fabbriche campione, che maggioritariamente accettassero di farlo, assolutamente nulla vieta un esperimento reversibile, anche se di una certa durata,

0.3.5.3.9.                allora togliamocelo, questo sfizio, di accertare l’istintualità comunista della massa (magari prudentemente non facendolo noi, ma favorendo che lo facciano i nostri vicini!) :

0.3.5.3.10.             non si opporrebbero certo nè lo Stato, nè la Chiesa, ed ancor meno i capitalisti - che, finchè non coinvolti, solo si metterebbero incuriositi a guardare! - e neanche ci sarebbe bisogno di nessun eccessivo costo aggiuntivo nè di complicata preparazione.

0.3.5.3.11.             Anche se fra la gente comune il bisogno di una vera comunità economica è evidentemente così modesto da non averlo ancor mai seriamente fatto tentare, questo esperimento potrebbe avvenire in qualunque momento ed in qualsiasi dimensione;

0.3.5.3.12.             perchè – avendo preventivamente remunerato il capitale, per far monte dei compensi e poi dividerli secondo il messianico 'a ciascuno secondo i suoi bisogni’- nell’ambiente capitalistico, ciò richiederebbe solo variazioni di conteggi;

0.3.5.3.13.             e così si potrebbe anche facilmente accertare, una volta per tutte e con sufficiente rappresentatività, se quel principio economico apporterebbe davvero la prevedibile caduta del rendimento individuale.

0.3.5.4.                    Perchè se, dopo la sua introduzione - che, in pratica, negherebbe qualunque gratificazione al superiore impegno produttivo - questa non diminuisse, mantenendo quindi costante il benessere;

0.3.5.4.1.                se insomma i comunardi più efficienti accettassero di apportare, al monte comune, la loro superiore produttività con la stessa gioia (con cui adesso la impiegano per riempire le proprie tasche), allora davvero quest’esperimento meriterebbe il potenziamento ed un’estrapolazione in grande! …

0.3.5.4.2.                mentre, in caso invece sia di fallimento che di di non raggiungimento della maggioranza per l’avvio dell’esperimento, sarebbe provata sia una notevole e generalizzata ostilità al comunismo,

0.3.5.4.3.                sia che che l’impulso di conservazione della società e della razza è nettamente inferiore a quello di conservazione di se stessi e dei propri cari; ma in questo caso, almeno, di comunismo non si sentirebbe più parlare!

0.3.5.5.                    La logicità di queste deduzioni non è contraddetta dal comunismo dei primi Cristiani, che ci sembra condividessero, in base a principi religiosi, la comunità del prodotto finito e non la ben più difficile comunità di produzione.

0.3.5.5.1.                E così fecero tutti gli altri, che praticarono un comunismo tribale o familiare, ma sempre sottoposti ad un patriarca, una capo-clan e quindi non per auto-disciplina e libera scelta, ma per obbedienza forzata e fanatica : non avendo alternativa, necessità era ragion sufficiente.

0.3.5.6.                    Del resto, all’epoca ancora non esisteva la produzione di merci di scambio, quella divisione del lavoro autentica apportatrice d’incrementi produttivi crescenti a vista d’occhio :

0.3.5.6.1.                i primitivi, invece, seminavano e mietevano, pescavano e cacciavano in compagnia, e, tirando tutti sulla stessa corda, non era ben visibile chi tirasse di più e chi di meno; non esisteva nè era necessario alcuno standard di misurazione, e la vita in comune era accettabile.

0.3.5.6.2.                Ma con la produzione di merci di scambio, con la divisione del lavoro, cessò la possibilità d’un simile sistema; a chiunque divenne nota l’esatta quantità, misura, peso o volume, del proprio apporto personale, facendo diventare d’altri tempi la condivisione della produzione.

0.3.5.6.3.                E non certo tutti, ma sicuramente i più efficienti, quelli che potevano aspirare ai maggiori prelievi - e di conseguenza ad un maggior rispetto della comunità - desiderarono disporre personalmente del prodotto del proprio lavoro.

0.3.5.6.4.                Furono insomma essenzialmente questi avanguardisti - con l’ovvia collaborazione di chiunque altro producesse sopramedia - a pretendere la dissoluzione della comunità :

0.3.5.6.5.                quando divenne distinguibile la produzione individuale, scomparve necessariamente la comunità di produzione.

0.3.5.7.                    Insomma, la comunità di vita economica, il comunismo non soccombette perché attaccato e vinto da nemici esterni (nel nostro caso, lo furono i membri più efficienti della stessa comunità!), ma per auto-esaurimento,

0.3.5.7.1.                perchè, se davvero esso si fosse basato su un impulso più forte dell’egoismo, nonchè comune a tutti gli uomini, avrebbe prevalso e su questo non vi è possibilità d’equivoco :

0.3.5.7.2.                anche se dispersi da eventi esterni, i comunardi infatti avrebbero potuto riconvergere successivamente insieme, come le navi dal porto più vicino, dopo che la tempesta le ha obbligate a rompere la formazione.

0.3.5.8.                    Nella vita economica, la forza-guida del comunismo, cioè l’impulso di conservazione della società, la solidarietà, l’altruismo, è quindi il solvente (componente inerte) di una soluzione,

0.3.5.8.1.                in cui il soluto (il componente attivo, cioè l’istinto di auto-conservazione) invece spinge verso l’individualismo; e si sa dalla medicina che l’efficacia del componente attivo è inversamente proporzionale alla sua diluizione.

0.3.5.8.2.                Un operatore diluito da un compagno è, infatti, già meno produttivo di chi si goda, da solo, il frutto del suo lavoro; e diluito da 10, 100, o 1000 compagni, l’impulso a produrre viene ugualmente diviso per 10, 100, o 1000,

0.3.5.8.3.                e qualora il prodotto debba esser diviso addirittura dai grandi numeri, ognuno incomincerà a dire a se stesso "Poichè la mia opera è ormai come una goccia nell’oceano, nessuno si accorgerà di me! [33]";

0.3.5.8.4.                a quel punto, la produzione non sarà più sostenuta dall’auto-disciplina e dovrà necessariamente subentrare una forma di coercizione materiale : e così saremmo ritornati alla schiavirtù!

0.3.5.8.5.                Per queste ragioni il saggio di Neuchâtel, Ch. SECRÉTAN[34] dice giustamente : "Dato che l’egoismo è - e deve essere - lo stimolo alla produzione, sia pertanto promosso tutto ciò che ne incrementa la forza e libertà di azione e rimosso tutto ciò che invece lo limita od indebolisce;

0.3.5.8.6.                e questo fondamentale principio sia fatto valere inflessibilmente, nonostante l’opposizione della più miope filantropia e la condanna delle Chiese."

0.3.5.9.                    I difetti di costruzione[35] dell’attuale sistema economico pertanto non costituiscono un giusto e corretto motivo per rigettare anche il sistema di spartizione meritocratico,

0.3.5.9.1.1.           e conseguentemente s’impone solo correggerli per rendere giustizia ai lavoratori tartassati e, da quel momento, far godere a tutti gli uomini l’inestimabile libertà d’iniziativa associata ai vantaggi di un sistema similmente aggiustato.[36]

0.3.5.10.                 Ci sentiamo autorizzati a prometter i benefici della nostra riforma anche a coloro che - non ancora coinvolti dai nostri suesposti nobili scopi - la subiscano passivamente :

0.3.5.10.1.             anch’essi otterranno la prospettiva di migliori alimentazione, tavole, case, giardini, perchè con essa il futuro sarà tecnicamente superiore non solo al presente, ma certamente anche al sistema comunista.

 

Silvio GESELL



[1] N.d.t. : in latino nel testo, = 'grande quiete in una grande speranza'

[2] N.d.t. : parola d’ordine di Protagora d’Abdera, dai suoi 'discorsi sovvertitori'; la massima completà è 'l’uomo è la misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono', dove la parte 'oracolare’(cioè accennata ma non ben spiegata) probabilmente significa '......delle cose materiali, in quanto materiali, e delle cose spirituali in quanto è l’unico a poterle immaginare.'

[3] greco = 'nobilitazione', ma da intendersi come potenziamento, miglioramento della razza; come già Marx (che dedicò a Darwin (1809-1882) una prova di stampa de ‘Il Capitale’) anche G. gli si rifà totalmente, impressionato dalle di lui ricerche e dal fondamentale ‘L’oridine delle specie e la selezione sessuale’non meno della maggior parte dell’opinione scientifica e pubblica dell’epoca.

[4] N.d.t. : il testo spagnolo qui diverge 'convertendosi in benessere per tutti gli uomini.’e tagliando il resto del periodo.

[5] N.d.t. : 'Dirigenti hanno da sostituire i digerenti!’....così parlò F. Raucea.

[6] N.d.t. : Ad esempio, l’indegna confusione – indotta dal Cattolicesimo - tra usura e guadagno, ebbe, economicamente parlando, risultati drammatici. Durante il medioevo ai Cristiani era fermamente vietata non solo l’attività finanziaria - in conformità con l’insegnamento di S. Agostino e di S. Tommaso - pena la scomunica e le pene dell’inferno, ma anche quella commerciale. Poiché però, nella Roma medioevale se ne percepiva la necessità, con successive bolle i Papi imposero agli Ebrei, considerati dannati per antonomasia (e della cui dannazione pertanto non ci si doveva preoccupare), commercio e prestiti, confinandoli in una zona ben delimitata della città dalla quale non potevano uscire senza autorizzazione. Questa fu l’origine del ghetto e della tradizione finanziaria degli Ebrei nel mondo cristiano. Usura e commercio furon infatti proibiti ai Cristiani sin dal Concilio di Nicea del 325 (ribadita nel secolo successivo da Papa Leone I), punendoli con la scomunica e il divieto di sepoltura in terra consacrata, nonché proibendo agli ecclesiastici di ricevere offerte dagli usurai, così escludendoli di fatto dalla comunità. Per chi non si curava di questi divieti, il prestito ad interesse rappresentò così un’attività estremamente proficua, mentre disposizioni meno assurde, attraverso la concorrenza avrebbero limitato tale fenomeno, dato che, come osserva Marx : “L’usura sembra vivere nei pori della produzione come gli Dei d’Epicuro negli 'intermundia'!” e ne Il Capitale 3.5.36 attribuisce a J.G. Büsch, Theoretisch-praktische Darstellung der Handlung) quanto segue : "...senza la proibizione dell’interesse, la Chiesa ed i monasteri non sarebbero mai potuti diventare così ricchi." Il Concilio Lateranense IV del 1215 che, fra l’altro, costrinse gli Ebrei a vivere nei ghetti, quasi li condannava ad esercitare la finanza perché, in quanto deicidi, essi erano destinati al fuoco eterno, sicché il peccato di usura non poteva aggravare la loro condizione di anime perdute. Eppure anche la legge mosaica vietava il prestito a interesse, ma solo ai propri confratelli, mentre i Cristiani erano da loro considerati controparte. Dal punto di vista finanziario Chiesa ed Ebraismo sembravano quindi integrarsi perfettamente, in quanto la prima lasciava l’ingrato compito di esercitare l’usura agli Ebrei, i quali, non solo non avevano remore religiose ad effettuarla contro cristiani, ma erano anche ben lieti di praticare attività artificialmente rese proficue. In successione il Concilio Lateranense II (1139) impone la scomunica per gli usurai; il Lateranense III (1179 sotto Alessandro III) condanna il profitto come crimine; il Lione IV (1214 sotto Innocenzo III) rinforza le condanne precedenti; il Vienne (1311) equipara addirittura l’usura all’eresia, affidando i colpevoli all’Inquisizione; infine Benedetto XIV (il famoso cardinale Lambertini) con la ‘Vix pervenit’del 01/11/1745 fornisce alla Chiesa il suo ultimo e definitivo atteggiamento nei confronti dell’usura (condannata), ma infine la tolleranza per profitto ed interesse, infatti ammessi – perché considerati una specie di partecipazione agli utili, provenienti dall’impiego produttivo del denaro - purchè stabiliti preventivamente e moderatamente; Blanqui : “Le leggi del sistema economico sono il codice dell’usura!”. Io, che fermamente sostengo che 'una legge troppo spesso violata non è una buona legge!’ed inoltre ben so che in natura il rendimento non può mai essere unitario (e quindi chiunque consuma più di quanto non produca) in merito al guadagno scrivevo (prendendo a prestito da Nietzsche alcune citazioni) :

 PER UNA NUOVA EDUCAZIONE DEL GENERE UMANO

 Editto di Giuliano l’Apostata, a condanna di certo Paolesimo
 ed in perfetta sintonia con lo spesso infracitato “Aurora, 'Pensar male significa rendere malvagi'”
(che però quel Giuliano avrebbe tradotto 'Il peccato come conseguenza di una erronea e malvagia interpretazione.')

 Cooperate, voi tutti, uomini caritatevoli e di buona volontà, ad allontanare dal mondo intiero quella logicità fraudolenta, che - unitamente alla volontà di potenza - lo sta strangolando! Peggior pianta non v’è!

Finchè gli antichi popoli vissero nomadi e raccoglitori, non si posero il problema di una concezione etica del mondo e – come possiamo ancora vedere nell’Olimpo greco - i loro Dei (cioè la sublimazione della loro egoità), costruiti a loro immagine e somiglianza, recitavano lo stesso, identico loro ruolo, spesso decisamente cruento e scostante, e l’identica parte di conquistatori, impadronendosi di tutto senza alcun ritegno morale (magari anzi con l’eliminazione fisica del precedente occupante e predecessore (vedi Zeus (*));

poiché per secoli e secoli predare fu ritenuto più onorevole che non produrre e costruire, questi sorprendenti Dei pagani non avevano doveri verso nessuno, ma solo diritti; non erano obbligati a fornire giustificazioni del loro operare, tanto che, Apollo, ad esempio, non ci pensò due volte a scorticare vivo quel povero fauno (**)che lo aveva battuto in una leale gara di buona musica :

si era degnato di farlo, posso, comando, voglio, e la mia volontà sia la Vostra legge, punto e basta!
(essi, insomma, applicavano una logica e legalità infantile, tipo la nostra nei confronti degli animali, cioè ‘il pollo è mio e l’ammazzo e mangio quando mi pare, erano la impersonificazione dell’Herrenvolk (***) hitleriano!’)

Ma con l’avvento della stanzialità e dell’agricoltura, caratterizzata da una pesante fatica fisica – per il semplice fatto che altrimenti il produttore-creatore non avrebbe compiuta - divenne necessario istituzionalizzarne il rispetto, inoltre identificandolo - in un’ottica filiale, di chi cioè ancora non sia fisicamente ed intellettualmente sviluppato - nell’archetipo paterno, appunto caratterizzato da un maggiore sviluppo fisico, intellettuale e dalla veste d’imparziale e bonario distributore di cibo :

questa istituzionalizzazione di un preoccupato artefice, attivo su un podere e con proprietà e potestà sul da lui prodotto, non solo rappresentò la fine di quello stadio evoluzionistico, spensierato e puerile, caratteristico del cacciatore-raccoglitore,

ma influenzò un nuovo aspetto della divinità : ovviamente, nel proporzionare da dimensione del suo domio, da podere a terra intera, scapparono ingigantite anche tutte le Sue altre caratteristiche, proiettate in infinità bontà, onnipotenza, onniscienza e somma giustizia.

Il mondo greco-romano (anche se posteriormente indubbiamente orientatosi verso un’evoluzione più legittimista) seppe evitare gli infraprecisati problemi semplicemente rifiutandosi di aggiornare il suo Olimpo; diverso fu il caso degli Ebrei che - seguiti poi a ruota dalle altre religioni superiori, tra cui l’infausto Paolesimo - con un enorme sforzo legalitario e razionalistico abbandonarono il loro primitivo Dio geloso, massacratore e vendicativo (vedi la Genesi!), per raffigurarlo sotto tali nuove vesti e provvisto dei succitati superpoteri.

Ma, come sarebbe successivamente accadduto con Nembo Kid - le cui defaillances costrinsero ad inventare la kryptonite - per i suoi ministri sorse subito il problema di giustificare le defaillances divine, cioè tutti i disastri, le malattie, carestie, uccisioni, insomma tutto il male che regolarmente avviene sulla terra :

fu veramente banale (e probabilmente dovuto a fretta) il ricorrere all’archetipo della sculacciata al figlio birichino, della PUNIZIONE divina, perché essi non si resero immediatamente conto del suo così inoltrarsi su una strada senza ritorno:

come si evince dalla narrazione biblica, essi infatti esaurirono, in rapidissima successione, tutte le possibili giustificazioni punitive : idolatria (Abramo rompe tutte gli idoli del padre Terakh); mancanza di circoncisione dei maschi (tutti si fecero circoncidere); pappatoria di cibi impuri tipo la carne non dissanguata, il maiale, il vitello cotto nel latte ecc.ra (tutte fesserie, ma gli Ebrei, obbedienti, rimisero tutto il controllo dei cibi ai rabbini, (così offrendogli la possibilità di - durante lo pseudo-controllo - appropriarsi dei pezzi migliori!)

A questo punto il clero si rese finalmente conto che – per sostenere l’ormai affermato rapporto di causa-effetto delle defaillances divine - la imprescindibile frequenza ed l’ineluttabilità degli eventi-CASTIGO pretendeva altrettanto frequenti, imprescindibili, inevitabili peccati ......

e che pertanto occorreva, ormai loro malgrado, incominciare a colpevolizzare funzioni vitali ed inevitabili : escluso l’improponibile divieto di respirazione, ripiegarono sulla demonizzazione delle altrettanto inevitabili attività sessuali ed economiche,

 che - parafrasando la meravigliosa preghiera - avrebbero ugualmente fornito il ‘dacci oggi il nostro motivo di castigo quotidiano.’

Ora sì che l’Umanità era definitivamente ‘ammalata’e presa per le palle; ora sì, che avevano ficcato, nelle sue parti tenere quel terribile anello che rende dominabile anche il più furioso dei tori, consentendo al vaccaro di portarlo, rassegnato, al mattatoio!

L’amplesso fu consentito solo previa benedizione ecclesiastica (con relativi diritti di stola e magari jus primae noctis) mentre il guadagno sempre colpevolizzato, ma poi sopportato previo 'diritto di decima (****)'.

Con tale scellerata (ed interessata) interpretazione si è finito col privare della loro innocenza tutta la pura ed ASSOLUTA NATURALEZZA DI QUEGLI ATTI quasi fossero terrificanti e CONTRARI ALLA RAGIONE, oltre che alla religione,

(vedi, in materia sessuale, il totalmente disinibito comportamento degli altri animali; e, per il guadagno, mi si porti davanti anche una sola, qualunque, macchina termica (perchè l’uomo è tale) il cui rendimento sia uguale all’unità!)

Anzi, la follia maniacale di correlare causa ed effetto, la necessità di giustificare i castighi divini grazie ai peccati umani, la necessità d’assolutamente avere un delitto per potergli attribuire un castigo, onde far apparire tutto fatale conseguenza del nostro esistere e del libero arbitrio,

si è spinta così lontano da far quasi percepire l’origine stessa della vita come un castigo bisognoso d’espiazione (peccato originale!), addirittura trasformando Eros ed Afrodite - potenze grandiose e stimolanti ideali - in infernali coboldi (*****) e spiriti-ingannatori....

Altro che religioso e santo!........ E’DIABOLICO E SUBDOLAMENTE PLAGIANTE FARE, DI AZIONI NORMALISSIME (ED ANZI NECESSARIE), UNA FONTE PERPETUA DI RIMORSO INTERIORE, RENDERE OBBLIGATORIA E NORMALE, ISTITUZIONALIZZARE, IN OGNI UMANO, UNA SITUAZIONE CONFLITTUALE E SCHIZOFRENICA,

colpevolizzandolo per colpe inesistenti, deviando interessatamente la valutazione di funzioni elementari e vitali, che la saggezza porta invece ad accettare, integralmente ed inevitabilmente, senza opporre loro la minima resistenza.

 Perché allora GUADAGNO e SESSUALITA’non meno di, fame, sete, stanchezza, e finanche della vecchiaia e della morte, diventan tutte esperienze evolutive, musicalmente parlando sviluppo e variante del tema fondamentale, cioè la VITA!

Con le suesposte motivazioni – e solo raccomandando una sua comprensiva grduazione - riconosco ed affermo perfettamente lecito ed anzi indispensabile, per la sopravvivenza e l’evoluzione, un giusto guadagno contro il consumatore finale;

conseguentemente dispongo ed ordino l’immediata abrogazione di qualunque disposizione contraria al presente editto, in quanto palesemente dovuta alle fantasticherie crudeli di carcerieri e di carnefici : torniamo all’antico e sarà un progresso! F.to Giuliano l’Apostata.

 (*)=l’equivalente del latino ‘Giove’, per sottrargli il potere aveva sconfitto e castrato il padre Saturno; (**)= mi sembra si chiamasse Marsia; (^^^) tedesco = ‘popolo dei signori’, una rielaborazione del sanscrito ‘ariani’, che appunto significa ‘signori, padroni’; (****) il primo è un compenso volontario pagato al prete per la cerimonia, il secondo, in latino, il diritto di prelazione della verginità della sposa, esercitato dai signorotti (ma anche spesso dai religiosi) feudali; il terzo contributo (10% dei propri guadagni) che gli Ebrei dovevano al clero; (*****) = le prime due divinità greche, maschile e femminile, dell’amore; i terzi dapprima (periodo pagano) folletti dispettosi ma non propio cattivi, poi demoni (periodo cristiano) della mitologia nordica.

[7] N.d.t. : costretto dalla strutturazione, colloco qui i due commi che seguono, e che nell’originale invece seguono l’attuale comma 0.2.2.4.1.

[8] N.d.t. : come in tutti gli altri miei lavori, anche in questa traduzione distinguerò un Cristianesimo – che considerò altamente positivo – da un ‘Paolesimo’invece suo aspetto ecclesiastico e negativo.

[9] N.d.t. : bisogna infatti rivalutarla, qualora non si risolva in 'accidia’vera e propria (cioè qual forma quasi di suicidio e di propria autodistruzione), ma come ricerca di tempo libero per fare qualcosa di più interessante (forme di autorealizzazione)! In principio non era il caos e neanche il Verbo : all’origine di tutto, soprattutto di qualsiasi progresso, c’è stata, realmente e quasi sempre, una grossa componente di pigrizia ....... l’attivo, remando, fà il presente, mentre il pigraccio, progettando, il futuro, cioè le vele!; Watt progettò la macchina a vapore per pompar fuori dalle miniere quell’acqua in cui - sia lui in gioventù, che il padre per tutta la vita - erano stati letteralmente immersi sino al ginocchio; e - se potessimo leggere nell’animo e nelle intenzioni - Arkwright (Richard, 1732-1792) avrà inventato il telaio meccanico forse solo per avere più tempo della sua donna per sè!

[10] N.d.t. : traduzione letterale 'in qualunque altro sistema economico...........................i parenti bisognosi verso l’ospedale'; ASL è acronimo di 'Azienda Sanitaria Locale'', INPS di ‘Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, in Italia, odierne associazioni a delinquere di stampo mafio-camorristico-statale! : ad esempio, il trattamento pensionistico dovrebbe consentire, su richiesta ed in qualunque momento, l’esaustione dei versamenti effettuati a mezzo corresponsione di rate mensili od una tantum, in base ad un piano d’ammortamento, ma assolutamente prescindendo da un’età pensionabile, calcolata dall’Abominevole solo in funzione di rendere il meno possibile e preferibilmente un cazzo!!!!!! Ma ci rendiamo conto che la scusa dell’età pensionabile EQUIVALE AD UNA CONDANNA AI LAVORI FORZATI SINO AL SUO CONSEGUIMENTO, un ben strano modo di ripagare un sicuro INNOCENTE!!!!

[11] N.d.t. : trad. letterale 'l’assistenza sanitaria dello Stato renderebbe superflua quella personale’Con la mia industriosità ed attività professionale-imprenditoriale, io ho pagato (o fatto pagare) miliardi di contributi; ed anche se poi, pian piano, ho fatto ugualmente (ma, almeno maggioritariamente, coi fondi del loro TFR, cioè con l’accantonamento della liquidazione) una politica di aiuto ai dipendenti per consentirgli di comprarsi casa, quando essi venivano a lamentarsi con me (e spesso ingiustamente contro di me!) facevo questo discorso : "Figlio mio!....prima di te è arrivato l’Abominevole (Stato), spalleggiato dai Vostri cari Sindacati, a dirmi 'Poichè tu sei un brigante asociale, paga l’Ina casa, poi GESCAL e provvederò io a fare le case per i tuoi operai : io ho pagato, per questo titolo, centinaia di milioni che son finiti 'quest’a me (politico), quest’a te (burocrate), questo a lui (sindacalista), e 'sto cetrolio per il culo della classe operaia!’senza che neanche si vedesse neanche l’ombra delle case per i proletari. ConsapevolizzateVi su chi è l’inadempiente e con lui prendetevela!; poi è tornato lo Stato è mi ha detto 'Ladrone che non ti preoccupi dei tuoi operai, paga l’INAM e l’INPS e provvederò io a curarli ed a fargli avere la pensione.'; io ho pagato miliardi e per Voi invece si è ripetuto lo stesso discorso di cui sopra!; io capisco la Vostra contrarietà, ma, a me, lasciatemi perdere, sono pienamente ed umanamente con Voi ma ho gia dato!"

[12] N.d.t. : Grande verità!! La supporto con una citazione di D. HUME (1711-1776), Of the jealousy of trade : "Non soltanto come uomo, ma come cittadino britannico io prego per la prosperità commerciale di Germania, Spagna, Italia, e perfino della Francia!" (Per la nota, un po’polemica, contro la Francia, si tenga presente che pur non essendo ancora comparso Napoleone, la Francia, prima di esser sostituita dalla Germania, era il più pericoloso rivale dell’Inghilterra!)

[13] N.d.t. : la linea più pura del liberismo anglosassone, rafforzata anche dalla constatazione che il blocco continentale, varato da Napoleone, aveva più nuociuto che non avvantaggiato l’economia francese. Sorta verso il 1820 predicava, con tecnica nuovissima per l’epoca, cioè i 'tracts’- sorta di volantini monotematici, spieganti al lettore l’economia – nonché con conferenze, i più totali e completi liberismo in politica e libero commercio in economia : una simile forma di propaganda permeò notevolmente le classi medio-alte, rimanendo invece inaccessibile agli analfabeti e quindi alla stragrande maggioranza della classe operaia. Questa scuola, i cui tracts ed i testi delle conferenze erano praticamente lavoro di collaborazione e di divulgazione, non ha figure di forte ed originale rilievo, non essendo certo nè R. Cobden nè G. Bright (i due nomi più frequenti) economisti della taglia di Smith, Mill, Ricardo, Bentham Lo scritto più rappresentativo è indubbiamente la 'petition of marchants', inviato al parlamento inglese, contenente appunto le 'richieste dei commercianti’per un sano sviluppo della loro attività. Sia chiaro che G. ne esagera molto l’importanza : attribuendole una qualche paternità delle sue teorie, dato che si rivolge ai lettori inglesi egli ha chiaramente lo scopo di renderli compartecipi di esse; inoltre le attribuisce molte sue considerazioni personali, estremamente sottili e calzanti, ma che – se fossero state realmente possedute da questa scuola – le avrebbero sicuramente evitato l’oblio.

[14] N.d.t. : Marx, Il Capitale 1.7.24 : "La storia di questa espropriazione degli operai è scritta negli annali dell’umanità a tratti di sangue e di fuoco..............i cavalieri dell’industria si sono affermati con mezzi non meno volgari di quelli usati, a suo tempo, dai liberti romani per farsi signori del proprio padrone!"

[15] N.d.t. : Nietzsche, Così parlò Zarathustra : "Ha figli molli ed imbelli, il paese dove scorre il latte ed il miele!"

[16] N.d.t. : convenzione internazionale, per favorire il commercio estero che, prevedendo il pagamento in oro delle transazioni internazionali, obbligava di fatto gli stati aderenti ad emettere e mantenere una propia circolazione aurea, sovrapponendola (bimetallismo) a quella normale d’argento (si ricordi che tutt’ora, in francese e spagnolo, la parola 'argento’(argent, plata) in realtà significa quasi sempre denaro e quasi mai il metallo vero e proprio) oppure demonetizzando quest’ultimo (come fecero in Germania). Sulle drammatiche conseguenze che ne scaturirono si vedano soprattutto i commi 4.7.10.i, ma se ne parla spesso in quasi tutti i capitoli.

[17] N.d.t. Per esigenze di strutturazione ho dovuto spostare i cinque commi che seguono, che nel testo originale seguono il comma 0.2.3.4.1.

[18] N.d.t. : vedi commi XXXXX

[19] N.d.t. : nella mitologia greca, vaso donato dagli Dei a Pandora, col compito di tenerlo per sempre chiuso, e che conteneva tuti i guai e le sofferenze del mondo, in quel momento nella miracolosa età dell’oro : la curiosità spinse Pandora ad aprirlo, con tutti gli accidenti che ne seguirono.

[20] N.d.t. : per come è presentato dovrebbe essere una citazione, ma non dice di chi.

[21] N.d.t. : acronimo di 'prodotto interno lordo'

[22] N.d.t. : vedi commi

[23] N.d.t. : cioè 'non costante', 'ad alti e bassi'

[24] N.d.t. : cioè il, nel 1918 non ancora venuto alla luce, comunismo.

[25] N.d.t. : latina = 'non è data una terza’(sottintendendo 'alternativa'),

[26] N.d.t. : corrente socialista fino 19°-inizio 20° secolo, che si riprometteva di affidare la gestione delle aziende al cooperativismo, la gestione dell’essenziale allo Stato e quella del resto a consigli locali; insomma, sotto certi aspetti una specie di federalismo.

[27] N.d.t. : trad. letterale 'Neanche si verificherà sempre ed ovunque un simile risultato, che avrà solo una rilevanza statistica, perchè, al di là di ogni dubbio, la libera competizione favorirà l’efficienza favorendone la propagazione; e ciò sarà più che sufficiente per assicurare l’evoluzione ulteriore della razza umana.'

[28] N.d.t. : nelle corse a staffetta, bacchetta di legno che viene scambiata e senza cui non può partire il corridore subentrante.

[29] N.d.t. : io non ne sono affatto convinto perché, soprattutto le giovanissime, si concedono o per calore (ed in questo caso l’unico merito del maschio (o non forse fortuna?) consiste solo nell’essersi trovato nel punto giusto al momento giusto); o agli uomini che esse ammirano (il più delle volte ingiustificatamente e successivamente pentendosene), invece che a quelli che realmente sono da ammirare! Ne è prova il fatto che in Giappone è sempre stato consentito il divorzio, ma finchè i matrimoni erano combinati dai genitori, non ce n’era l’inflazione attuale, drammatico risultato dei cosiddetti matrimoni d’amore.

[30] N.d.t. : Ho inserito la precisazione, doverosa perchè - qualora i concorsi fossero regolari - in realtà vi sarebbe un principio di selezione naturale, appunto rappresentato dal concorso; ma quando penso al mio bel progetto di parcheggio, meno costoso e tuttavia più capiente, scartato per preferire quello del nipote dell’assessore, son preso da sgomento!...........

[31] N.d.t. : nel testo inglese, letteralmente 'terriccio'

[32] N.d.t. : ho l’impressione che Orwell, pseudonimo di Arthur BLAIR (1903-1950) non ignorasse questo passo, scrivendo '1984', terribile allegoria su quel totalitarismo, che arriva a sostenere che 'la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza!'!!

[33] N.d.t. : le moderne teorie di organizzazione aziendale confermano buona parte (le finali) di queste osservazioni, ma le conclusioni sono errate, o, almeno, parzialmente errate : esaminando il grafico della produttività di un gruppo di lavoro in funzione del suo numero - e, si noti bene, gruppo di lavoro sotto osservazione, ideale, e quindi in completa assenza di menefreghismo - per valori ridotti esso cresce più della somma delle capacità produttive dei singoli operatori (Proudhon aveva già avuto tale intuizione (ma non dell’ordine di grandezza del numero), quando dice che, anche prescindendo dal plusvalore, il lavoro di cento operai coordinati val ben più delle remunerazione di cento operai, che lavorino ognuno per conto suo), ma con tendenza a decrescere del gradiente; poi si arriva improvvisamente ad una discontinuità, momento in cui uno o più operatori aggiunti non riescono ad apportare nessun aumento di produzione : il loro lavoro va integralmente perso nel trasferimento d’informazioni tra i componenti del gruppo (un po’come, per la produzione di una piccola azienda, è integralmente perso l’apporto lavorativo del centralinista, che sfuma in chiacchiere); successivamente la curva riprende a salire, anche se presentando ogni tanto le stesse discontinuità e sempre con andamento logaritmico (cioè continua diminuzione del gradiente), finchè effettivamente, per i grandi numeri, l’apporto produttivo è quasi nullo. Tuttavia, in questo comportamento ideale, bisogna poi introdurre le deviazioni da menefreghismo, a cui allude G., e che sono sicuramente massicce soprattutto in quei paesi, come l’Italia, in cui i sindacati hanno fatto una spaventosamente deleteria opera di sabottaggio, perorando la dis-cultura dell’improduttività.

[34] N.d.t. Charles (1815-1895), celebre cattedratico svizzero, di Losanna, teologo, etologo, filosofo, critico della filosofia e metafisico, autore del famoso 'Filosofia della Libertà', ed amico di Walras, da lui aiutato a tradurre in francese il bel lavoro di Gossem sulla questione agraria.

[35] N.d.t. : praticamente solo il capitalismo e la proprietà privata immobiliare : meritocrazia e capitalismo (e, similmente, meritocrazia e proprietà privata immobiliare) non son fratelli siamesi, e pertanto né la natura né la scienza medica ci obbligano a conservarli uniti, nè tantomeno siamo mai stati condannati al capitalismo forzato! ricordo al lettore che la teoria economica intende, per capitalismo, quel suo sistema che, razionando gli investimenti, ne assicura la redditività : ne consegue che, tutto sommato, per far fuori il capitalismo, basterebbe introdurre un imperativo categorico ad investire; e ciò non appare drammatico, dato che la e.icemoney è pienamente sufficiente ad ottenere lo scopo prefisso.

[36] N.d.t. : trad. letterale '(Perchè la tendenza non dovrebbe certamente essere quella di rendere tutti gli uomini infelici, ma, al contrario, consentir loro il libero accesso alle sorgenti della gioia di vivere vitale, solo conseguibili sotto il libero gioco delle forze naturali.) Dal punto di vista della tecnica economica, cioè dell’efficienza del lavoro, la domanda se l’impresa privata sia preferibile alla pubblica è equivalente alla domanda se, in generale l’impulso d’autotutela nel superamento delle difficoltà esistenziali a cui ogni uomo è soggetto, sia più efficiente dell’impulso di conservazione della razza. l’impulso, più o meno sviluppato in goni uomo, di conservazione, tutelando i suoi simili, la comunità, la razza). Questo problema, a causa della sua straordinaria importanza pratica, è forse ancor più genericamente interessante di quello della selezione naturale che richiede tempi lunghi per mostrare risultato; sarà quindi il caso di esaminarlo brevemente. È un fenomeno curioso che un comunista, cioè un fautore della proprietà comune, solitamente si aspetti che il prossimo, anche se non lo conosca, sia ben più disinteressato di lui, dando luogo alla contraddizione che spesso siano comunisti i peggiori egoisti, quelli che pensano solamente a loro o, quantomeno, prima di tutto a loro; chiunque voglia sincerarsi, in merito a questa osservazione, porti avanti, alla prima assemblea, una mozione, veramente communista, ad esempio come quella del 'a ciascuno secondo i suoi bisogni’: inizialmente ammutoliranno, anche quelli che, un momento prima, si scalmanavano a favore della proprietà collettiva, impegnati a calcolare cosa otterrebbero da tale situazione. Poi i leaders rigetteranno ermeticamente la proposta con gli argomenti più futili, ancorchè non esista un reale impedimento diverso dal personale interesse di ognuno. Infatti, nulla impedirebbe un esperimento comunista, non la Chiesa, nè lo Stato nè tantomeno i capitalisti - dato che non sarebbe necessario capitale - come non ci sarebbe bisogno di nessun gravoso costo aggiuntivo nè di complicata preparazione : l’inizio potrebbe avvenire in qualsiasi momento ed in qualunque dimensione, ma il bisogno di comunismo nella gente normale è talmente poco sviluppato da non aver fatto ancora tentare nessun serio esperimento. Nel sistema economico capitalistico, far monte dei salari solo richiederebbe che il provento del lavoro venisse diviso secondo le necessità personali di ogni individuo; ma perchè uno Stato si fondi sulla comunità di proprietà, sarebbe preliminarmente necessario provare che un simile sistema non diminuisca l’individuale gioia di lavoro (voglia di lavorare). Inoltre questo i comunisti potrebbero provare, facendo monte dei loro compensi. Perchè se dopo l’introduzione della comunità di remunerazione - conseguente all’abolizione di qualunque speciale riguardo per lo sforzo speciale - lo sforzo (soprattutto in pezzi realizzati) non venisse a diminuire; se cioè il cumulo dei salari non riducesse la produzione totale; se i più efficienti comunardi apportassero al fondo salari la loro ben maggiore produzione altrettanto gioiosamente di come fanno ora (che se la mettono in tasca!), allora la prova sarebbe completa.’Inglese e spagnolo sono molto simili (anzi, secondo me, devono esser stati copiati l’uno dall’altro) e purtroppo non posso disporre dell’originale tedesco; purtuttavia io penso che questo sia stato mal interpretato, oltre a esser indubbiamente preferibile un diverso ordinamento dei periodi; autoaffermandomi reincarnazione di G., affermo migliore, per il lettore, la surriportata revisione, ottenuta quasi tutta da opportuno spostamento di commi.